Airbus russo ‘abbattuto’, GB insiste: “bomba nella stiva”. Mosca: “stop ai voli verso l’Egitto”

Sempre più evidente l’azione terroristica alla base del disastro di sabato scorso, che determinò la morte di 224 persone, tra passeggeri ed equipaggio. Forze Speciali egiziane prendono il controllo dello scalo di Sharm el-Sheikh. Rafforzata la sicurezza dell’aeroporto del Cairo

Il Cairo – Gli inquirenti britannici sono arrivati alla convinzione che a provocare il disastro aereo dell’Airbus A310 della compagnia aerea russa Metro Jet sul Sinai sia stata una bomba piazzata nella stiva dell’aereo russo prima del decollo, probabilmente contenuta in una valigia caricata.

Lo ha affermato questa mattina la BBC, citando informazioni ricevute da ambienti del Joint Terrorism Analysis Centre dell’MI5, il controspionaggio interno britannico. La tesi che stanno seguendo i servizi britannici è che l’esplosivo sia stato inserito nella stiva dell’aereo da qualcuno che aveva accesso alla zona imbarco bagagli dello scalo ‘Ophira International Airport’, l’aeroporto internazionale di Sharm el-Sheikh.

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Thames House, sede dell’MI5, il servizio segreto interno del Regno Unito, presso cui è ospitato il Joint Terrorism Analysis Centre

FSB RUSSO: STOP VOLI DALLA RUSSIA ALL’EGITTO – Il servizio di sicurezza federale russo, Fsb (Federal’naja služba bezopasnosti), ha raccomandato lo stop momentaneo di tutti i voli dalla Russia verso l’Egitto, fino a quando non sarà stata fatta chiarezza sulle cause del disastro aereo. “Fino a quando non saranno state stabilite le cause dell’incidente – ha detto il direttore dell’Fsb, Aleksandr Bortnikov durante una riunione della commissione Antiterrorismo – ritengo sia appropriato sospendere i voli degli aerei russi verso l’Egitto. Questo riguarda anzitutto i flussi turistici”.

Il responsabile dell’intelligence di Mosca ha poi riferito che le autorità egiziane hanno dato accesso agli investigatori russi, per consentire l’esame dei frammenti dell’aereo e dei bagagli. In ogni caso, ha tenuto a precisare Bortnikov, c’è bisogno di “oggettività assoluta” nelle indagini e “dati confermati” per stabilire le cause del disastro.

FORZE SPECIALI IN AEROPORTO – Le Forze Armate egiziane hanno predisposto oggi l’invio delle Forze Speciali dell’Esercito all’aeroporto di Sharm el-Sheikh, per sovrintendere ai controlli di sicurezza e alla sicurezza dei velivoli in arrivo e in partenza dallo scalo.

La misura è stata decisa per consentire l’imbarco di migliaia di turisti stranieri che attendono di tornare nei propri Paesi e rientra nel quadro delle misure adottate a seguito dello schianto dell’Airbus russo in Sinai. Secondo emittenti arabe, diversi veicoli delle forze speciali sono arrivati all’aeroporto, segno di un dispiegamento straordinario di uomini e mezzi.

ALITALIA – A partire da oggi Alitalia ha predisposto un rafforzamento delle misure di sicurezza sull’aeroporto de Il Cairo. Lo rende noto un comunicato della Compagnia aerea. Alitalia ha tra l’altro disposto, si legge ancora, la sospensione del trasporto merci e corrispondenza nelle stive e la non accettazione di bagagli che viaggiano senza proprietario.

“A partire da oggi Alitalia ha predisposto un rafforzamento delle misure di sicurezza sull’aeroporto de Il Cairo”, ha reso noto la compagnia italiano in una nota stampa. In questo quadro, la compagnia ha anche “disposto la sospensione del trasporto merci e corrispondenza nelle stive“, stabilendo anche la non accettabilitàdi bagagli che viaggiano senza proprietario“.

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Nelle misure deliberate dalla compagnia aerea presieduta da Luca Cordero di Montezemolo c’è anche la raccomandazione rivolta ai passeggeri in partenza dall’aeroporto della capitale egiziana di presentarsi “almeno due ore prima della partenza per via delle misure aggiuntive di sicurezza applicate”. Tuttavia, “Alitalia ribadisce che non effettua voli, né di linea né charter, sulla penisola del Sinai e che nessuna sua rotta transita sopra il deserto del Sinai, o in altre zone di guerra“, si conclude la nota stampa emessa dalla compagnia.

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