Motovedetta libica spara su gommone migranti verso Italia: 1 morto, 1 ferito grave. Via a ‘Eunavfor Med’ alla carlona

La sparatoria è avvenuta davanti alle coste della Libia. indaga la procura di Agrigento, ma forse se ne occuperà quella di Ragusa. Al via ufficiale l’perazione navale europea, ma con un quadro normativo del tutto inadeguato alla realtà e l’attesa di una risoluzione dell’Onu che probabilmente non arriverà mai

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Agrigento – Sparatoria davanti alle coste libiche, dove una ‘motovedetta’ libica ha sparato diversi colpi di arma da fuoco (non si capisce se con armi leggere o pesanti) verso un gommone con a bordo decine di migranti diretti verso la Sicilia. Il bilancio provvisorio è di un immigrato morto e un altro ferito, che è stato trasferito d’urgenza a Lampedusa con un elicottero del SAR (Search and Rescue) della Marina operante in zona.

I superstiti, ha confermato il procuratore della Repubblica di Agrigento, Renato Di Natale, “sono stati trasbordati su una nave militare italiana e con ogni probabilità verranno trasferiti al porto di Pozzallo. A quel punto l’indagine passerebbe alla Procura di competenza che è Ragusa“. Confusione che si aggiunge a confusione.

Sul fatto infatti la procura di Agrigento aveva aperto un’inchiesta: “Il reato contestato – ha spiegato Di Natale – è di omicidio e di tentato omicidio, ma dobbiamo ancora capire i contorni della vicenda“.

L’Ansa ha però raccolto dalla Guardia Costiera della Libia – facente capo al governo legittimo del Paese (governo di Tobruk) – le dichiarazioni di un responsabile, secondo il quale nessuna unità della Marina militare libica ha mai sparato verso un gommone di immigrati, uccidendone uno.

Notizia che, se confermata, fa pendere l’asse della responsabilità verso gli islamisti di Derna o Bengasi, che in tempo reale risponderebbero così all’avvio dell’operazione navale europea contro il traffico illegale di migranti. Ma a rendere più credibile questo scenario le dichiarazioni dell’immigrato ferito, ricoverato a Lampedusa. Sentito dagli inquirenti – riferisce Sky TG24 – l’uomo avrebbe dichiarato che un natante con uomini armati a bordo si sarebbe avvicinato al gommone e i miliziani avrebbero chiesto del denaro agli occupanti. Di fronte all’impossibilità di adempiere a questa richiesta, i miliziani avrebbero aperto il fuoco brutalmente e a freddo.

Nel frattempo, infatti, i ministri degli Esteri dell’Unione Europea riuniti a Lussemburgo hanno dato il via libera all’operazione navale contro i trafficanti di essere umani nel Mediterraneo. ‘Eunavfor Med’ avrà come obiettivo “identificare, catturare e neutralizzare le imbarcazioni e di rendere disponibili gli strumenti usati o sospettati di essere usati” dagli scafisti.

“L’Ue – ha commentato da Lussemburgo l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, Federica Mogherini – non ha mai preso così seriamente il tema dell’immigrazione come sta facendo adesso. Con questa operazione, colpiamo il business model di quelli che beneficiano della miseria dei migranti. Ma questa è solo parte di una strategia più ampia, che comprende la cooperazione con i nostri partner in Africa, in particolare nella regione del Sahel, ed il lavoro con l’Organizzazione 20150519-adm_credendino-320x372internazionale per le migrazioni e l’Unhcr“.

Come Ue, ha proseguito la Mogherini, “siamo determinati a contribuire a salvare vite, a smantellare le reti dei trafficanti di essere umani e ad affrontare la cause profonde della migrazione“.

Il quartier generale dell’operazione ‘Eunavfor Med’, guidata dall’Ammiraglio di Divisione Enrico Credendino, sarà a Roma, nella sede del Comando Operativo Interforze (COI). Il presidente del Comitato militare dell’Ue, il generale Patrick de Rousiers, ha spiegato che la prima fase della missione avverrà fuori dalle acque territoriali libiche.

All’operazione – il cui costo è stimato in 11,82 miliardi di euro solo per la fase iniziale di due mesi e che per ora ha un mandato di un anno – dovrebbero partecipare 12 Paesi Ue e circa un migliaio di uomini.

La prima fase, il cui inizio è previsto “nei prossimi giorni”, secondo quanto annunciato dalla Mogherini, prevede sorveglianza e raccolta di informazioni sulle reti criminali, con l’obiettivo – e questo rientra nella seconda e terza fase – di sequestrare e neutralizzare i barconi usati dagli scafisti anche in acque territoriali libiche, oltre che di arrestare i trafficanti.

Ma per questo sarà necessaria una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che dovrà circoscrivere i limiti del mandato della missione, ed il consenso degli Stati interessati, quindi la Libia.

Risoluzione che non sarà mai deliberata, visti i rapporti tra Nato e Russia e le porcate reciproche in Ucraina. Segno che la burocrazia di Bruxelles – illegittima nell’operare con gli strumenti propri degli Stati sovrani (e l’UE non è uno Stato federale) forzano le norme e le istituzioni per perseguire obiettivi non chiari con modalità confuse, ancorandosi al carrozzone scandaloso che si chiama Nazioni Unite.

ULTIMO AGGIORNAMENTO 22/06/2015, ORE 17:15:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

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