Crisi Italia/India: Latorre autorizzato a rimanere in Italia fino a 15 luglio. M5S attacca Federica Mogherini

Lo ha deciso la Corte Suprema di Nuova Delhi, che spinge per processare i due militari in India, in violazione del diritto internazionale marittimo. M5S: “l’arbitrato annunciato dall’ex ministro Mogherini era una pagliacciata, un’autentica presa in giro nei confronti delle famiglie dei due fucilieri“. “Stato italiano sotto scacco dell’India

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New Delhi – La Corte Suprema indiana, presieduta dal giudice Anil R. Dave, ha prorogato di altri tre mesi, fino al 15 luglio, il periodo di convalescenza concesso a Massimiliano Latorre, che si sta riprendendo in Puglia dall’intervento al cuore subito il 5 gennaio scorso dopo l’ischemia intervenuta a fine agosto 2014.

Il permesso sarebbe scaduto domenica 12 aprile. Nel corso dell’udienza è emerso che il governo indiano, guidato dal premier nazionalista Narendra Modi, non si è opposto alla prosecuzione della convalescenza del fuciliere della Brigata San Marco della Marina Militare. Un segnale positivo per le trattative ufficiose in corso per trovare una soluzione politica concordata tra Roma e New Delhi. Il 14 gennaio la Corte aveva concesso una prima estensione di tre mesi, sempre per motivi umanitari.

La Corte Suprema ha anche auspicato che inizi prima possibile il processo contro i due militati italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, rimasto ‘ostaggio’ in India. Entrambi sono accusati di aver ucciso al largo del Kerala, il 15 febbraio del 2012, due pescatori indiani scambiati per pirati,  mentre si trovavano in acque internazionali a bordo della petroliera italiana ‘Enrica Lexie’ in funzione di scorta antipirateria.

I giudici hanno anche fissato un’udienza a fine mese per decidere se accogliere la richiesta della difesa dei due fucilieri di Marina di togliere il caso all’antiterrorismo, la National Investigation Agency (Nia). La Corte Suprema ha anche esortato la difesa dei due fucilieri di Marina a non ricorrere più a tattiche dilatorie per cercare di non essere processati in India e di consentire l’avvio del procedimento. Un atto illegale, perché il diritto internazionale marittimo (UNCLOS) individua chiaramente che il giudice naturale per i delitti commessi in acque internazionali è quello del Paese di bandiera della nave. E in questo caso l’unico elemento pacifico è che i fatti si siano svolti in acque internazionali e che di conseguenza la legittimità a indagare ed eventualmente processare i due militari (se rinviati a giudizio) compete all’Italia.

Da Nairobi, in Kenya, dove si è recato per portare la solidarietà dell’Italia al Paese e alla comunità cristiana colpita dalla strage nel campus universitario di Garissa, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha espresso soddisfazione per la decisione della Corte Suprema. “Il Governo italiano – ha detto – apprezza e registra positivamente che siano state riconosciute le ragioni umanitarie della richiesta“. Anche il presidente della Commissione Affari esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, ha espresso soddisfazione. “Bene la decisione della Corte Suprema indiana per Massimiliano Latorre. Ma non dimentichiamoci – ha avvertito – di Salvatore Girone, che rischia di essere un ‘ostaggio in servizio permanente effettivo’ in India“.

Soddisfazione è stata espressa anche dai deputati M5S delle Commissioni Esteri e Difesa, che però hanno deplorato, in una nota congiunta, “fermamente il (non) ruolo svolto dal Governo per mettere fine a questa indegna vicenda. È evidente – proseguono – che l’arbitrato annunciato dall’ex ministro Mogherini era una pagliacciata, un’autentica presa in giro nei confronti delle famiglie dei due fucilieri. Dopo un anno non si è visto né sentito nulla, anzi, è sempre più chiaro come Matteo Renzi e il ministro Gentiloni siano sotto lo scacco perpetuo delle autorità indiane. Siamo felici per Latorre – conclude il M5S – ma non metteremo fine alla nostra battaglia fin quando anche Salvatore Girone non avrà fatto rientro a casa“.

(Credit: AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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