Rosberg bissa al Red Bull Ring e si mette le ali su Hamilton. Massa 3° resiste a Vettel sul finale

Gara combattuta soprattutto a centro gruppo, la Ferrari butta un podio per un problema alla posteriore sinistra al pit stop. Un incidente al primo giro tra Räikkönen e Alonso fa venire i brividi: tutti salvi, non nell’orgoglio. Force India a punti con entrambe le vetture, Toro Rosso e Red Bull con Verstappen e Ricciardo. Nasr battagliero, ma fuori dalla zona punti

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Spielberg – Nico Rosberg si è aggiudicato la terza gara stagionale – dopo Spagna e Monaco – e la seconda consecutiva sul Red Bull Ring, il rivitalizzato tracciato austriaco ora di proprietà del noto brand di bevande energetiche. Con una partenza coraggiosa e senza timidezze, Rosberg ha resistito al tentativo ‘intimidatorio’ di Lewis Hamilton, giunto secondo malgrado la penalizzazione di 5″ ricevuta per aver superato la linea bianca all’uscita della corsia box, dopo il pit stop al 38° giro.

Per Rosberg è l’11° successo in carriera: raggiunge Jacques Villeneuve, Rubens Barrichello e Felipe Massa nella classifica delle vittorie in F1. Con la vittoria, Rosberg si riporta a 10 punti da Hamilton (159 contro 169) e contribuisce a ridare vivacità al campionato.

Terzo posto per Felipe Massa, su Williams, che ha saputo resistere alla rimonta di Sebastian Vettel, bloccato da un problema al dado della posteriore destra nel corso del pit stop, durato 13″: un ritardo costato il podio, fino ad allora mantenuto dal pilota tedesco con un certo margine di sicurezza.

Brutto incidente al primo giro tra Kimi Räikkönen e Fernando Alonso, partiti dalle retrovie: una scodata della Ferrari (probabilmente: la dinamica non è ancora del tutto chiara perché le immagini tv diffuse non rendono perfettamente comprensibile l’incidente) ha agganciato la McLaren, portando entrambe le monoposto sul guard rail di sinistra. La McaLaren è letteralmente saltata addosso alla Ferrari, Räikkönen ha salvato le mani con prontezza di riflessi. L’incidente ha comportato il dispiegamento della Safety Car per sette giri, ma le operazioni di sgombro della pista – troppo lente – hanno rivelato un vulnus delle attuali procedure: Button e altri piloti hanno segnalato la presenza di una quantità importante di detriti, pericolosi perché avrebbero potuto danneggiare le gomme e causare forature.

In America, nella Indycar, in casi analoghi agiscono le spazzatrici che ripuliscono il tracciato, protette dalla Pace Car e dal regime di sicurezza (caution). Ci sono ostacoli di natura filosofica o religiosa perché in F1 tutto questo non possa accadere?

Alla partenza Hamilton ha cercato di stringere sul lato destro Rosberg, che partiva dalla parte sporca della pista, ma il guizzo del tedesco gli ha consentito di arrivare in vantaggio alla staccata della prima curva. Dietro, Vettel faceva lo stesso con Massa, ma riusciva a lasciare il brasiliano alle spalle. Pochi metri dopo l’incidente tra Räikkönen e Alonso, per il quale i commissari di pista hanno – a fine gara – emesso un comunicato sull’iindagine aperta subito. Il collegio dei commissari sportivi, di cui faceva parte in Austria l’ex pilota Danny Sullivan, dopo aver sentito i commissari di pista, il direttore di corsa, i due piloti e i rappresentanti dei team, hanno stabilito che si fosse verificato un mero incidente di gara. Tuttavia, il fatto che la comunicazione sia indirizzata solo a Fernando Alonso è indice del fatto che vi fosse un preciso indirizzo da seguire nell’approfondimento dell’incidente e che Alonso fosse stato ritenuto responsabile.

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In ogni caso, non sembra esserci stata intenzionalità e sul fatto la testimonianza di Jenson Button, che si trovava dietro, è decisiva per comprendere la reale dinamica. “Kimi ha fatto come in Canada, tirando il massimo dei giri e poi mettendo la marcia con violenza quando era al massimo, così la coppia motrice gli ha fatto perdere aderenza, ha coinvolto Alonso e sono volati via. Io fortunatamente ero dall’altra parte, ma vi garantisco che è stato davvero brutto. Per fortuna non si è fatto male nessuno, ma il fondo a coltello della McLaren che gli è passato sopra, poteva decapitarlo o ferirlo gravemente, davvero brutto e terrificante“.

Da quel momento in poi, dopo le prime scaramucce al primo giro tra Hamilton e Rosberg, le battaglie si sono svolte sotto il podio. Mentre il quarto posto sembrava blindato per Massa, nella lotta per il quinto posto, in cui si sono distinti Bottas e Hülkenberg, che alla fine ha avuto la peggio, ma ha costretto il pilota della Williams a superarlo due volte durante il ballo dei pist stop.

Il recente vincitore della 24 Ore di Le Mans ha rilanciato in un sol colpo le proprie quotazioni nel Circus, venendo rivalutato in un sol colpo anche grazie alla cronologia degli stint notturni sul circuito della Sarthe, di straordinario rilievo agonistico.

Un altro pilota che lotta contro la nomea che egli stesso si è costruito è Pastor Maldonado, per la seconda volta consecutiva a punti con una lotta intrapresa con Max Verstappen al penultimo giro, a un passo dal creare un incidente sul rettilineo d’arrivo. Il pilota della Toro Rosso, infatti, difendeva la traiettoria sponstandosi a destra sull rettilineo d’arrivo, alzando per una frazione di secondo il piede dall’acceleratore (manovra che innesca il lampeggio della luce posteriore rossa): in questo frangente Maldonado è stato bravo e fortunato a non tamponare Verstappen e a tenere la monoposto pericolosamente ondeggiante a 250 km/h in piena accelerazione. Una manovra per cui Verstappen dovrebbe essere punito severamente.

L’altra Toro Rosso, quella di Carlos Sainz, era in zona punti in lotta con la Lotus di Romain Grosjean e, nonostante una toccata tra i due, il pilota spagnolo era riuscito ad agguantare il 9° posto. Poi, una penalità di 5” per eccesso di velocità in pita lane e una perdita di potenza ne decretavano l’amaro ritiro, con scuse del team di Faenza via radio.

Poco dopo, alla trentaseiesima tornata, era la votla proprio di Grosjean a riporre le armi, con il cambio fuori uso, ma non prima di un’escursione sull’ebra.

Ritiri, quelli di Sainz Jr. e Grosjean, che rendevano più facile la risalita di Perez, alla fine 9°, primo doppio traguardo a punti della Force India dal debutto stagionale. A chiudere la zona punti Ricciardo, che agguatava l’obiettivo prefissatosi prima della gara, mentre l’altra Red Bull di kvyat ha patito un calvario fin dal primo giro (sostituzione dell’ala anteriore), poi due pit.

Ancora, per concludere, le due Sauber-Ferrari. Nasr ha lottato a lungo a cavallo della zona punti con Ricciardo, di fronte al quale ha però dovuto soccombere all’australiano.

Difficoltà anche per l’altra monoposto di Hinwill. Ericsson ha rimediato un ‘Drrive Through’ per partenza anticipata, poi ha dovuto lottare con l’elettronica, dovendo pure resettare i sistemi sul rettilineo di partenza, quando sembrava che un ritiro fosse imminente e che si potesse rendere necessaria l’ingresso della Safety Car.

Il reset del sistema ha però consentito al pilota svederse di riprendere e di concludere al 13° psoto, staccato di due giri. Al traguardo anche la Manor-Marussia di Roberto Mehri, al suo miglior risultato in F1, mentre l’altra monoposto motorizzata ferrari – dello statunitense Stevens – ha dovuto parcheggiare la monoposto subito dopo la partenza, per una sospetta perdita d’olio.

Fra 15 giorni il Circus arriva a Silverstone per la nona gara del campionato, quasi un giro di boa. Rosberg, rivitalizzato forse anche da più felici scelte tecniche (frizione del 2014), proverà a sferrare un colpo psicologico verso Hamilton, che viene da due insuccessi e che, al contrario, ci tiene ad aggiudicarsi la gara di casa.

Le Ferrari dovranno affinare ancora l’evoluzione della monoposto, per dare a Sebastian Vettel un’arma con cui possa mettere il sale nella coda dei due piloti della Mercedes e a Räikkönen la monoposto che gli consenta di ottenere quanto merita.

Tutto questo però non cambierà la situazione in Formula 1, che rimane ancorata a regole astruse e incompensibili. Non esiste alcuno sport professionistico in cui non si possa provare, se non con limitazioni troppo stringenti e se non utilizzando videogiochi. Francamente insopportabile.

ULTIMO AGGIORNAMENTO 21/06/2015, ORE 19:41:00 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Primati

In prova: Rubens Barrichello (2002), Ferrari F2002, 1’08’’082 a 228,747 km/h di media

In gara: Michael Schumacher (2003), Ferrari F2003 GA), 1’08’’337 a 227,894 km/h di media

Sulla distanza: Michael Schumacher (2003), Ferrari F2003 GA), 1h24’04’’888 a 213,003 km/h di media

DRS: Doppio settore DRS al Red Bull Ring, tra le Curve 2 e 3 e tra la curva 9 e la curva 1: il primo punto di rilevazione del distacco (Detection Point) è collocato 360 metri prima della Curva 2, con punto di attivazione (Activation Point) 85 metri dopo la Curva 2. Il secondo punto di rilevazione del distacco (Detection Point) è collocato10 metri dopo la Curva 9, con punto di attivazione (Activation Point) 110 metri dopo Curva 9


Timing ufficiale

Venerdì 19 Giugno 2015
10:00 – 11:30 Prove libere 1: diretta su Sky Sport F1 (207) – differita RaiSport 1 alle 14:45
14:00 – 15:30 Prove libere 2: diretta su Sky Sport F1 (207) – differita RaiSport 1 alle 18:30

Sabato 20 Giugno 2015
11:00 – 12:00 Prove libere 3: diretta su Sky Sport F1 (207) – differita RaiSport 1 alle 15:50
14:00 – 15:00 (STIMA) Qualifiche: diretta su Sky Sport F1 (207) – differita Rai2 alle 18:05

Domenica 21 Giugno 2015
14:00 – 16:00 (STIMA) Gara: diretta su Sky Sport F1 (207) – differita Rai2 alle 18:30


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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.