Festa del papà, i padri di oggi sono più giocherelloni: il 60% gioca con i figli nel fine settimana

Oggi i Papà giocano molto spesso con i figli di 3-10 anni: lo fa nei giorni festivi quasi il 60%, contro il 41,7% che si concede questi preziosi momenti anche durante la settimana”, spiega all’Adnkronos Italo Farnetani, pediatra a Milano e autore del volume ‘Genitori autorevoli. In Formula 1 nel 2015 i figli cercano di superare i padri, un modo diverso di festeggiare la continuità padre-figlio: Sainz, Magnussen e Verstappen – Le regole per essere un buon padrePiù bici e meno auto, anche i papà si tingono di verde

20150319-father-son-golf-655x436


Roma – Sono sempre più ‘giocherelloni’, ma anche coinvolti nella vita quotidiana dei propri figli. Spesso i padri moderni non disdegnano di assumersi incombenze come i colloqui con le maestre, e molti stanno volentieri ai fornelli, almeno nel week end. “Oggi i papà giocano molto spesso con i figli di 3-10 anni: lo fa nei giorni festivi quasi il 60%, contro il 41,7% che si concede questi preziosi momenti anche durante la settimana”, spiega all’Adnkronos Italo Farnetani, pediatra a Milano e autore del volume ‘Genitori autorevoli. Una guida per affrontare con equilibrio e competenza la crescita dei figli dalla nascita all’adolescenza’ (Mondadori Electa), nel giorno della Festa del papà. (Le regole per essere un buon padre)

“In questi anni assistiamo anche nel nostro Paese al diffondersi di una figura paterna differente rispetto al passato – sottolinea Farnetani – Spesso i giovani papà sono più disponibili all’aiuto in casa, e più coinvolti rispetto al passato nella cura e nella gestione dei figli”. E questo “è un bene, in una società in cui la mamma lavora. A patto però che non ne risenta il ruolo paterno: il padre deve essere per il bambino la figura maschile di riferimento, un adulto autorevole e non autoritario. E soprattutto non deve essere un ‘mammo’”.

[slideshow_deploy id=’45203′]

“I bambini devono poter identificare precise differenze di genere – sottolinea Farnetani – e se i papà moderni sono coinvolti e collaborativi, occorre rispettare il prezioso e unico legame che esiste tra mamma e bambino. Un legame – ricorda – che si forma nei 9 mesi di gravidanza e che la psicologia prenatale sta aiutandoci a scoprire appieno. Insomma, se il primo e fortissimo legame del bimbo è con la mamma, al papà spetta un ruolo fondamentale: deve essere una figura forte e in grado di condizionare l’ambiente. Anche la mamma deve dare sicurezza, ma in modo diverso: fossimo al governo, direi che la madre è il ministro degli Interni e il padre quello degli Esteri“, scherza Farnetani .

È positivo che oggi i padri giochino di più con i figli, e non si limitino al fine settimana“, commenta il pediatra. “Consiglio sempre ai papà di portare fuori i bambini, a passeggiare nel parco o in bicicletta, ritagliando momenti speciali per conoscere meglio i figli. In casa invece i giochi più adatti ai papà sono quelli ‘da maschi’, che divertono spesso anche le bambine. Ma anche i giochi da tavolo. Meno adatti, invece, divertimenti tipicamente femminili, come la realizzazione di bracciali e collanine. Il papà – conclude Farnetani – deve divertirsi insieme ai figli, assecondando le loro passioni, ma senza perdere mai il suo ruolo“.

Un tema che nel 2015 si ripropone con forza in Formula 1, dove figli dal cognome noto nel motorsport cercano di superare le gesta dei padri e lo fanno elevando l’asticella della competitività. Parliamo di tre coppie dai cognomi pesanti nel motorsport.

I due Carlos Sainz, Senior e Junior, il primo due volte campione del mondo rally e il secondo debuttante in F1 con la Toro Rosso, nono al traguardo nel suo primo Gran Premio in Australia, lo scorso fine settimana. Jos e Max Verstappen, con il più piccolo dei due piloti olandesi molto promettente e dalla maturità professionale straordinaria, il più giovane pilota di F1 di sempre, avendo debuttato domenica scorsa a Melbourne – compagno di squadra di Sainz Jr alla Toro Rosso – a soli 17 anni. E di Jan e Kevin Magnussen, con il più giovane in forza alla McLaren come terzo pilota e in gara a Melbourne al posto del convalescente Fernando Alonso, reduce da un 2014 scoppiettante all’inizio.

Tre coppie di padri e figli che dall’esterno sono considerati privilegiati (e in parte lo sono), ma che nella realtà sono persone impegnate con grande sacrificio nella costruzione di una carriera sportiva professionale con lo stesso impegno di quella che impegna un medico o un ingegnere, ma forse con meno probabilità di successo (pieno). Ma questa è davvero un’altra storia.

(Credit: Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Se hai gradito questo articolo, clicca per favore “Mi piace” sulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie in anticipo!