Aereo Germanwings schiantatosi in Francia. Un esperto solleva il dubbio: ‘e se fosse caduto per un attacco hacker?’

Matt Andersson, esperto di aviazione, ha scritto tre giorni fa al Financial Times, sollevando alcune perplessità sull’andamento delle indagini condotte dalle autorità francesi sull’Airbus A-320 della compagnia low cost della Lufthansa schiantatosi sulle Alpi della Provenza. La lettera divulgata in Italia da Dagospia.com

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Verona – L’8 Aprile scorso – tre giorni fa – il ‘Financial Times’, autorevolissimo quotidiano economico britannico, ha pubblicato una lettera di Matt Andersson, esperto di aviazione e difesa del gruppo Indigo Aerospace di Chicago.

Nella missiva Andersson solleva dei dubbi sullo svolgimento delle indagini che hanno svelato i motivi della caduta dell’Airbus A-320 della Germanwings, schiantatosi sulle Alpi della Provenza lo scorso 24 marzo.

Vi riportiamo la lettera, pubblicata in Italia dal sito Dagospia.com, diretto dal noto giornalista Roberto D’Agostino, del quale sono note le qualità (detto senza alcuna ironia o sarcasmo).


20150411-Matt-Andersson-250x380Sir, gli incidenti aerei sono eventi complessi che richiedono indagini approfondite da parte di esperti, e anche di testare più variabili indipendenti, e altri fattori secondari. Sia la scatola nera con le registrazioni di cabina (CVR) che quella con il registratore dei dati (FDR) del volo Germanwings 9525, insieme ad altre fonti di informazione, devono ancora essere oggetto di un’inchiesta che rispetti gli standard internazionali sugli incidenti aerei.

Fino a quel momento, molte affermazioni attualmente presentate al pubblico possono rivelarsi errate, fuorvianti o in alcuni casi portare a interventi regolatori impropri o controproducenti. E assegnare responsabilità, sia finanziarie che assicurative, senza basi solide. Fornire uno “stillicidio” di giudizi sulla base di dati preliminari non costituisce un’indagine professionale, né una gestione sensata delle informazioni che si possono diffondere pubblicamente dopo un incidente.

Il colonnello Martial Meuriot (sinistra), il procuratore di Marsiglia, Brice Robin (al centro), e il generale David Galtier (destra) nel corso della conferenza stampa a Marsiglia di giovedì 2 Aprile scorso, dopo la scoperta della seconda scatola nera dell'Airbus A320 della Germanwings
Il colonnello Martial Meuriot (sinistra), il procuratore di Marsiglia, Brice Robin (al centro), e il generale David Galtier (destra) nel corso della conferenza stampa a Marsiglia di giovedì 2 Aprile scorso, dopo la scoperta della seconda scatola nera dell’Airbus A320 della Germanwings

Infatti, la European Cockpit Association, che rappresenta circa 40.000 piloti professionisti, ha giustamente criticato la diffusione prematura delle interpretazioni dell’audio del velivolo (che restano non verificate). Inoltre, queste e altre letture dei dati continuano ad essere fornite da magistrati e funzionari pubblici che ovviamente non possono essere esperti in materia di indagini di sicurezza aerea – e che potrebbero pregiudicare una valutazione tecnica formale.

Ad esempio, l’agenzia francese per le indagini sugli incidenti, la BEA, afferma che l’aereo ha accelerato nella sua discesa. Cosa possibile, ma che potrebbe derivare da un qualsiasi numero di cause, tra cui l’hacking elettronico esterno dei sistemi di controllo e di navigazione del velivolo attraverso malware o intercettazione elettromagnetica. Che sono le ragioni per cui i velivoli militari e dei capi di Stato normalmente installano schermature e protezioni speciali, mentre quelli civili non lo fanno.

L’opinione pubblica dovrebbe aspettare pazientemente un’inchiesta sulla sicurezza aerea professionale, approfondita, e che coinvolga più parti, e dovrebbe mantenere il proprio scetticismo davanti a ipotesi ufficiali ma preliminari (Matt Andersson, Indigo Aerospace, Chicago, Illinois, USA)

(Credit: Dagospia.com)

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