Mercato dell’auto in crescita a marzo, continua il trend positivo, ma per Federauto sono “prove tecniche di ripresa”

A marzo +15,06% di acquisti di auto nuove, con balzo di Fca (+17,1%), ma Filippo Pavan Bernacchi cerca di stemperare gli entusiasmi: “aziende e privati ancora al palo, mercato positivo grazie al rinnovo delle flotte degli autonoleggi”. Effetto Expo 2015, dice il presidente di Federauto

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Roma – Accelera il mercato dell’auto in Italia anche a marzo. La Motorizzazione ha reso noto i dati delle immatricolazioni delle auto nuove e dei passaggi di proprietà delle auto usate. Il nuovo ha registrato un dato di 161.303 autovetture immatricolate, con un incremento del 15,06% rispetto a marzo 2014, quando le auto immatricolate furono 140.189. Lo scorso mese di febbraio le immatricolazioni, ricordiamo, furono 135.110, con un incremento del 13,56% rispetto a febbraio 2014, quando erano state immatricolate 118.976 autovetture.

Anche per quanto riguarda il mercato dell’usato marzo ha segnato un dato positivo, con 426.460 trasferimenti di proprietà, un dato in aumento del 16,43% rispetto allo stesso mese del 2014, durante il quale ne furono registrati 366.276. Lo scorso mese di febbraio sono stati 377.619 i passaggi di di proprietà di auto usate, con un incremento solo del 6,9% rispetto a febbraio 2014, quando erano stati 353.242.

A marzo il volume globale delle vendite (587.763 autovetture) ha dunque interessato per il 27,44% auto nuove e per il 72,56% auto usate. Nel periodo gennaio-marzo 2015 la Motorizzazione ha in totale immatricolato 428.464 autovetture, con una crescita del 13,46% rispetto al primo trimestre 2014, quando furono 377.629. Nello stesso periodo sono stati registrati 1.155.948 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione positiva pari al 7,08% rispetto a gennaio-marzo 2014, durante il quale ne furono registrati 1.079.568.

FCA ha ottenuto nel mese di marzo 2015 un risultato migliore rispetto a quello del mercato: grazie a 46 mila immatricolazioni ha aumentato le vendite del 17,1%, con il brand Fiat in crescita per effetto dei muovi modelli – come la 500 L e LX – che hanno trovato buona accoglienza nel mercato e un dato complessivo di +15,9% nelle vendite. Ma è soprattutto il brand Jeep a ottenere variazioni percentuali addirittura a tre cifre, con un 249,3% – che diventa quasi il 300% su base annua – effetto del successo planetario delle nuove fuoristrada americane, con cuore, cervello e manifattura italiana.

Malgrado i dati brillanti, Federauto cerca di smorzare gli entusiasmi, per focalizzare la realtà dei fatti e inquadrare i dati delle vendite in uno scenario più veritiero. “Un incremento del 15%? Tutto vero, non è un pesce di aprile”, dice Filippo Pavan Bernacchi, presidente dell’associazione dei concessionari automobilistici italiani. “Poiché con il risultato di marzo il I trimestre 2015 chiude a +13,5% mi viene da dire: prove tecniche di ripresa“.

Per Pavan Bernacchi si potrà dare un giudizio più corretto alla chiusura del primo semestre 2015, quando potrebbe esauristi “la spinta data dal canale noleggio”, che i concessionari hanno individuato come la vera causa del balzo delle vendite. Un effetto causato dal rinnovo delle flotte nelle società di autonoleggio, anche in prospettiva dell’Esposizione Universale Milano 2015, che dovrebbe portare in Lombardia – e più in generale in Italia – almeno 10 milioni di visitatori, molti dall’estero.

La relativa freddezza di Federauto nel commentare le vendite di auto di marzo ha dunque una radice fondata: tra i concessionari i privati e le aziende hanno fatto registrare un incremento delle vendite rispettivamente del 7,4% e del 6,%, mentre nello stesso periodo il settore autonoleggi ha immatricolato una quantità di vetture maggiore di ben il 37%. Una differenza che pesa sui concessionari, che da soli fatturano il 6% del Pil, occupando 200mila addetti con una specializzazione di settore difficilmente esportabile in altri.

Se l’Expo durerà sei mesi, non durerà altrettanto la spinta esercitata dal rinnovamento delle flotte, di cui semmai si attende un incremento a inizio 2016.

Sullo stato dei concessionari è illuminante Piero Carlomagno, presidente dei concessionari del Gruppo FCA, che mette il dito nella piaga: l’esclusiva dei rapporti tra case e punti vendita. “Il vero tema – dice Carlomagno – tutto interno alla nostra filiera, è la sostenibilità del business delle concessionarie di autoveicoli. Infatti, le regole che ci legano indissolubilmente alle case automobilistiche sono state pensate in altri momenti storici e non sono più attuali. Diventa quindi prioritario modificarle”, perché solo se i concessionari torneranno a registrare margini di utile nelle vendite potranno riprendere ad “assumere, a interrompere il ricorso agli ammortizzatori sociali e a investire”. “Sono aziende come le nostre la spina dorsale dell’economia italiana”, conclude il presidente dei concessionari FCA.

Le proposte di Federauto per dare una scossa vera e decisiva finalizzata alla ripresa del mercato dell’auto – e al contempo al rinnovamento del parco circolante in Italia – sono sempre le stesse: Iva agevolata per i privati, maggiori detraibilità e deducibilità per le aziende, visto che l’Italia in materia viola pesantemente le indicazioni dell’Unione Europea. Oltre a una rimodulazione del bollo auto per favorire le auto meno inquinanti e appesantire quelle obsolete, più inquinanti.

Il Governo prenderà in considerazione i suggerimenti di Pavan Bernacchi? Permetteteci di dubitare.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.