Venezia 2015: la ‘Danish Girl’ di Tom Hooper conquista il Lido, applausi per ‘L’attesa’ di Piero Messina

Eddie Redmayne è il primo transgender della storia nel film in Concorso mentre Messina strappa oltre 10 minuti di applausi

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Venezia – La sofferenza di una persona che percepisce il suo corpo come estraneo: è questa la premessa dolorosa di The Danish Girl, il film presentato oggi in Concorso alla 72ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e diretto da Tom Hooper (Il discorso del re); ad interpretare ed incarnare questa dolorosissima storia c’è Eddie Redmayne, il giovane attore fresco di premio Oscar per La teoria del tutto, accompagnato dalla sorprendente Alicia Vikander, la quale nel ruolo della moglie del protagonista dona una performance tra le migliori viste al Lido.

Il film è ambientato nei primi anni ’20, quando Einar Wegener scopre di trovarsi improvvisamente a suo agio nelle vesti di una donna, dopo un esperimento nato per gioco insieme alla moglie Gerda. Cambia nome, assumendo l’identità di Lile Elbe, e lotterà per diventare la prima persona a sottoporsi a un intervento chirurgico di riassegnazione sessuale.

Per Hooper e Redmayne è la seconda collaborazione consecutiva dopo Les Miserables (2012) e l’intesa sembra essere stata confermata anche dal nuovo progetto. Per il regista inglese, sempre attento alla messa in scena e alla resa del suo cast, l’importante non era mostrare una trasformazione, ma l’emergere di un’identità.

“Non doveva dare la sensazione di provare ad essere una donna, o di imitare la femminilità, doveva essere già una donna dentro di lui. Ho considerato anche la possibilità di ingaggiare un’attrice trans, ma semplicemente non è emersa la persona giusta. Il tema principale del film è l’amore, ma non s’intende solo l’amore tra due persone, di qualsiasi sesso siano: l’amore è compassione, solidarietà, inclusione. Solo l’amore, per noi stessi e per gli altri, ci permette di accettare chi siamo”.

Parlando della sua preparazione al ruolo di un transgender, Redmayne ha così risposto in conferenza stampa:

“Quando ho letto la sceneggiatura me ne sono innamorato subito, credo sia stata la più bella che mi sia stata mai offerta, e aver potuto interpretare Lili Elbe dopo avere parlato per anni con Tom di questo progetto è stato un sogno divenuto realtà. E per me ha significato anche incontrare persone della comunità transgender di incredibile gentilezza e generosità grazie alle quali ho imparato molte cose, e spero che il loro esempio mi abbia aiutato a trasmettere almeno un po’ dell’incredibile coraggio di Lili.”

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Molto atteso, è proprio il caso di dirlo, il primo italiano in gara: Piero Messina ha, infatti, presentato in anteprima il suo esordio nel lungometraggio, dal titolo L’attesa. Nel cast la splendida Juliette Binoche, Lou de Laâge, Giorgio Colangeli e Domenico Diele.

Il film ha strappato ben 10 minuti di applausi dal pubblico presente in sala questa sera; il regista, siciliano, ha definito la scelta inusuale dei territori in cui si sono svolte le riprese: “Per me la Sicilia coincide con l’infanzia. Se chiudo gli occhi e ripenso al passato mi ritrovo lì. Nel film ho scelto di inserire una processione che in realtà non esiste, ma è il frutto della somma di tante suggestioni. È il ricordo della meraviglia che provavo da bambino quando guardavo queste processioni. Mi ricordo i bambini che urlavano e piangevano davanti a un pezzo di legno. Il fatto che siano ricordi dell’infanzia mi hanno aiutato a costruire immagini che non sono solo folcloristiche, ma sembrano filtrate dallo sguardo di uno straniero proprio per la loro distanza”.

La stessa Binoche ha tenuto ha ricordare la magica esperienza vissuta durante le riprese e il ruolo dell’attore quando deve relazionarsi a un regista esordiente: “Il mistero parte dal corpo dell’attore e poi si evolve. Con Piero abbiamo lavorato molto su questo aspetto. Per lui è il primo film, quindi si giocava tutto, e voleva controllare ogni singolo aspetto del film. Durante i primi due giorni ho obbedito paziente alle sue indicazioni, ma il terzo giorno ho sentito l’esigenza di parlare con lui e ci siamo chiariti. Gli ho chiesto di poter avere delle riprese libere, perché avevo bisogno di sentirmi indipendente, di trovare il personaggio dentro di me. Il mistero è nato proprio da questa relazione. Il mistero nasce dalla complicità tra regista e interprete.”

Poco gradito dalla critica, infine, Equals di Drake Doremus, con Nicholas Hoult e Kristen Stewart.

Nel corso della sezione Orizzonti sono stati presentati il nuovo film di Brady Corbet, The Childhood of a Leader, Mountain di Yaelle Kayam e Krigen (A War) di Tobias Lindholm. 

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Il trailer italiano ufficiale di The Danish Girl: