Un italiano morto nell’attacco al Park Palace hotel a Kabul rivendicato dai Talebani: è Alessandro Abati, cooperante

Il ministero degli Esteri ha rivelato l’identità del nostro connazionale ucciso nell’attacco alla struttura alberghiera nella capitale afghana. Esperto di cooperazione internazionale di 48 anni, morto insieme alla fidanzata di origine kazaka, Aigerim Abdulayeva (28). La stampa indiana e americana riportava che tra i 14 morti nell’attacco di ieri pomeriggio (in Europa) ci fossero anche due nostri connazionali: la Farnesina aveva confermato solo uno. Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha rivendicato l’attacco

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Kabul – Nell’attacco del Park Palace Hotel di Kabul, avvenuto ieri pomeriggio (alle 20.30 in Afghanistan) e rivendicato questa mattina dai Talebani, c’era un italiano, Alessandro Abati (48 anni), un cooperante bergamasco esperto di operazioni di cooperazione miste pubblico-privato – in genere identificate anche come operazioni CIMIC (Civil-Military Co-operation)  – e aveva lavorato per anni dai 20150514-alessandro-abati-fb-1-320x380Balcani all’Est Europa, dal Medio Oriente all’Asia centrale. Con Abati è morta anche la sua fidanzata, Aigerim Abdulayeva (28 anni), con la quale avrebbe presto convolato a nozze.

La conferma è arrivata dalla Farnesina. Fonti media indiane e americane avevano invece parlato della presenza di due italiani, ma senza scendere nei particolari. Una circostanza che inizialmente ci aveva fatto ritenere che i morti potessero essere funzionari dell’intelligence nazionale, caduti nell’esercizio delle loro funzioni. È probabile che Aigerim Abdulayeva fosse stata considerata inizialmente italiana per la compresenza di Abati.

Alessandro Abati era di Alzano (BG) e aveva diverse esperienze di lavoro all’estero, dove aveva messo a frutto la propria competenza di analista finanziario. Molte le attività in Paesi stranieri, dall’Albania alla Romania, dalla Siria alla Giordania, all’Uganda. Poi ancora esperienze in Bulgaria, Moldavia e Canada, mentre dal 2010 aveva concentrato la propria attenzione all’Asia, dividendosi tra Afghanistan e Kazakistan dove aveva fondato la M&J consulting, 20150514-Aigerim-Abdulayeva-1-fbuna società per favorire alleanze tra pubblico e privato in progetti di cooperazione.

Intanto, il portavoce del movimento islamista, Zabihullah Mujahid, con una email inviata ai media locali ha affermato che il gruppo ha preso di mira il residence perché frequentato da stranieri, tra cui americani. Secondo la rivendicazione a condurre l’attacco è stato un solo uomo, mentre il governo afghano afferma che gli attentatori sarebbero stati tre, di cui due uccisi dalle forze speciali e uno riuscito a scappare.

Nella rivendicazione trasmessa in in lingua pashtu, Zabihullah Mujahid ha precisato che “un attentatore suicida della provincia di Logar ha attaccato la guesthouse“, fornendo anche il nome del kamikaze: “Muhammad Idrees, armato di una pistola, un fucile e materiale esplosivo” che “ha attaccato il luogo dove si trovavano oltre 100 persone“, tra cui anche “cittadini americani” e dove “si stava svolgendo un importante incontro“.

La presenza di giubbotti esplosivi era stata confermata nel corso della notte (le prime ore del giorno locali) dalla polizia afghana, che aveva spiegato come due corpetti esplosivi fossero stati disinnescati dalle forze speciali dell’esercito di Kabul.

Tra i morti anche quattro diplomatici indiani: l’ambasciata indiana è vicina al Park Palace Hotel, presso cui sembra fosse in programma un concerto e in cui sarebbero stati presenti molti funzionari diplomatici.

Subito dopo l’attacco – protrattosi per molte ore – le autorità avevano isolato l’area intorno alla struttura alberghiera, situata da nella zona di Kolola Pushta a Kabul, una sorta di enclave diplomatica nella capitale afghana, che include un numero di pensioni utilizzate da cittadini stranieri.

I miliziani jihadisti, tre secondo testimoni oculari citati dalle agenzie di stampa, erano alla ricerca di stranieri: per questo motivo avevano preso in ostaggio oltre 60 persone, mentre due andavano in giro per le stanze dell’hotel per trovare stranieri da uccidere.

ULTIMO AGGIORNAMENTO (3) 14/05/2015, ORE 13.28.02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

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