Sandro Ruotolo sotto scorta dopo le minacce del capo dei ‘Casalesi’ intercettato in carcere: “lo voglio squartato vivo”

La decisione del prefetto di Roma, Franco Gabrielli (ex capo dei Servizi Segreti e della Protezione Civile), in attesa della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine Pubblico

20150505-sandro-ruotolo-655x436


Roma – Il giornalista di Servizio Pubblico, Sandro Ruotolo, è stato posto sotto scorta dal prefetto di Roma, Franco Gabrielli, in attesa della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, a causa delle minacce indirizzategli.

Minacce di morte che al giornalista – nello staff della trasmissione “Servizio Pubblico” e storico collaboratore di Michele Santoro –  sono arrivate indirettamente dal capo del clan dei Casalesi, Michele Zagaria.

Zagaria è stato intercettato in carcere mentre affermava “‘O vogl’ squartat’ viv’“. All’origine delle minacce, spiega una nota di Servizio Pubblico, un reportage della trasmissione sulla Terra dei Fuochi, di recente andato in onda su ‘La7’, nel corso del quale vi era un’intervista di a Carmine Schiavone.

Ci sono tracce recenti di rapporti tra Zagaria, quando era latitante, e i servizi segreti. Ma parliamo degli anni Duemila“, dice il giornalista in uno dei passaggi. “Non ti posso dire più niente. Lo saprai al momento opportuno“, è la risposta di Schiavone, pentito del clan, morto lo scorso febbraio.

Da rilevare che Franco Gabrielli ha diretto i servizi segreti civili – prima al Sisde e poi all’Aisi dopo la riforma del 2007 – e che i contatti cui avrebbe alluso Schiavone probabilmente si riferivano a circostanze precedenti.

A Sandro Ruotolo e a tutta la redazione di “Servizio Pubblico” la nostra più sincera solidarietà in questo momento, che avvicina l’Italia ai Paesi più incivili del mondo, dove fare il giornalista è più pericoloso che fare il delinquente.

(Credit: askanews) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Se hai gradito questo articolo, clicca per favoreMi piacesulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie.