Al via a Verona il 49° Vinitaly. Quattro giorni di festa del vino con 4.000 aziende da 24 Paesi (diretta streaming)

Verona Fiere centro del mondo vitivinicolo per la kermesse che porterà nella città scaligera operatori da 120 Paesi del Mondo e delegazioni di 52 Stati. Inaugurazione alle 10.30 in diretta streaming (vedi riquadro). Un appuntamento che è sempre più internazionale per il settore di riferimento e per la promozione del vino. L’edizione 2015 ha numeri già da record. Particolare attenzione ai mercati dell’Estremo Oriente, con Cina e Hong Kong nel mirino delle aziende, ma anche di USA, Russia, Brasile, Australia, Canada Germania e Paesi del Nord Europa. Il ruolo di supporto del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’Istituto del Commercio Estero e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali

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Verona – La città di Romeo e Giulietta diventa per tre giorni la capitale mondiale del vino e dei distillati, un vero parco dei balocchi per gli appassionati del settore, se fosse un gioco: invece è un business serissimo, all’insegna della tradizione italiana e della qualità, due caratteristiche in cui i produttori nazionali battagliano ad armi pari – se non con qualche atout in più – con i concorrenti stranieri.

Un’occasione per far convergere nel capoluogo scaligero oltre 4.000 aziende, provenienti da 24 Paesi del mondo, con operatori specializzati attesi da 120 Stati, in rappresentanza di tutti i continenti. Gente che si incontrerà negli oltre 90mila metri quadrati delle esposizioni di Verona Fiere.

Numeri da record che rendono la 49ª edizione di “Vinitaly, Salone internazionale del vino e dei Distillati” l’appuntamento b2b (business-to-business) di riferimento per il settore.

Inaugurazione questa mattina alle 10.30, presso l’Auditorium Verdi di Veronafiere, per la prima volta in diretta streaming.

Inaugurazione del 49° Vinitaly, Salone internazionale del vino e dei Distillati – Diretta Streaming

Da oggi a mercoledì prossimo, 25 marzo, quattro giorni dedicati al business, alla cultura e alla formazione nel settore vitivinicolo, ma non solo. In contemporanea a Vinitaly si svolgono anche Sol&Agrifood, rassegna sull’agroalimentare di qualità, ed Enolitech, appuntamento con la tecnologia innovativa per la filiera dell’olio e del vino.

La storia del nostro vino rappresenta al meglio la capacità dell’Italia di uscire dalla crisi e vincere nuove sfide – ha commentato Maurizio Martina, ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali – Lo dicono i numeri formidabili di questi anni, come il record di oltre 5 miliardi di euro di export che testimonia la nostra forza nel mondo“. In questo scenario, secondo Martina “Vinitaly costituisce un momento fondamentale per questo mondo, per le migliaia di nostre imprese che sono la forza vera di un settore che può ancora crescere“. Per questo, il “Governo è in campo per liberare queste energie e cogliere opportunità importanti come Expo Milano 2015, dove il Padiglione Vino sarà uno dei racconti principali della potenza del saper fare italiano“, ha riaffermato il titolare delle Politiche Agricole e Forestali.

Proprio Maurizio Martina inaugurerà questa mattina Vinitaly, nel corso di una cerimonia cui parteciperanno anche Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, Flavio Tosi, sindaco di Verona, Roberto Maroni e Gianni Fava, rispettivamente presidente e assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia. Presenzierà anche Antonio Pastorello, Presidente della Provincia di Verona.

Vinitaly, Sol&Agrifood ed Enolitech – ha sottolineato Ettore Riello, presidente di Veronafiere – rappresentano l’occasione per fare il punto e confrontarsi sulle prospettive future del mercato, non solo del vino, settore da oltre 10 miliardi di euro, ma anche dell’olio d’oliva e dell’alimentare Made in Italy. Si tratta – ha ricordato Riello – di comparti fondamentali per l’economia che continuano a registrare ottime performance sui mercati esteri e di cui il sistema fieristico costituisce un’efficace e insostituibile piattaforma internazionale di promozione in grado di generare il 15% dell’export.

L’appuntamento di Verona si conferma punto di riferimento per i buyers internazionali e per i produttori, nonostante la vicinanza con una fiera analoga svoltasi in Germania dal 15 al 17 marzo scorsi, la ProWein di Düsseldorf.

Verona dunque si conferma centro di attrazione per gli operatori di settore dei cinque continenti e Verona Fiere diventa per tre giorni davvero una sorta di “Onu del vino“, dove l’inglese sarà la lingua più parlata, ma negli stand circoleranno lingue e dialetti davvero di tutti gli angoli del mondo. 

Internazionalità e potenzialità di business fanno dell’appuntamento veronese il momento più importante del 2015, se si pensa – come ha ricordato Martina – che l’Expo Milano 2015 avrà come tema l’alimentazione e il cibo e il vino avrà un ruolo importante. Di fatto Vinitaly quest’anno funge anche da traino all’Esposizione Universale nella città meneghina, realizzando un asse Verona-Milano che promette molti effetti benefici per l’economia italiana.

Di certo per l’economia del Centro-Nord, che mostra segni di ripresa, ma anche per l’economia Meridionale, dove produttori vitivinicoli e oleari ottengono risultati strabilianti, spesso in situazioni ambientali difficili, ma mossi da competenza che non teme confronti e da una passione per il vino che smuove le montagne.

Se l’internazionalità dell’appuntamento scaligero è un asset da sviluppare e migliorare, gli sforzi non sono stati lesinati. Lo ha spiegato Giovanni Mantovani, direttore generale di Verona Fiere, il quale ha spiegato come con il Vinitaly 2015 l’organizzazione ha “voluto amplificare al massimo le opportunità che si stanno delineando sui mercati consolidati ed emergenti” e, per questo, sono state intensificate le “attività verso l’estero, incrementando del 34% gli investimenti per l’incoming”  con un occhio particolare ai mercati più effervescenti come “Hong Kong, Cina, USA, Russia, Brasile, Australia, Canada Germania e i Paesi del Nord Europa“, azione di promozione realizzata con “il supporto del Ministero per lo Sviluppo Economico, dell’Istituto del Commercio Estero e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali”, sottolinea Mantovani.

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