Sanità? Renzi nega i tagli. “Pronti al confronto”

Il presidente del Consiglio ha ribadito: “se c’è da cambiare qualcosa si può discutere ma ci vuole un patto di serietà”


Roma – Nessun taglio, anzi un aumento delle risorse: lo ribadito il presidente del Consiglio a proposito della spesa sanitaria, invitando chi voglia confrontarsi a “contarla giusta“. “Sulla sanità questo Paese non sta tagliando, poi possiamo discutere su come impiegare questi denari, possiamo fare consultazioni web e sentire cosa dicono i medici, ma ci vuole un patto di serietà tra di noi”, ha detto Matteo Renzi, rispondendo al Question Time alla Camera.

Nel 2002 erano 75 i miliardi del fondo sanitario, nel 2013 erano 106, quest’anno 110, il prossimo anno 111“, ha spiegato Renzi, aggiungendo che “se c’è da cambiare qualcosa siamo pronti a parlare, c’è una disponibilità totale a discutere e a confrontarsi ma nella correttezza del racconto”.

Il premier aveva già rimarcato, durante il Question Time, come il lavoro del Governo stia procedendo secondo le aspettative: “In questo primo anno e mezzo la priorità del governo è stata il salvataggio dell’industria manifatturiera italiana” e per “questa prima fase, quella di portare l’Italia fuori dalle sabbie mobili, possiamo dire missione compiuta”, ha detto il presidente del Consiglio. “Il passaggio successivo è quello di definire e declinare nuovi paradigmi di investimento per il manifatturiero in Italia”, ha aggiunto.

Ciò che il governo sta facendo – ha spiegato ancora Renzi – in capo al Ministero dello Sviluppo economico ma lavorando in sinergia con tutti i Ministeri interessati, è un approccio onnicomprensivo che tenga insieme non solo l’industria 4.0 ma la gestione di tutte le partite collegate“, su temi come banda ultralarga, nuova imprenditorialità innovativa, l’alternanza scuola-lavoro.

“Il tentativo – ha concluso – è quello di portare nelle nostre aziende un percorso di digitalizzazione, che non si limiti a usare i nuovi strumenti informatici, ma di definire un nuovo processo produttivo all’interno delle aziende, sono certo che ce la faremo”.

(askanews)

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