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Grecia, scontri tra polizia e manifestanti. Banche: “Liquidità fino a lunedì”. Scene di disperazione agli sportelli

Il Referendum è regolare: Consiglio di Stato boccia ricorso. Tsipras: “Solo ora il Fmi parla di taglio 30% debito”. Il ‘feldmaresciallo’ Wolfgang Schäuble gela speranze su nuovi aiuti in tempi brevi: di questo tipo di personaggi l’Europa deve fare a meno, nani politici senza visione

Manifestazioni ad Atene (foto AKIS MITROLIDIS/AFP via Adnkronos)
Manifestazioni ad Atene (foto AKIS MITROLIDIS/AFP via Adnkronos)

Atene – Il Consiglio di Stato greco ha respinto la richiesta di annullamento del referendum di domenica. Lo riferisce un tweet del sito greco Ekathimerini. Due cittadini avevano chiesto l’annullamento della consultazione, sulla base del fatto che era stato convocato con una sola settimana di anticipo. I ricorrenti affermavano inoltre che il quesito è in conflitto con la Costituzione.

Intanto ci sono stati scontri fra polizia greca e manifestanti a margine di piazza Syntagma, dove è in corso la manifestazione per il No. Gli agenti hanno lanciato granate assordanti e si sono brevemente scontrati con poche decine di persone vestite di nero e con i volti nascosti da caschi. Ad Atene si stanno radunando due grandi manifestazioni: quella per il No, dove è atteso il primo ministro Alexis Tsipras, si svolge davanti al parlamento. Quella per il Si allo stadio Kalimarmaro.

“Il referendum di domenica non determinerà l’appartenenza della Grecia all’euro”, ha ribadito il premier greco Alexis Tsipras aggiungendo, rivolto agli elettori: “Vi esorto a dire no a ultimatum, ricatti e paura. A dire no alle divisioni. Poi l’esortazione a votare con calma, facendo le proprie scelte sulla base degli argomenti e non degli slogan”. “Vi esorto – ha aggiunto – ad agire con civiltà e rispetto delle opinioni opposte, in modo da presentarci in un fronte unito ai negoziati”. Perché “è giunto il momento della responsabilità e la democrazia. Mettiamo a tacere chi semina paura e chiacchiere senza fondamento di disastri“.

Ora, ha proseguito il premier, l‘Fmi afferma che il debito greco “può essere sostenibile solo con un taglio del 30% e un periodo di grazia di 20 anni”. Ma questo rapporto, diffuso ieri, “non è mai stato condiviso con le istituzioni nei cinque mesi in cui abbiamo negoziato”.

Dal canto suo la presidente dell’associazione delle banche greche Louka Katseli – secondo quanto riportano i media ellenici – fa sapere che le banche greche hanno un “cuscino di liquidità” di un miliardo di euro fino a lunedì. Oltre quella data, la liquidità dipenderà dalle decisioni della Bce.

Schaeuble: “Bundestag deve autorizzare nuovi negoziati” – Il ministro tedesco delle Finanze, ‘feldmaresciallo’ Wolfgang Schäuble, ha gelato le speranze del governo greco di poter ricevere subito nuovi aiuti internazionali dopo il referendum.

In un’intervista che uscirà domani su ‘Bild‘, Schaeuble spiega che ci vorrà “un certo tempo” e che sarà necessario anche un voto del Bundestag. Le trattative per nuovi aiuti si svolgeranno infatti “con una base completamente nuova e in condizioni economiche più difficili”, ha sottolineato il ministro tedesco. In ogni caso, prevede il ministro di Berlino, i negoziati saranno “difficili” perché la “situazione è peggiorata drammaticamente nelle ultime settimane”. E comunque Schäubleribadisce di voler mantenere “un chiaro principio: appoggio solo in cambio di qualcosa. La Grecia ha bisogno di riforme”.

Ma chi ha dato alla Germania e a Schäuble i poteri di decidere cosa abbia bisogno la Grecia? Non c’è traccia nei trattati europei di una egemonia de facto esercitata da uno Stato membro sugli altri, per cui queste parole e questi toni sono una minaccia alla libertà di uno Stato membro dell’UE e costituiscono un illecito anche di natura penale.

Il processo di integrazione europea non ha bisogno di questi nanetti politici, buoni a far di conto, ma incapaci di avere una visione continentale e storica, inadatti a condurre in porto l’itere federativo delle istituzioni europeee e comunitarie.

Schäuble e Merkel sono personalità politiche che fanno male alla Germania, tanto quanto i populisti di sinistra fanno male alla salvezza finanziaria della Grecia. Ma di certo non si può rendere virtuoso un 20150703-pensionati-grecia-340x257Paese da un giorno all’altro, soprattutto se questo Paese ha svolto la funzione di cuscinetto geopolitico alle porte con l’Oriente.

Intanto scene di grande preoccupazione si sono verificate in tutta la Grecia, dove gli istituti bancari hanno aperto le porte ai pensionati che non hanno un bancomat, ma anche per loro è stato imposto il limite di 50 euro al giorno come tetto massimo di prelievo. Alcuni di loro hanno ceduto alla paura e allo sconforto, lasciandosi andare a pianti disperati in pubblico. Segno di una situazione che si ripercuoterà sulla Germania, vista a torto come l’origine dei mali greci, ma a ragione però considerata come egemone nell’UE per aver imposto una paura per l’inflazione che è la vera radice della politica di austerità folle.

E se tutta Europa cominciasse ad avere paura della Germania e agisse di conseguenza per isolare Berlino?

(Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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