Il presidente cinese Xi Jinping a Jakarta: “serve un nuovo ordine mondiale, è arrivata l’era dell’Asia (e dell’Africa)”

Nel Summit convocato per il 60°anniversario della Conferenza dei Paesi non allineati, il leader cinese auspica la creazione di un sistema internazionale “più giusto, che rifletta la crescente influenza delle nazioni dei due continenti”. Le nazioni industrializzate “devono smetterla di porre condizioni politiche per gli aiuti internazionali”

Il prresidente cinese Xi Jinping parla con i delegati prima dell'avvio dei lavori della Conferenza Asia-Africa a Jakarta (Photo credit: AsiaNews/REUTERS/Darren Whiteside)
Il prresidente cinese Xi Jinping parla con i delegati prima dell’avvio dei lavori della Conferenza Asia-Africa a Jakarta (Photo credit: AsiaNews/REUTERS/Darren Whiteside)

 


Jakarta – Il presidente cinese Xi Jinping ha auspicato un ordine internazionalepiù giusto“, che rifletta “la crescente influenza delle nazioni asiatiche e africane” e sia “più disposto a riconoscere che oramai è arrivata la nostra epoca“.

Gli osservatori internazionali hanno valutato le parole di Xi nella capitale indonesiana, in occasione del 60° anniversario della Conferenza dei Paesi non allineati, come una rivendicazione del ruolo della Cina nel XXI Secolo, soprattutto nei confronti di un’America in crisi di ruolo e di un’Europa avviluppata in una crisi di identità, in parte autoprodotta per il riemergere di nazionalismi di fatto, che non hanno alcuna prospettiva e costrutto.

Xi ha invitato le nazioni industrializzate a “smetterla di imporre condizioni politiche” per l’accesso agli aiuti umanitari e poi anche un vero e proprio appello “affinché i Paesi sviluppati offrano più aiuti a quelli in via di sviluppo“, sollecitandoli a “mantenere in modo concreto le promesse ufficiali di aiuto per lo sviluppo e offrire ai Paesi in via di sviluppo l’assistenza senza nessuna precondizione politica“.

Le nuove relazioni internazionali, secondo Pechino, devono “basarsi sulla cooperazione e sul concetto ‘win-win’, spostando l’ordine e il sistema internazionali verso una direzione più giusta e ragionevole, promuovendo la creazione di un sistema finanziario internazionale equo, giusto, tollerante e disciplinato, in modo da creare un ottimo ambiente esterno per i Paesi in via di sviluppo“.

Una strategia ‘win-win’ è una delle soluzioni classiche del ‘Dilemma del Prigioniero’ nella Teoria dei Giochi, in cui un atteggiamento cooperativo risulta vincente per tutti gli attori sulla scena. Tuttavia, la Cina ambisce a una finta strategia ‘win-win’, in cui vinca solo Pechino e gli altri al massimo non perdano, ma siano in una condizione di oggettiva subordinazione finanziaria e industriale, dunque strategica.

(Fonte: AsiaNews) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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