Intelligence in allarme per i rumors sulla sostituzione del ‘califfo’: possibili attacchi in Europa per vendetta

Secondo i servizi di informazione occidentali, la possibilità che Abu Bakr al-Baghdadi possa essere stato sostituito da Abu Ala al-Afri per la morte o le gravi ferite riportate in un bombardamento alleato, potrebbe spingere i jihadisti ‘in sonno’ presenti nel Vecchio Continente a compiere attacchi per rappresaglia. Il Daily Mirror continua a diffondere indiscrezioni sulle condizioni del capo del sedicente Stato Islamico. L’Italia non è esclusa dagli obiettivi del sedicente ‘Stato Islamico’


Londra – I miliziani jihadisti del sedicente Stato islamico potrebbero lanciare uno spettacolare attacco terroristico in Europa per vendicare il leader dell’ISIS, Abu Bakr al-Baghdadi, che secondo diverse fonti avrebbe riportato lesioni spinali in un raid della Coalizione Internazionale nei pressi di al-Baaj, un distretto della provincia di Ninive, vicino al confine con la Siria.

A seguito di questo bombardamento, come riferì il quotidiano britannico ‘The Guardian’, ‘il califfo0 sarebbe rimasto gravemente ferito e poi in bilico tra la vita e la morte. In realtà, fonti iraniane e irachene – citate

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dalla stampa locale e rilanciate dal ‘Jerusalem Post’ il 29 aprile scorso – hanno dato notizia della morte di Abu Bakr al-Baghdadi, spiegando che in previsione di questo ci sarebbero state diverse riunioni dei leader jihadisti tra la Siria e l’Iraq settentrionale pe individuare un successore condiviso, trovandolo in Abdul Rahman al-Sheijlar, un docente universitario di fisica noto con il nome di battaglia di Abu Alaa al-Afri.

Oggi invece il tabloid britannico ‘Daily Mirror’, nell’edizione online cita una fonte anonima di un servizio di intelligence occidentale, secondo cui l’uscita di scena di di al-Baghdadi “è un duro colpo contro l’Is”, anche perché rappresentava un elemento unificante della galassia jihadista, mentre la nomina di Abu Alaa al-Afri a ‘califfo’ non sarebbe stata accettata da tutte le fazioni islamiste che operano sul filo dei crimini contro l’umanità in Siria e Iraq.

Proprio per questo, al-Baghdadi “può essere sostituito e il gruppo non è affatto sconfitto“, ha aggiunto la fonte al ‘Mirror’, spiegando che l’ISIS “rappresenta una minaccia molto concreta per il resto del mondo e potrebbe effettuare un attacco in Europa” come vendetta/rappresaglia per i danni inferti (o la morte arrecata) al cosiddetto e autoproclamato ‘califfo’

La Gran Bretagna, secondo la fonte citata dal quotidiano britannico sarebbe ad “altissimo rischio di essere attaccata” per via del ruolo delle forze armate britanniche nella lotta contro il jihadismo islamista dell’ISIS e la partecipazione alla Coalizione Internazionali.

Analogo discorso vale per Francia e Italia che, con differenti modalità, partecipano alla Coalizione Internazionale contro l’ISIS e ai bombardamenti in atto in Siria e Iraq. Peraltro anche l’intelligence italiana ha più volte segnalato che il nostro Paese è un obiettivo reale del jihadismo islamico anche per il concorso di tre eventi che si succederanno senza soluzione di continuità, l’Ostensione della Sindone a Torino, l’EXPO MILANO 2015 e il Giubileo Straordinario che, sebbene ‘aperto’ a tutte le diocesi del mondo, vedrà arrivare a Roma molti turisti cattolici da tutto il mondo.

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Obiettivi che avrebbero anche una dimensione religiosa e che disturbano il sonno dei funzionari delle intelligence di tutta Europa (e non solo).

Ieri il quotidiano progressista britannico ‘The Guardian’ ha rivelato che al-Baghdadi sarebbe sotto cura di due medici fedeli all’organizzazione in un covo segreto, ma avrebbe ormai ceduto la leadership dello Stato islamico a causa delle sue precarie condizioni di salute. Il ‘Jerusalem Post’ quattro giorni fa ne ha invece annunciato la morte, dopo un disperato tentativo di salvarlo con un intervento chirurgico effettuato in una località segreta sulle Alture del Golan, dove sarebbe stato segretamente trasportato e dove avrebbe ricevuto l’assistenza di alcuni medici israeliani (probabilmente arabi israeliani, ma questo particolare il JP non lo ha spiegato).

Il leader iracheno sarebbe stato colpito in un raid americano nel nord-ovest dell’Iraq avvenuto due mesi fa. Nell’attacco eseguito con un missile Hellfire ad al-Baaj, a nord di Mosul, sarebbero morte tre persone che viaggiavano su un’auto insieme ad al-Baghdadi.

Sempre secondo il Guardian, le redini dell’Is sarebbero state prese da al-Afri, un iracheno originario di Tal Afar, località nella provincia di Ninive. Al-Afri, un tempo professore di fisica, è diventato emiro di al-Qaeda in Iraq nel 2010. Conosciuto con il nome di battaglia di Abu Suja, è attualmente il responsabile della gestione delle province irachene in mano all’Is.

Hisham al-Hashimi – consulente del governo iracheno sull’ISIS – aveva già confermato lo scorso 21 aprile il bombardamento e il ferimento di al-Baghdadi e nei giorni scorsi ha rivelato come Abdul Rahman al-Sheijlar sia un docente di fisica che ha firmato molte pubblicazioni scientifiche, ma anche testi religiosi. Emiro di al-Qaeda dal 2010, la scelta di al-Sheijlar non sarebbe stata accolta con favore da tutte le fazioni del cosiddetto Stato Islamico, soprattutto dal ramo siriano dell’orgnizzazione, che avrebbe espresso la propria insoddisfazione per la scelta del nuovo leader.

(Credit: Adnkronos, Daily Mirror, RT, The Guardian, Jerusalem Post) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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