Andreas Lubitz provò manovra suicida in volo di andata prima di schiantare l’aereo della Germanwings sulle Alpi

Lo rivela il giornale tedesco Bild, citando un rapporto degli investigatori francesi sullo schianto dell’Airbus A320, che sarà pubblicato oggi. Nel tracciato del volo tra e Barcellona viene rilevata “una discesa controllata durata per diversi minuti e priva di alcuna giustificazione dal punto di vista aeronautico”. Accertate restrizioni sulla licenza di volo e sul certificato di idoneità medica

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Andreas Lubitz – il co-pilota della Germanwings che il 24 marzo schiantò l’Airbus A320 della Germanwings contro le Alpi francesi, uccidendo se stesso e tutte le 149 persone a bordo – aveva provato la discesa controllata del velivolo già nel volo di andata da Düsseldorf a Barcelona.

Lo rivela oggi il giornale tedesco ‘Bild’, citando fonti vicine alla Bea (Bureau d’Enquêtes et d’Analyses pour la sécurité de l’aviation civile), l’Autorità per la sicurezza del volo francese che indaga sull’accaduto insieme 20150506-inchiesta-bea-coveralla procura di Marsiglia, competente per territorio.

Secondo il quotidiano tedesco, nel rapporto degli inquirenti francesi, che sarà pubblicato oggi, durante il volo di andata il copilota di 27 ridusse l’altitudine del velivolo. Una “discesa controllata che è durata alcuni minuti e per la quale non vi era alcuna giustificazione aeronautica“, riporterebbe il documento anticipato. Una sorta di ‘prova’ della tragica manovra suicida che Lubitz poi portò a termine nel volo di ritorno, dopo aver chiuso il comandante fuori dalla cabina.

Lubitz aveva sofferto di una grave depressione in passato e in un computer trovato nella sua abitazione gli investigatori hanno trovato la prova che nei giorni precedenti il tragico schianto avesse cercato su internet informazioni sia sui metodi per suicidarsi che sui dispositivi di sicurezza della cabina di pilotaggio di un Airbus A320.

Gli investigatori hanno scoperto anche che Lubitz quel giorno non avrebbe dovuto volare, visto che un certificato medico ne attestava l’inidoneità al volo. Ancora, i 007 della Bea hanno accertato che nel mese di aprile del 2009 il centro di medicina aeronautica della Lufthansa aveva rifiutato per ben due volte di convalidare a Lubitz il certificato medico di idoneità al volo, proprio a causa della depressione.

Nel luglio dello stesso anno, quando il certificato di idoneità medica al pilotaggio era stato rilasciato, recava la prescrizione che obbligava il 27enne a sottoporsi a esami medici regolari. Una restrizione/prescrizione che i certificati rilasciati dal 2009 al 2014 continuarono a riportare, l’ultima volta il 28 luglio del 2014 nella idoneità che sarebbe stata valida fino al 14 agosto di quest’anno.

Siamo in una situazione in cui il problema medico era noto, è stato studiato ed in proposito venne presa una decisione“, ha spiegato il direttore del Bea, Remi Jouty. L’anticipazione del ‘Bild’ è confermata dal BEA, che ha pubblicato oggi pomeriggio il rapporto. Lubitz aveva ‘provato’ la manovra nel volo di andata, ma restano almeno due quesiti sui fatti:

A) perché la manovra non fu segnalata dal comandante dell’aereo, Patrick Sondheimer? B) perché le condizioni particolari – annotate sul certificato di idoneità di Andreas Lubitz – non portarono la Germanwings a informare il comandante?

Le due nostre osservazioni sono pertinenti. Se Lubitz provò la manovra di schianto nel volo di andata, staccando il pilota automatico e impostando una discesa controllata, significa che il comandante Sondheimer lo avesse lasciato solo in cabina già una volta e questo avrebbe potuto accedere solo perché non fosse informato in modo integrale del profilo personale del proprio copilota ovvero non ne avesse tenuto in debito conto la potenziale pericolosità. 

Duplici circostanze che sollevano ulteriori dubbi sull’efficacia e sull’efficienza delle procedure della Lufthansa in merito alla sicurezza del proprio personale navigante, ma anche su quelle di monitoraggio in itinere dei comportamenti degli equipaggi.

Probabilmente questa sciagura avrebbe potuto essere evitata, ma altrettanto probabilmente i tedeschi hanno il potere per bloccare eventuali sanzioni al Governo di Berlino, che in ultima analisi ha la responsabilità per non aver sviluppato procedure e norme di controllo realmente efficaci.

(Credit: Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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