Festival di Cannes, Moretti presenta ‘Mia madre’, ma lamenta: “clima attorno al cinema italiano è distratto”

Stampa straniera esalta l’ultima opera del regista italiano: un film tra Truffaut e Fellini

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Cannes – “Sono contento che quest’anno a Cannes ci siano tre film in concorso, ma mi sembra che siano il frutto di iniziative individuali, di singoli registi e produttori e non di un fermento generale del nostro cinema. Mi sembra che il clima intorno al cinema italiano, che sia fenomeno industriale o artistico, sia distratto“. Questo il commento di Nanni Moretti ieri, in occasione della conferenza stampa di ‘Mia Madre’, secondo film italiano in concorso al 68.mo Festival di Cannes. Il film è stato accolto dalla stampa con l’applauso più lungo del festival.

La vicenda emotiva di Margherita (Margherita Buy), una regista (alter ego di Moretti) sul set del suo film e alle prese con la salute precaria della madre Ada (Giulia Lazzarini) è piaciuto. A distendere i momenti dolorosi della pellicola è la star internazionale del film di Margherita, Barry Huggins, interpretato da un esuberante John Turturro. Anche Moretti si ritaglia una parte: Giovanni, fratello della regista, con la quale cercherà di superare il momento complicato. Moretti realizza il suo film più personale e imbastisce una nuova riflessione sul lutto dopo ‘La stanza del figlio’.

C’è molto di me nel personaggio di Margherita – afferma il regista – sin dall’inizio ho pensato che la protagonista del film dovesse essere una donna e subito ho pensato a Margherita Buy. Mi interessava che sprigionasse spigolosità, nervosismo e un senso di inadeguatezza, mi sembrava più interessante dare queste caratteristiche a una donna. La protagonista non e’ accogliente, non è brava a tenere a bada tutti i suoi sentimenti. Sta sempre da un’altra parte rispetto al posto dov’è. È un personaggio che fa fatica“.

Il film mescola momenti dolorosi e divertenti, realtà e finzione. “È un film su ciò che resta qui tra noi vivi, su ciò che resta delle persone che se ne vanno, sui ricordi“, commenta Moretti, che poi si lamenta dell’atteggiamento dei giornalisti italiani rispetto a quelli stranieri di fronte ai suoi film. “Qui o in altri festival internazionali i giornalisti giudicano il mio film e basta – dice – non ci sono interferenze di altro tipo, non pensano alle mie posizioni politiche, al personaggio pubblico, al tasso di antipatia, calore o freddezza verso i giornalisti. In Italia quando vedono un mio film interferiscono altri elementi“.

La critica, come accennato, è rimasta affascinata dall’ultima opera di Nanni Moretti.

Moretti ritorna a indagare i temi del cinema, della vita, dei rapporti e delle colpe famigliari. Per lo spirito è vicino a ‘Effetto notte’ di Truffaut e a ‘8 e 1/2’ di Fellini“, ha commentato “The Guardian”, con una sorta di incoronazione per ‘Mia madre’, secondo film italiano in concorso a Cannes.

E dopo ‘Il racconto dei racconti’, il “The Guardian” spende parole lusinghiere anche per ‘Mia madre’. Il critico Peter Bradshaw scrive: “È intenso, seduttivo e divertente” e aggiunge: “‘Mia madre’ è la miglior pellicola del regista italiano dopo ‘La stanza del figlio’. Moretti ritorna a indagare i temi del cinema, della vita, dei rapporti e delle colpe famigliari. Per lo spirito è vicino a ‘Effetti notte’ di Truffaut e a ‘8 1/2’ di Fellini“.

Philippe Rouyer, del magazine francese ‘Positif’, non ha dubbi: “È un capolavoro per il modo in cui racconta le emozioni a commenta il critico cinematografico a ho trovato geniale il fatto che Moretti abbia scelto di far interpretare se stesso a una donna. Potrebbe correre per la Palma d’Oro“.

Sulla stessa scia è Mathilde Lorit, dell’edizione francese di ‘Rolling Stone’: “‘Mia madre’ sprigiona molte emozioni, e’ un film pieno di verita’, e’ intimo, profondo e pudico”. I francesi sembra che siano letteralmente impazziti per il film“.

Non è da meno Peter Paul Huth, della tv tedesca ZDF: “È il film più riuscito di Moretti dopo ‘La stanza del figlio’ per la forza emotiva autentica e profonda e nello stesso tempo per la sua leggerezza“, mentre per il ‘Sunday times’ “è il miglior film del concorso visto finora“.

(AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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