Il mondo della scuola sul piede di guerra contro la riforma del Governo. Sciopero il 5 maggio: contro Napoleone 2?

Sindacati contro una riforma che sembra aprire spazi impensati all’arbitrarietà. Furlan ha la Grande Idea: “decreto per assumere i precari”. Prima o poi spiegherà la segretaria generale della CISL la sussistenza dei presupposti di necessità e urgenza. Forse la pioggia di cause che il Governo dovrà fronteggiare per effetto della sentenza della Corte di Giustizia del Lussemburgo? E che saranno mai 4 o 5 miliardi per un Governo così fantasioso… Cobas contrari alla data del 5, chiedono di spostare la protesta al 12 Maggio. Che cosa prevede la legge di riforma 2015

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Roma – Martedì 5 maggio sciopero generale della scuola contro la riforma proposta dal governo Renzi. Lo ha annunciato il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna, durante la manifestazione in corso a piazza SS Apostoli a Roma. Allo sciopero aderiranno organizzazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda e con l’adesione di Uds e Rete degli Studenti. “Questa è la prima mobilitazione dopo il Ddl varato dal governo e credo che unitariamente bisogna decidere di proseguire anche con lo sciopero generale” ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, presente alla manifestazione.

“Questo governo è quello che in assoluto ha fatto più decreti. Ne faccia uno per fare da subito le assunzioni nella scuola” ha detto il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, presente alla manifestazione in corso a Roma. Parlando del piano di assunzione previsto nel ddl varato dal governo, Furlan ha sottolineato che “visto che tutto è passato in un disegno di legge, sarà davvero complicato fare le assunzioni entro settembre”.

Quanto ai Cobas, “pur apprezzando la convocazione dello sciopero in coincidenza” con quello dei sindacati di base, rivolgono un “appello ai lavoratori/trici legati ai cinque sindacati affinché ne convincano le direzioni a rivedere le loro decisioni, scegliendo il 12 per avere più tempo e per avere con noi tutti gli studenti” e “affinché lavorino con noi per una manifestazione nazionale, che potrebbe essere la più grande della storia della scuola italiana”.

All’insegna dell’understatement la risposta della ministra dell’Istruzione Stefania Giannini: “Manifesto rispetto per chi sciopera – ha twittato – Stiamo cercando di costruire consenso su #labuonascuola, riforma culturale rivoluzionaria”.

A spiegare le motivazioni dello sciopero ha pensato Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola, che, parlando ai manifestanti, ha sottolineato: “Non si cambia il sistema scolastico senza chi ci lavora, o peggio contro chi ci lavora”. “Quando si mette mano a questioni senza averne conoscenza e competenza – ha spiegato -, si finisce come l’apprendista stregone e si rischia di fare danni incalcolabili. Questo sta facendo Renzi sulla scuola”.

Il sindacato è in campo per cambiare profondamente il disegno di legge in discussione alle Camere: “Noi vogliamo – ha affermato Scrima – che siano cancellate le parti del ddl che stravolgono senza criterio modalità di reclutamento, mobilità e gestione del personale, riconsegnandole alla loro sede legittima che è quella contrattuale; vogliamo che professionalità, collegialità e partecipazione siano valori riconosciuti e non disattesi e mortificati. Vogliamo stabilità del lavoro, risorse di organico certe e adeguate per le nostre scuole. Non lo chiediamo per noi, lo chiediamo per il paese, per evitare che una politica presuntuosa e incapace danneggi in modo irreparabile la sua scuola”.

Al sit in erano presenti anche sinistra Pd e Sel. Così, se Stefano Fassina, ha osservato come “il ddl ha dei lati positivi, quali l’assunzione di tanti insegnanti in più, ma ci sono altri punti che vanno corretti, quali il reclutamento degli insegnanti”, Nicola Fratoianni ha detto: “Oggi qui in piazza c’è davvero la buona scuola, tutti coloro che tra mille difficoltà quotidiane danno un contributo fondamentale al futuro possibile del Paese. Tutto quel mondo che il governo non ascolta e che sprezzantemente definisce conservatori”. Per questo, ha aggiunto, “ben venga” lo sciopero, “da parte nostra continueremo d insisteremo in Parlamento nella battaglia per affermare le ragioni della scuola. Quella vera, non quella degli spot e degli annunci di Renzi”.

(Credit: Adnkronos, AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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