Reggio Calabria, spari in aria fuori da teatro dove si svolge congresso di ‘MD’. C’era ministro Giustizia Orlando

Ministro non è stato coinvolto nel gesto dimostrativo, l’uomo è stato arrestato dalle forze dell’ordine. Orlando ha spiegato novità sulle intercettazioni e su misure per migliorare la funzionalità del sistema giudiziario

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Reggio Calabria – Un uomo ha sparato alcuni colpi di pistola in aria per strada davanti al Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria, dove ‘Magistratura Democratica’ sta celebrando il XX Congresso nazionale e al cui interno era ancora presente il ministro della Giustizia Andrea Orlando.

L’uomo è giunto nei pressi del teatro Cilea a bordo di un vecchio fuoristrada, ha parcheggiato e ha sparato due colpi senza ferire nessuno. Poco dopo l’uomo è stato bloccato e arrestato dalle forze dell’ordine che presidiavano la zona.

Il ministro, a margine del congresso, aveva spiegato le novità sulle intercettazioni. Riforma delle intercettazioni, da approvare entro l’anno anche con tutto il resto del disegno di legge. “Ieri – ha detto Orlando – non abbiamo annunciato la riforma delle intercettazioni, io e il presidente del Consiglio abbiamo risposto alla domanda di un giornalista che ci ha chiesto se si farà la riforma delle intercettazioni, che però non era esattamente uno scoop perché era stato già scritto nei 12 punti della riforma della giustizia e poi nel disegno di legge attualmente incardinato alla Camera che affronta complessivamente tutti i problemi del funzionamento del processo penale e all’interno di questo prevede una delega per limitare la diffusione di intercettazioni quando non abbiano una rilevanza di carattere penale“.

Quanto alla tempistica della riforma, il ministro Orlando ha ricordato che “il presidente del Consiglio ha detto entro l’anno e io mi auguro che questo entro l’anno valga anche per tutto l’insieme del provvedimento all’interno del quale è contenuta la delega, nel quale sono contenute cose importantissime come la riforma dell’appello, la ridefinizione dell’udienza preliminare, altre forme di estinzione del reato legate a condotte di carattere riparatorio, ci sono molte altre cose non solo quella, che potranno consentire di avere un processo penale anche in tempi più rapidi“.

Sulla carenza di organico posso rispondere con un fatto, ieri sono scaduti i termini per un bando di 1031 persone che passano dalle province alle cancellerie, e un altro bando con numeri pressoché uguali sarà fatto entro la fine dell’anno. Con l’aggiunta di 250 neolaureati che sono stati assunti e che andranno a lavorare per smaltire l’arretrato del civile“, ha aggiunto Orlando.

Prescrizione, testo definitivo sull’anticorruzione e durata dei processi, sono tre elementi da tenere insieme. Il ministro della Giustizia ha detto che “una valutazione va fatta quando avremo il testo definitivo sull’anticorruzione e quando avremo anche un incardinamento del testo sul processo. Non si può dire in assoluto se 21 anni sono pochi o tanti, se non si sa quanto dura in media un processo. C’è il tema della ragionevole durata del processo che va affrontato in altra sede. Se il processo resta cosi’ quei termini di prescrizione sono giustificati, se il processo diventa più rapido quei termini possono essere anche rivisti ma sono tre cose che vanno tenute assolutamente insieme“. “Ad oggi – ha concluso Orlando – dico che la specificità di alcuni reati, non la gravità, quella si definisce quando si affronta la pena, ma la specificità di alcuni reati, cioè che si scoprono molto tempo dopo da quando sono stati commessi, giustifica dei tempi di prescrizione differenziata rispetto agli altri reati“.

(AGI)

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