Che è accaduto nell’aereo della Germanwings? NYT: “Un pilota fuori cabina”. Inquirenti: “Non escludiamo gesto voluto”

È quanto ha detto un funzionario militare coinvolto nelle indagini al ‘New York Times’ a proposito degli ultimi minuti a bordo dell’aereo Germanwings schiantatosi martedì sulle Alpi francesi con 150 persone a bordo . Lufthansa non conferma, ma non smentisce il quotidiano newyorkese. L’A320 precipitato godeva di una cattiva fama tra i piloti della compagnia tedesca

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Marsiglia – Uno scenario atroce si sta aprendo nelle indagini sul disastro aereo accaduto sulle Alpi Marittime francesi, in Alta Provenza. Secondo il ‘New York Times’, uno dei piloti era fuori dalla cabina di pilotaggio, in piena violazione delle misure di sicurezza imposte dalla IATA, che obbligano la presenza contemporanea di due piloti nel cockpit. Il secondo pilota, quello più giovane (con ‘sole’ 600 ore di volo di esperienza) “ha bussato leggermente alla porta senza ricevere una risposta. Poi ha bussato ancora più forte, nessuna risposta. Non c’è mai stata una risposta“.

Questo ha rivelato un “alto funzionario militare coinvolto nelle indagini” agli inviati in Francia Nicola Clark e Dan Bilefsky, che ne danno conto in un articolo pubblicato ieri pomeriggio (notte in Italia).

Dichiarazioni che aprirebbero uno scenario assolutamente devastante sulle cause dell’incidente sia nel caso di un malore del comandante del volo che in quello – ancor più terribile – di un atto deliberato suicida e pluriomicida. Un disastro o una strage voluta sarebbe la dimensione di una tragedia che è europea, di tutti noi, a prescindere dalla nazionalità dei morti.

Il resoconto dell’ufficiale delle forze armate francesi riporterebbe i primi risultati dell’analisi delle tracce audio ricavate da una delle scatole nere, la Cockpit Voice Recorder (CVR), che contiene le registrazioni delle conversazioni nella cabina di pilotaggio, trovata danneggiata, ma riparabile. Da queste tracce audio risulterebbe che uno dei piloti ha lasciato la cabina prima che l’Airbus A320 iniziasse la discesa nel sud della Francia, senza riuscire più a rientrare.

Dopo l’attacco jihadista dell’11 Settembre 2001 agli Stati Uniti – data da cui si può far partire, simbolicamente, la IV Guerra Mondiale (inter-islamica e contro il mondo libero) – le cabine di pilotaggio degli aerei sono state blindate e rese inaccessibili dall’esterno, per impedire un sequestro del velivolo.

Con lo scoop del NYT la tragedia dell’Airbus A320 della Germanwings può entrare nella storia del trasporto aereo come fatto determinante per innovare regole, procedure e strutture di sicurezza, sia nel caso in cui il motivo fosse casuale – perché causato da un malore del comandante – che in quello più devastante di un atto deliberato del comandante, che per motivi al momento incomprensibili avrebbe provocato in modo intenzionale lo schianto dell’aereo sulla montagna.

L’ufficiale francese, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha infatti detto ai giornalisti statunitensi che “al momento non abbiamo alcuna indicazione che punti chiaramente verso una spiegazione tecnica, quindi dobbiamo considerare la possibilità di una deliberata responsabilità umana

La Lufthansa – che controlla Germanwings – non ha confermato le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano americano: “Non abbiamo alcuna informazione che possa confermare l’articolo del ‘New York Times'”, ha detto un portavoce della compagnia aerea tedesca all’agenzia di stampa tedesca Dpa. Ma il fatto che dalla compagnia tedesca non sia arrivata una netta smentita vale – oggi come mai – come una mezza conferma.

Un altro scenario si apre però anche per le dichiarazioni rese da un pilota della Germanwings al quotidiano tedesco ‘Westdeutsche Allgemeine Zeitung‘. Sotto condizione di anonimato, il pilota ha detto che Airbus caduto in Francia godeva di cattiva fama tra i piloti della compagnia low cost della Lufthansa. Secondo quanto affermato dal pilota, l’A320 tedesco era “impopolare” a causa dei frequenti problemi tecnici cui era incorso. Era “uno degli aerei che rimanevano più spesso a terra“, ha detto.

Da quanto emerso, il giorno prima dell’incidente l’aereo era rimasto a terra per un’ora a causa di una riparazione al portellone del carrello anteriore. La Lufthansa ha però escluso che l’episodio sia da mettere in relazione con la sicurezza del velivolo.

Ma quanto scoperto dal ‘New York Times’ è la vera novità. Da questo punto di vista, la cautela con cui si muovono gli inquirenti nasconde invece un’intensa attività investigativa, anche da parte delle intelligence, per capire chi fosse ciascuno dei passeggeri (esclusi i due neonati) presenti su questo aereo, per capire se tra loro c’è uno stragista (e comprenderne i motivi dell’eventuale gesto deliberato) o solo una persona che si è sentita male, condannando inconsapevolmente alla morte altre 149 persone.

L’unica certezza oggi è che c’era il secondo pilota fuori dalla cabina di pilotaggio e uno all’interno. Il secondo non ha mai riaperto quella porta. E che – secondo la stampa francese – parlassero in tedesco, non in inglese. Perché?

(Credit: Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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