Il viaggio apostolico di Francesco a Cuba e negli Stati Uniti, una sfida per la sicurezza

Come ‘Misionero de la Misericordia’, Papa Francesco vola nel Nuovo Mondo e impone al sistema di difesa nordamericano una cornice difensiva senza precedenti. Le minacce del fondamentalismo islamico non sono un pettegolezzo: il viaggio papale è National Special Security Event, il Secret Service coordina la più imponente macchina intergovernativa di sicurezza mai dispiegata, civile e militare

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Washington – Papa Francesco vola a Cuba. Il motto scelto per la visita è ‘Misionero de la Misericordia’, in riferimento al Giubileo della Misericordia indetto da Bergoglio dal prossimo 8 dicembre. L’arrivo dell’aereo papale a l’Avana è previsto intorno alle 16 locali (dopo le 22 in Italia). Ad accogliere Bergoglio il leader cubano Raul Castro.

Dopo Cuba, il Pontefice sarà, dal 22 al 28 settembre (giorno di rientro a Roma), negli Usa. Francesco nel corso del viaggio internazionale farà 24 interventi. Particolarmente atteso quello al Congresso Usa come pure la visita alla sede Onu di New York. Questo è il decimo viaggio apostolico per Papa Bergoglio, terzo Pontefice che visita l’isola caraibica. Prima di lui, a Cuba, sono andati Giovanni Paolo II (nel gennaio 1998) e Benedetto XVI (nel marzo 2012).

TELEFONATA OBAMA-CASTRO – A poche ore dall’arrivo di Papa Francesco a Cuba, Barack Obama e Raul Castro hanno parlato ancora una volta al telefono per ribadire il ruolo cruciale che il Pontefice ha avuto nel processo di disgelo tra Washington e l’Avana. “I due presidente hanno elogiato il ruolo che ha giocato Papa Francesco nel promuovere le relazioni tra i nostri due Paesi”, ha reso noto la Casa Bianca che si prepara, a sua volta, ad accogliere il Papa la prossima settimana a Washington. Anche il ministero degli Esteri cubano ha reso noto come Obama e Castro ritengano importante il “contributo” dato dal Pontefice “all’avvio di una nuova tappa nelle nostre relazioni”, culminata con la ripresa delle relazioni diplomatiche lo scorso 20 luglio dopo la rottura durata oltre 50 anni.

Nel colloquio telefonico i due leader, che sono alla loro terza telefonata diretta dopo l’annuncio della svolta storica lo scorso dicembre, hanno discusso anche dei passi fatti nel processo di riavvicinamento dopo l’incontro dello scorso aprile a margine del Vertice delle Americhe a Panama.

MATTARELLA: VIVE ASPETTATIVE – “L’Italia e la comunità internazionale – scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio inviato a Papa Bergoglio – guardano con attenzione del tutto speciale al suo viaggio nel continente americano. Sono vive le aspettative per la sua visita a Cuba dopo il recente storico riavvicinamento a Washington, per il quale la Santa Sede ha svolto un ruolo di primo piano”. “Parimenti intensa – continua Mattarella – è l’attesa per la missione negli Stati Uniti”. E “particolare interesse rivestirà infine l’attesa visita alle Nazioni Unite ed il suo intervento, nel settantesimo anniversario della fondazione e nel ricordo del discorso che vi tenne il suo predecessore Paolo VI cinquant’anni orsono”.

SICUREZZA USA AI MASSIMI LIVELLI – In vista dell’arrivo negli Usa del Pontefice, con tappe a Washington, New York e Philadelphia, le autorità federali stanno approntando uno dei dispositivi di sicurezza più grandi della storia americana. Migliaia di agenti di sicurezza federali e locali saranno dispiegati per fronteggiare quella che gli esperti definiscono “una sfida immensa”, dal momento che in tutte e tre le città vi saranno appuntamenti che attireranno centinaia di migliaia di persone. A Washington, oltre alle visite alla Casa Bianca e al Congresso, è prevista una sfilata su Costitution Avenue, mentre a New York sono in programma l’intervento al Palazzo di Vetro e una messa al Madison Square Garden. Alla messa di Philadelphia, con cui il Pontefice concluderà la sua prima visita negli Stati Uniti, sono attesi 1,5 milioni di persone.

Il segretario per la Sicurezza Interna, Jeh Johnson, ha designato le tre tappe come National Special Security Event, dando al Secret Service il compito di coordinare la massiccia operazione intergovernativa a cui partecipano tutte le agenzie federali dall’Fbi alla Coast Guard. E anche il Pentagono.

(AdnKronos)

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