Dopo il #piggate, arriva la smentita di Cameron: “mai messo parti intime in un maiale”

A una settimana dalla pubblicazione di una biografia non autorizzata del primo ministro britannico, dopo lo scandalo Cameron nega l’episodio che ha fatto più scalpore

Roma – A una settimana dalle presunte rivelazioni contenute nella biografia di David Cameron, scritta da un suo ex alleato politico oggi in rotta con il primo ministro, è arrivata la smentita pubblica del premier britannico all’episodio che più ha scatenato l’ironia della rete, dando vita al seguitissimo hashtag di Twitter #piggate.

Il premier, a New York per l’assemblea dell’Onu, ha detto che chiunque può vedere l’obiettivo di Lord Michael Ashcroft, ex finanziatore del tories, nel suo libro “Call me Dave” e confermato che nega do aver mai preso parte al presunto rito d’iniziazione di una società di studenti di Oxford, durante la quale avrebbe messo le sue “parti intime” nella testa di un maiale morto.

Il libro, scritto da Ashcroft in collaborazione con la giornalista Isabel Oakeshott e pubblicato a puntate sul tabloid Daily Mail, è finito sui giornali si tutto il mondo per le sue accuse a Cameron, tra teste di maiale e marijuana a Oxford e cocaina nelle feste nella sua casa di Londra negli anni successivi.

Ashcroft, che ha dato milioni di sterline al partito conservatore del premier prima del 2010, ha ammesso di avere un “problema personale” con Cameron, che gli negò un posto da ministro nel suo primo governo di coalizione, ma ha aggiunto che la biografia non autorizzata non è una vendetta.

A una domanda su cosa pensi di Ashcroft e delle accuse sul maiale, Cameron ha detto “tutti possono vedere perchè il libro è stato scritto. Quanto alla questione specifica, una smentita molto specifica è stata fatta una settimana fa e non ho nulla da aggiungere”.

Di fatto Downing Street non aveva commentato l’episodio, ma fonti dei conservatori avevano definito l’accusa “totalmente insensata” e “falsa”.

(askanews)

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