Ferrovieri aggrediti con machete: due arrestati per tentato omicidio. Al capotreno ‘salvato’ braccio (VIDEO)

L’assalto a Milano nella stazione di Villapizzone del passante ferroviario Nord. In manette due sudamericani membri della gang MS-13. Maroni: “Polizia sui treni, se serve si spari”Fs: 140 dipendenti aggrediti da inizio anno


Milano – Per l’aggressione ai due ferrovieri – un macchinista e un capotreno – avvenuta ieri sera intorno alle 22 sulla linea che collega Milano all’Expo, nella stazione di Villapizzone, sono stati prima fermati e poi arrestati due immigrati componenti della famigerata banda MS-13. Si tratterebbe di Jackson Jahir Lopez Trivino, 20 anni, ecuadoriano in Italia in modo irregolare, e di un 19enne salvadoregno, Josè Emilio Rosa Martinez. Dopo essere stati fermati nel corso della notte dalla Polizia, i due sono stati interrogati a lungo e poi arrestati con l’accusa di tentato omicidio aggravato.

I due ferrovieri sono stati assaltati a colpi di machete su un treno proveniente dal sito di Expo alla fermata di Villapizzone, periferia di Milano, da un gruppo di giovani sudamericani che, stando ai primi accertamenti, non avrebbero voluto mostrare il biglietto.

I due, secondo le indagini della Polizia di Stato, sono appartenenti alla banda di latinos MS-13Le manette sono scattate dopo un lungo interrogatorio condotto negli uffici della Squadra Mobile dal procuratore aggiunto Alberto NobiliSarebbe stato il 19enne di San Salvador a impugnare l’arma che ha ferito gravemente il capotreno.

Fondamentale, ai fini dell’individuazione dei due arrestati, è stato l’intervento della Polizia Ferroviaria di Milano e della volante del Commissariato Comasina, i cui agenti hanno fermato i due stranieri, dopo un’ora e mezzo dall’aggressione. 

Jackson Jahir Lopez Trivino, si evidenzia nella nota della Polizia, “è già noto” agli uomini della Squadra Mobile in quanto coinvolto con l’appellativo di ‘Peligro‘ nell’operazione Mareros del 2013 che portò all’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare emesse, rispettivamente, dal gip del tribunale ordinario e da quello del tribunale per i minorenni, nei confronti di 25 persone di cui sette minorenni, per la maggior parte salvadoregni, affiliati all’associazione criminale ‘MS-13’. Sono in corso le indagini da parte della Squadra mobile per rintracciare altri componenti del gruppo che ha partecipato all’aggressione.

Il capotreno è stato ricoverato all’ospedale Niguarda in gravi condizioni. “Il paziente C. D. aveva una lesione grave da fendente al braccio sinistro, lesione che ha portato a una sub-amputazione, si è cercato qui di recuperare la funzionalità del braccio; la prognosi verrà sciolta nei prossimi giorni”, si legge nel primo bollettino medico, in base al quale viene smentita la perdita del braccio, come da noi indicato in un primo tempo stanotte.

L’intervento “è durato dalle 23.40 di giovedì 11 giugno alle 6.30 di oggi, 12 giugno. L’equipe ha visto la collaborazione di più specialisti: un chirurgo generale, un chirurgo vascolare, un chirurgo plastico e un chirurgo ortopedico”. Coinvolto nella ‘folle’ reazione del gruppo anche un macchinista, che ha subito un trauma cranico.

Secondo una prima ricostruzione della Polizia ferroviaria, il capotreno avrebbe chiesto i biglietti ai passeggeri a Villapizzone. Tra questi c’era il gruppetto di giovani che si sono rifiutati di mostrare il titolo di viaggio. In base a una testimonianza, dopo qualche parola, uno dei giovani avrebbe estratto un machete da una borsa e avrebbe colpito al braccio il controllore. Un ferroviere, in quel momento libero dal servizio, intervenuto in aiuto del capotreno, è stato colpito alla testa anche se non è stato ancora stabilito con quale oggetto.

Ferrovie dello Stato, in una nota in cui condanna “fermamente” l’aggressione, rilancia l’allarme sicurezza per gli operatori del settore e per i passeggeri. “Qualora si constatasse l’assenza dei requisiti minimi di sicurezza, Ferrovie dello Stato avrebbero difficoltà a garantire il servizio in alcuni orari: l’incolumità dei clienti e dei dipendenti, che ogni giorno lavorano sugli oltre 6mila convogli in tutto il territorio nazionale, non può essere messa a repentaglio”.

L’aggressione di ieri sera a Milano “è l’ennesimo episodio, questa volta particolarmente grave” dei rischi che corre il personale in servizio sui treni “ormai trasformato in vittima inerme di questi atti di violenza”. A questo proposito le Ferrovie dello Stato “chiedono l’intervento delle Istituzioni e una maggiore presenza delle forze dell’ordine per arginare un problema grave” di sicurezza tanto dei viaggiatori che del personale in servizio e annunciano la volontà di mettere in atto “con la collaborazione delle organizzazioni sindacali, tutte le azioni possibili per arginare e contrastare il fenomeno a tutela della sicurezza” di tutti.

(Credit: Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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