Afghanistan: “Giustizia per Farkhunda”. Linciata per aver bruciato Corano: falsa accusa di un imam. Proteste e arresti

Decine di persone – molte donne – sono scese in piazza a Kabul e Herat, in Afghanistan, chiedendo “giustizia per Farkhunda”, la giovane afghana picchiata a morte nella capitale da una folla inferocita che la accusava di aver profanato copie del Corano e che ha dato alle fiamme il suo corpo. Decine di donne hanno voluto portare il feretro della povera donna, togliendosi il burqa e sfilando a viso scoperto. Tra gli arrestati anche otto poliziotti

20150323-farkhunda-funeral-655x422


Kabul – Decine di persone sono scese in piazza a Kabul e Herat, in Afghanistan, chiedendo “giustizia per Farkhunda”, la giovane afghana picchiata a morte nella capitale da una folla inferocita che la accusava di aver profanato copie del Corano, dandone alle fiamme alcune pagine. 

Dopo averla calpestata a morte, centinaia di persone diedero fuoco al corpo sulla riva del fiume che dà il nome alla capitale. I manifestanti, come si legge sul giornale afghano online Khaama Press, hanno portato in piazza foto della ragazza di 27 anni chiedendo alle autorità pene severe per i responsabili della sua uccisione.

Secondo i media afghani, 13 persone sono state arrestate in relazione al caso. Il presidente Ashraf Ghani ha istituito una commissione d’inchiesta per fare luce su quanto avvenuto. Secondo fonti afghane, 13 funzionari sono stati sospesi per “negligenza” dal ministero dell’Interno.

[slideshow_deploy id=’45509′]

Nel frattempo, si è scoperto che la povera donna – sofferente di una malattia mentale – non aveva commesso alcuna profanazione del Corano. La storia era stata originata da un imam, che poi però si è scoperto avesse dichiarato il falso.

Lo ha rivelato il capo della polizia criminale Mohamma Zahir che ha anche fatto sapere che 13 persone sono state arrestate. L’aggressione era avvenuta tre giorni fa vicino alla moschea Shah-Du-Shamshaira.

La vittima, di 27 anni e identificata come Farkhunda soffriva da 16 anni di problemi mentali. Un video, diventato virale in rete, mostra l’aggressione subita dalla donna. Una folla inferocita la picchia con bastoni; alcuni le camminano sulle gambe; un uomo la colpisce con un mattone. Altri infieriscono con calci e pugni anche sul corpo ormai senza vita.

A quel punto, la portano su un argine del fiume Kabul: qui danno fuoco al suo corpo e lo gettano nel corso d’acqua.

Le immagini mostrano anche tante persone che non fanno nulla per fermare gli aggressori, ma intenti a riprendere tutto con i telefoni cellulari.

Farkhunda era totalmente innocente“, ha detto Zahir. Tra gli arresti anche otto poliziotti.

Ha destato molto scalpore che le donne afghane si siano tolte il burqa e abbiano portato a spalla il feretro della povera ragazza, manifestando una reazione che nessuno si aspettava. Segno che in Afghanistan le donne possono – e devono – giocare un ruolo decisivo per modernizzare il Paese e che l’Occidente sta commettendo un errore stupido abbandonando le forze sane di quel martoriato Paese.

Una decisione da rivedere prima possibile. Ce lo chiedono quelle donne coraggiose e fiere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Se hai gradito questo articolo, clicca per favore “Mi piace” sulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie in anticipo!