A Palazzo Reale di Milano una mostra per celebrare la grandezza universale di Leonardo da Vinci

La Belle Ferroniere, il San Giovanni Battista e la Piccola Annunciazione sono alcuni dei prestiti eccezionali giunti, da tutto il mondo, a Milano

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MILANO – “Leonardo. Il disegno del mondo” è la grande mostra ospitata dal 16 aprile al 19 luglio nelle sale del Palazzo Reale di Milano per celebrare, in occasione di Expo 2015, i talenti multiformi del genio leonardesco, affrontati anche in relazione agli artisti coevi da cui fu influenzato e ai suoi seguaci.

Ideata e prodotta da Palazzo Reale e Skira Editore – con un rilevante contributo economico di Bank of America-Merill Lynch – promossa dal Comune di Milano e curata da Pietro Marani, illustre studioso di Leonardo, e da Maria Teresa Fiorio, ex soprintendente, l’esposizione di Palazzo Reale è la più importante allestita su Leonardo dopo quella del 1939, anno in cui la “Leonardesca” a Palazzo dell’Arte raccontò – con 20141113-Banner-Totelia(300pxx250px)biancopiglio fascista e nazional popolare – l’aspetto più scientifico del genio di Vinci.

Come ha dichiarato Massimo Vitta Zelman, presidente di Skira Editore, “ci lavoriamo da sei anni. Tutto nacque all’inizio del 2009, c’era la giunta di Letizia Moratti e mi fu chiesta un’idea per una grande mostra nell’anno di Expo 2015, che rappresentasse Milano ma avesse un significato universale. Skira era da anni interlocutore istituzionale del Comune. La risposta – ricorda Zelman – fu quasi ovvia: Leonardo. La proposta passò subito. Ma non è stato tutto facile“.

Far giungere a Milano oltre 100 disegni autografi, sculture, manoscritti, incunaboli e cinquecentine e ben sei capolavori pittorici di Leonardo, provenienti da tutto il globo, può essere considerata un’impresa epica. Si annoverano, infatti, prestiti eccezionali come La Belle Ferronière – Lucrezia Crivelli, amante di Ludovico il Moro, da poco restaurata – il San Giovanni Battista e la Piccola Annunciazione dal Louvre, il San Gerolamo dalla Pinacoteca Vaticana, la Madonna Dreyfuss dalla National Gallery of Art di Washington, la Scapiliata dalla Galleria Nazionale di Parma.

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Nelle 12 sezioni tematiche si potranno ammirare inoltre il celebre L’uomo vitruviano, giunto dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, il Ritratto di musico, che sarà esposto accanto all’enigmatico Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, che, dal 2006, non lasciava il Museo Mandralisca di Cefalù, mentre da Firenze sono giunti la Dama col mazzolino del Verrocchio, L’adorazione dei Magi del Ghirlandaio e La Fortezza di Sandro Botticelli.

Lungo il percorso emerge tutta la complessità di Leonardo da Vinci artista, scienziato, indagatore della natura, dell’anatomia, dei moti dell’anima. Dalla formazione nella bottega del Verrocchio fino alle influenze di artisti contemporanei – quali Botticelli e Antonello da Messina – Leonardo ha incarnato perfettamente lo spirito universalista dell’uomo del Rinascimento, di colui che cercò di conoscere tutto lo scibile, spaziando dagli studi di anatomia alle macchine da guerra, dalla fisica alla filosofia, dalla botanica alla poesia, dalla pittura alla scultura; e alimentando subito il mito di sé, a cui Palazzo Reale dedica l’ultima sezione della mostra in cui rivestono un ruolo centrale le varie interpretazioni della celeberrima Gioconda.

Ma prima ancora che nel ‘500 si disputasse la contesa sul primato delle arti, al disegno le botteghe fiorentine avevano dato la priorità considerandolo fondamento dell’arte stessa. Proprio intorno a esso ruota la mostra milanese poiché, come affermato dal curatore Marani, in Leonardo il disegno – soprattutto quello a penna – fu strumento imprescindibile per la conoscenza del vero, per lo studio della natura – che da sfondo diventerà protagonista delle opere dell’artista – e dei modelli classici, per la creazione artistica. Come ben evidenziato dal sottotitolo dell’esposizione, il disegno è filtro per mettere ordine nel mondo, segno tangibile di ciò che l’occhio vede e che la mente intuisce, vademecum delle teorie di Leonardo.

Attraverso i continui stimoli visivi volti a mettere in correlazione le opere esposte, si evidenzia in modo dinamico – seppur frammentario – la molteplice sfera degli interessi e dei talenti di Leonardo da Vinci insieme alla sua sorprendente modernità, alla capacità di raffigurare i “moti mentali” dei personaggi – teoria che trova massima espressione nel Cenacolo – all’instancabile voglia di investigare la natura attraverso metodi scientifici applicabili anche all’arte.

Se per Leonardo fu la pittura l’unica arte in grado di imitare ciò che è in natura, è pur vero che egli fu consapevole della vastità del campo di indagine e, in tarda età, mise in discussione la possibilità di dominare tutto. Ma la complessità della sua produzione, il mistero attorno alla sua persona – fin da subito identificata come un mago o un filosofo – riflettono indistintamente la grandezza di un artista poliedrico che, come un laico Ulisse rinascimentale, provò a sfruttare le potenzialità della mente umana per superare i limiti della natura e ricercare la verità, racchiudendola in quelle straordinarie opere d’arte cariche di simboli e enigmi, forse riflesso dell’inafferrabilità della vita.

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Leonardo. Il disegno del mondo”, dal 16 aprile al 19 luglio 2015, Palazzo Reale, piazza del Duomo 12 – Milano

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ORARI DI APERTURA: Lunedì 14.30 – 19.30 | Martedì e Mercoledì 9.30 -19.30 | Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica 9.30 – 24.00

BIGLIETTI: Intero 12 euro | Ridotto 10 euro | Ridotto club Skira 9 euro | Gruppi 10 euro | Scuole 6 euro | Famiglie 16 euro (1 adulto + 1 ragazzo di età inferiore ai 14 anni)

INFO: +39/ 02 92800375 | skiragrandimostre.it/leonardo