Guerra al jihad, 007 di Saddam Hussein ideò il sedicente ‘califfato islamico’ per reazione a debaathizzazione dell’Iraq

Il colonnello Samir Abd Muhammad al-Khlifawi, noto con il nome di battaglia di Haji Bakr, sarebbe stato l’ideatore del sedicente Stato Islamico secondo il settimanale ‘Der Spiegel’, che avrebbe avuto accesso a documenti dell’ex spia ucciso nel nord della Siria nel gennaio del 2014 da truppe appartenenti all’Esercito Siriano Libero

L'immagine diffusa dall'ISIS lo scorso anno, quando l'ex 007 di Saddam Hussein, Samir Abd Muhammad al-Khlifawi (più noto con il nome di battaglia di Haji Bakr), fu ucciso dalle milizie del Free Syrian Army (Fonte: SITE Intelligence Group)
L’immagine diffusa dall’ISIS lo scorso anno, quando l’ex 007 di Saddam Hussein, Samir Abd Muhammad al-Khlifawi (più noto con il nome di battaglia di Haji Bakr), fu ucciso dalle milizie del Free Syrian Army (Fonte: SITE Intelligence Group)

Berlino – L’ideatore del sedicente ‘Stato Islamico’ e dell’altrettanto autoproclamato ‘califfato islamico’ sarebbe un ex 007 di Saddam Hussein, il colonnello Samir Abd Muhammad al-Khlifawi, più noto con il nome di battaglia di Haji Bakr, che avrebbe per diversi anni condotto i piani di attacco del movimento jihadista islamico nel Nord della Siria e dell’Iraq.

Lo sostiene il settimanale tedesco ‘Der Spiegel’, che avrebbe avuto la possibilità di consultare alcuni documenti appartenenti al colonnello al-Khlifawi, tra cui lettere scritte a mano e mappe, finite nelle mani di gruppi ribelli ad Aleppo dopo che l’Isis ha abbandonato la zona.

Haji Bakr fu ucciso dai ribelli dell’Esercito Libero Siriano (Free Syrian Army) a Tal Rifaat, nel Nord della Siria, nel gennaio 2014. Tuttavia, prima di essere eliminato dall’opposizione siriana laica, al-Khlifawi aveva preparato una minuziosa pianificazione dell’espansione in Iraq e Siria, con la creazione di un ‘califfato’ che mascherasse con temi religiosi la mera ricerca di potere politico, burocratico e militare.

Secondo lo ‘Spiegel’ alla base di questo spostamento verso l’islamismo jihadista del laico ufficiale dei servizi segreti iracheni al tempo della dittatura del partito Baath di Saddam Hussein, c’era stato il processo di debaathizzazione dell’Iraq condotto dalle forze di occupazione statunitensi nel 2003, una decisione che colpì in un primo momento anche l’esercito iracheno, che fu sciolto.

Al-Khlifawi – sostiene ‘Der Spiegel’ – era “amareggiato e disoccupato”. Tra 2006 e 2008 l’ex 007 della dittatura irachena era stato rinchiuso nei penitenziari militari di Camp Bucca e Abu Ghraib. Quando fu liberato, entrò a contatto con ambienti islamisti e nel 2010 Bakr – che era un laico e “nazionalista e non un islamista”, precisa il settimanale tedesco – e mise insieme un gruppo di ex ufficiali del Mukhabarat iracheno (Jihaz Al-Mukhabarat Al-Amma), indicando tale Abu Bakr al-Baghdadi quale capo del gruppo perché guidasse l’autoproclamato Stato Islamico, attribuendo all’organizzazione una dimensione religiosa.

L’ISIS (Islamic State of Iraq and al-Sham, Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, sottolineando la posizione geografica della Siria nell’ex Impero Ottomano) annunciò nel giugno 2014 la proclamazione del cosiddetto Stato Islamico su un territorio a cavallo tra Siria Nord-Occidentale e Iraq Settentrionale.

Pur autoproclamandosi Stato, l’ISIS non è riconosciuto dalla Comunità Internazionale, né da alcuno Stato, ma solo da movimenti jihadisti sunniti che condividono il programma di ‘Guerra Santa’ di subordinazione del mondo all’islam e che, dall’Africa Occidentale (Boko Haram) all’Indonesia (Front Pambela Islam, Fpi) hanno dichiarato la loro adesione al cosiddetto Stato Islamico.

(Credit askanews, fonte Afp, SITE Intelligence Group) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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