Venezia 2015, ‘A Bigger Splash’ di Luca Guadagnino divide la critica del Lido

Il film del secondo italiano in Concorso ha nettamente diviso alla Mostra, tra entusiasmi e fischi

VeneziaSplash


Venezia – Come gli era già accaduto col suo ultimo film, Luca Guadagnino ha spaccato la critica accorsa alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica per assistere alla proiezione stampa di A Bigger Splash, sua ultima fatica che vede la partecipazione di un cast d’eccezione: Ralph Fiennes, Tilda Swinton, Dakota Johnson e Matthias Schoenhearts.

La trama segue le vicende di una coppia, formata da una rockstar in convalescenza e un uomo scampato a un suicidio, dediti al riposo e alla riabilitazioni presso una villa con piscina nell’isola di Pantelleria; a interrompere il loro momento di relax arriverà un padre logorroico accompagnato dalla figlia ritrovata.

Respinte al mittente le critiche che additano la parte di Corrado Guzzanti come una delle più imbarazzanti della pellicola (“La sublime grandezza di Corrado Guzzanti come performer mi costringe a rifiutare il fatto che non possa parlare in siciliano”), Luca Guadagnino si è concentrato sulle tematiche trattate dalla sua opera, che spaziano agevolmente tra commedia, dramma e farsa, nonché la scelta della sua ambientazione:

“Credo che la sola idea di avere quattro persone in una casa sia potenzialmente sterile, a meno che la forza assurda dei loro desideri non sia avversata dalla realtà e da altre forze esterne che li costringono a fare i conti con chi sono realmente.

“Pantelleria è una zona di confine, una delle prime linee di sbarco dei disperati che attraversano il mare, un luogo che li costringe a porgersi domande etiche. Con questo film volevo capire lo stato delle politiche del desiderio dei nostri giorni, e di come le stesse si infrangono contro la realtà; volevo anche confrontarmi con il tono della commedia, che finora non avevo mai utilizzato. Ho corso dei rischi? Ma se non facciamo cinema per prenderci dei rischi e per sondare territori insidiosi, perché lo facciamo?”.

VeneziaTilda

A sostenere le tesi del suo regista Tilda Swinton, che aveva già collaborato con Guadagnino nel precedente Io sono l’amore:

“Nonostante non mi sentissi di espormi molto, nel momento in cui mi fu proposto il fim, ho accettato di lavorare con questi grandissimi artisti a patto che non dovessi parlare, che il mio personaggio avesse questo problema che la rende momentaneamente muta. Mi piaceva anche il contrasto che si sarebbe creato con il personaggio di Henry (Ralph Fiennes nel film), che invece parla di continuo. E mi piaceva l’aver potuto inserire nel film qualcosa che rispecchiava la mia condizione al momento delle riprese.”

In Concorso è stato presentato anche El Clan di Pablo Trapero, ambientato nelle strade dell’Argentina degli anni Ottanta, durante i suoi ultimi anni di dittatura. Fuori concorso, invece, è stato il turno di Janis che, in attesa dell’annunciato biopic in live-action con Amy Adams, coglie l’occasione per celebrare un’icona della musica rock anni Settanta scomparsa troppo presto: Janis Joplin. Il documentario è diretto da Amy J. Berg e prodotto da Alex Gibney e uscirà nelle sale il prossimo 8 ottobre.

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Ecco una clip ufficiale da A Bigger Splash: