Roma, immigrato punta coltello alla gola di una ragazza salentina al grido di ‘Allah Akbar’, intervengono i Vigili Urbani…

Forse dovremo anche ringraziare questo brasiliano rincoglionito che avrebbe mimato – secondo  testimoni oculari citati dall’edizione romana del ‘Corriere’ – anche un’esecuzione modello Isis, ma il punto è un altro: non si può affidare ai Vigili Urbani la contro-guerriglia urbana (a ogni livello di intensità)

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Roma – Prove tecniche di incursione jihadista al centro della Capitale del Mondo? Forse indirettamente sì.

Il fatto: Lunedì pomeriggio un brasiliano (ma nelle prime informazioni diffuse dalla Polizia di Roma Capitale sembra fosse un nordafricano) – che ha poi dichiarato di avere 32 anni – ha seminato il panico in via dei Fori Imperiali a Roma. L’uomo, maneggiando un coltello da macelleria e gridando frasi sconnesse, ha iniziato a correre tra i turisti a passeggio in una delle vie più suggestive della Capitale fino a che – in modo del tutto casuale – ha preso in ostaggio una ragazza, puntandole il coltello alla gola.

La scena per fortuna non è sfuggita agli agenti della Polizia di Roma Capitale del Gssu (reparto speciale tattico? Noo…, Gruppo Sicurezza Sociale ed Urbana: polizia amministrativa e annonaria, va…), che lo hanno inseguito e lo infine bloccato all’altezza di piazza Venezia, arrestandolo dopo aver dovuto ricorrere al massimo dispiegamento, inseguimenti a piedi, intervento di due poliziotti municipali in moto, che lo hanno preso di sorpresa.

20150714-coltello-brasiliano-280x252Nel frattempo però pare che il brasiliano avesse già avuto il tempo di mimare l’esecuzione modello Isis, facendo inginocchiare la 27enne salentina, alla quale ha puntato il coltello in gola probabilmente con l’intento di impressionare gli inseguitori e farli desistere da ogni tentativo di arresti.

Probabilmente si tratterà di un povero malato di mente (non bastandoci i nostri, li importiamo…), sicché finirà tutto a tarallucci e vino (si fa per dire, se questo e davvero musulmano). Intanto è stato ricoverato al Fatebenefratelli per controlli medici, in attesa di risalire all’identità dell’uomo e di verificare se effettivamente sia brasiliano.

A impressionare i turisti che hanno assistito terrorizzati a tutta la scena, infatti, non solo il fatto che l’uomo fosse vestito di nero (e non per motivi di etichetta a una cena di gala), ma soprattutto perché sembra che nel clou dell’azione, questo disgraziato avesse cominciato a urlare “Allah ‘Akbar” (Dio è Grande), l’urlo di chiamata alla glorificazione del Signore che certuni sedicenti fedeli di Dio lanciano quando procedono ad annientare le proprie povere vittime. Questo almeno il racconto di un testimone, citato dall’edizione romana del ‘Corriere della Sera’.

La ragazza, nel frattempo, è ricoverata sotto choc al San Carlo di Nancy, dove l’assiste il suo fidanzato, spettatore-testimone di questa storia, che avrebbe potuto avere un altro epilogo. Nonostante il lieto fine – si fa per dire – all’autore di questo gesto sarà difficile fuggire dall’accusa di tentato omicidio e di resistenza a pubblico ufficiale.

Il punto però è un altro.

Che cosa sarebbe accaduto se invece di un disgraziato pericoloso in quanto tale – ma non preparato sotto il profilo tattico, psicologico e militare – ci fosse stato uno o più terroristi seri, motivati e preparati alla guerriglia urbana? Sarebbero bastati gli agenti della Polizia di Roma Capitale? Onestamente ne dubitiamo.

Fossimo nel prefetto di Roma Franco Gabrielli – uno tosto che conosce la materia dall’A alla Zeta e sotto ogni profilo e inclinazione del quadro di osservazione, visibile e occulto – chiederemmo al ministro dell’Interno di velocizzare l’adeguamento e la disposizione di personale specializzato per affrontare emergenza di combattimento urbano ravvicinato e non, in modo da poter dispiegare sul terreno unità in grado di affrontare emergenze di questo tipo, in attesa dell’arrivo delle unità speciali di Polizia o Carabinieri. Non si può lasciare la controguerriglia urbana (con l’auspicio di prepararsi ad affrontarla, senza affrontarla mai: ma lo diciamo come mero esercizio di stile pacifico, non pacifista, vista la cronaca corrente) alla Polizia Municipale, foss’anche di Roma Capitale.

Così, nel caso qualcuno avesse in mente di ripetere questa mossa brillantissima, si potrebbe trovare davanti a dei marcantoni capaci di stenderli con un colpo, foss’anche solo uno sganassone assestato come …Dio comanda.

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