La strage di Roseburg, massacro di cristiani. Confermata da testimoni la ‘selezione’ religiosa del killer

Chris Harper Mercer ha intimato agli ostaggi di dichiarare la propria fede religiosa: i cristiani trucidati con un colpo alla testa. Obama conduce una battaglia contro la vendita (legale) delle armi, ma nasconde le lacune dell’amministrazione pubblica (federale e statale) nel contrasto alle cause delle stragi: i controlli preventivi inefficaci


Portland – L’America fa ancora una volta il conto dell’ennesima strage in un campus universitario, per mancanza di sufficienti contromisure e sistemi di difesa, mostrando peraltro di non aver imparato la lezione della contemporaneità, che pone il mondo di fronte all’insorgenza islamista condotta con metodi terroristici.

La strage di Roseburg, all’Umpqua Community College, ha un bilancio pesante: al momento i morti sono 10, compreso il killer, e una ventina di feriti, alcuni in condizioni gravissime. Autore dell’attacco è un ventiseienne, Chris Harper Mercer, armato di tre pistole, un fucile d’assalto e una quantità consistente di munizioni: segno che il bilancio avrebbe potuto essere ancora più grave, evitato dalla reattività delle forze di polizia locali, addestrate a operare anche in uno scenario di guerriglia urbana.

Mercer è stato ucciso dalla polizia, intervenuta sul luogo dell’attacco insieme agli agenti federali dell’ATF, la polizia federale che opera sotto il Dipartimento del Tesoro per la lotta al traffico di alcol, tabacco e armi da fuoco. Il secondo le forze dell’ordine non era uno studente dell’istituto, ma aveva preannunciato la sua furia 20151002-Chris-Harper-Mercer-320x344omicida il giorno prima, postando su un social e su un blog le proprie intenzioni, avvisando che era meglio non farsi vedere nei pressi del campus.

La dinamica dell’assalto rende chiari due tragici scenari.

Il primo, l’assenza di un filtro e di un sistema di controllo degli accessi, affidato a personale adeguatamente attrezzato (e armato) per garantire la sicurezza di una struttura ampia e con migliaia di persone presenti.

Il secondo è uno scenario orripilante, quello della selezione religiosa effettuata da Mercier per scegliere le proprie vittime. L’odio contro i cristiani è stato spiegato da molti testimoni oculari, scampati all’assassinio, ma in particolare da Anastasia Boylan, sopravvissuta ma sottoposta a intervento chirurgico alla spina dorsale. “Quando il killer è entrato in aula, già sparando, ragazzi e professori si sono sdraiati a terra“, ha detto Boylan, aggiungendo che Mercer ricaricava l’arma e nel contempo ha intimato ai cristiani di alzarsi, per poi chiedere loro: “Sei cristiano? Tra un attimo vedrai Dio”. Poi ha iniziato a sparare alla testa a chi si professava cristiano, alle gambe agli altri (salvando loro la vita).

I due aspetti contraddicono Obama e la litania contro la circolazione delle armi, mettendo piuttosto in evidenza le lacune amministrative – statali e federali sui controlli preventivi alla vendita di armi. Controlli esistenti, ma evidentemente non efficaci perché comportano il dispendio di risorse umane per renderli efficaci ed efficienti.

Il diritto a portare armi per autodifesa (un diritto umano) è iscritto nella Costituzione Federale e regolato da leggi statali. Ma è soggetto non alla discrezionalità libera degli armieri, ma a limiti di tempo (varianti da Stato a Stato) entro cui le autorità possono negare o meno la vendita di armi, comprimendo per questo un diritto assoluto per motivi di pubblica sicurezza.

Se Obama fosse intellettualmente onesto, dovrebbe premere sugli Stati membri della federazione americana a intensificare questi controlli per evitare tragedie come quella di Roseburg.

Limitare la vendita delle armi alle persone perbene non sarebbe un modo per evitarle: chi ha pessime intenzioni o è un criminale troverà sempre il modo per approvvigionarsi di armi di ogni tipo. La cronaca quotidiana in Europa, e in Italia in particolare, ne è un esempio. Solo un’intensificazione dei controlli preventivi e successivi alla vendita legittima di armi può attenuare in modo deciso il fenomeno. Tutto il resto è retorica antilibertaria cui si oppone peraltro anche una parte consistente dei Democratici americani. Almeno quelli che continuano a ragionare in modo libero.

(Credit: AGI, foto STEVE DIPAOLA/Reuters) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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