La Cgia di Mestre sulla Legge di Stabilità: “bene super-ammortamento, ma con quali soldi?”

L’Associazione Artigiani Piccole Imprese di Mestre commenta la decisione anticipata dal Governo di inserire nella ‘finanziaria’ lo speciale ammortamento del 140% sugli investimenti effettuati per l’innovazione dei macchinari, ma osserva che il credit crunch sulle imprese, specialmente le piccole, aumenta, invece di diminuire, nonostante il Quantitative Easing

Roma – La misura della legge di Stabilità che innalza al 140% gli ammortamenti per l’acquisto di macchinari pone le basi per incentivare gli investimenti, crollati tra il 2007 e il 2014 del 28%, osserva l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, coordinato da Paolo Zabeo, il quale però pone un interrogativo ineludibile: Con quali soldi gli imprenditori, soprattutto quelli di piccola dimensione, sfrutteranno questa occasione se, nonostante le misure messe in campo dalla Bce, i prestiti bancari alle aziende continuano a diminuire?“.

Zabeo sottolinea che con la manovra del Quantitative Easing, introdotto nel Marzo di quest’anno, senza dubbio registrati sono stati effetti positivi, ma nonostante l’erogazione della BCE (con il Tltro, Targeted longer-term refinancing operation) di ben 113 miliardi di euro alle banche italiane, queste hanno ridotto i finanziamenti alle imprese di oltre 18,5 miliardi, pari a un calo del 2%.

Indubbiamente“, spiega Paolo Zabeo, “anche gli istituti di credito hanno le loro ragioni“, visto che in questi anni le sofferenze bancarie sono aumentate in modo esponenziale e la domanda di credito è rimasta timida. “Tuttavia, il problema esiste e in qualche modo va affrontato, osserva il coordinatore dell’Ufficio Studi Cgia, “altrimenti il nuovo bonus per spingere gli investimenti produttivi rischia di non sortire gli effetti sperati“.

Entrando nel dettaglio del provvedimento, nella ‘Legge di Stabilità 2016’, il Governo ha deciso di premiare gli imprenditori che investiranno nella propria azienda, consentendo a questi ultimi di calcolare gli ammortamenti sul valore del bene acquistato maggiorato del 40%.

Il risparmio di imposta verrà “spalmato” nel periodo di ammortamento. Al maxi ammortamento e alle agevolazioni per la contrattazione aziendale sarebbero destinati 600 milioni di euro.

La Cgia ha effettuato una stima su come si potrebbe ripartire il risparmio fiscale tra i diversi settori produttivi, nell’ipotesi migliore, ossia in cui i 600 milioni di euro fossero destinati per intero al super-ammortamento.

La suddivisione è stata effettuata sulla base della serie storica degli investimenti in macchinari avvenuti in questi ultimi anni nei vari settori produttivi.

Gli sgravi più consistenti (oltre il 50%) dovrebbero interessare l’industria manifatturiera, con 305,4 milioni di euro di risparmio fiscale, in particolar modo il settore dei prodotti in metallo, la metallurgia e il settore alimentare. Seguono commercio e riparazione auto (59,3 mln), agricoltura, silvicoltura e pesca (46 mln), energia elettrica e gas (42,1 mln) e costruzioni (24,3 mln).

(AGI)

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