Schianto aereo in Sinai, allarme internazionale. Enac impone più controlli su aerei da Sharm el-Sheikh
L’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile ha emesso un obbligo di integrazione dei controlli di sicurezza per gli aerei delle “compagnie aeree nazionali che hanno voli programmati in partenza da Sharm el-Sheikh”. Colloquio telefonico Cameron-Putin
Roma – L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha imposto alle compagnie aeree italiane che hanno voli programmati in partenza da Sharm el-Sheikh di effettuare per proprio conto “controlli di sicurezza (security) aggiuntivi rispetto a quelli che vengono normalmente eseguiti presso l’Aeroporto di Sharm”.
Tali controlli addizionali verranno effettuati in via precauzionale e in attesa di indicazioni certe sulle cause che hanno determinato la sciagura del 31 ottobre avvenuta sulla penisola del Sinai.
Dall’ufficio stampa dell’Enac giunge anche l’informazione sulle modalità con cui Easy Jet riporterà in patria i passeggeri ancora presenti nella località sul Mar Rosso. Dopo la cancellazione dei voli dall’Italia verso Sharm el-Sheikh, la compagnia britannica si sta occupando della riprotezione e del rientro dei propri passeggeri attualmente presenti nella località egiziana.
Da venerdì, Easyjet partirà con 6 voli da Sharm El Sheikh per riportare gli utenti britannici a casa. Lo ha reso noto la Bbc, precisando che i sei voli sono da considerare straordinari. I passeggeri bloccati a Sharm el-Sheikh sono 180 e avrebbero dovuto rientrare oggi con il volo Easyjet su Milano Malpensa, soppresso stamattina dal vettore inglese. Easy Jet ha informato che i passeggeri stanno ottenendo sul posto l’assistenza possibile e che si conta di disporne il rientro in Italia in brevissimo tempo.
Easy Jet ha anche spiegato che la sospensione della rotta Malpensa-Sharm el-Sheikh durerà un paio di settimane e che, nel frattempo, rimarrà in attesa di nuove informazioni da parte del governo inglese, che aveva consigliato alle compagnie aeree del Paese di non effettuare voli da e per l’aeroporto egiziano.
Le compagnie aeree, intanto, dopo l’incidente all’Airbus della russa MetroJet, , si dividono sulle misure da adottare.
Per il momento, l’unico Paese ad aver disposto la cancellazione di tutti i voli per Sharm è stato la Gran Bretagna, ma nel giro di poche ore, anche il colosso tedesco Lufthansa ha annunciato la sospensione, “per precauzione”, dei voli delle controllate del gruppo, tra cui Edelweiss ed Eurowings.
La compagnia turca Turkish Airlines ha reso noto che i collegamenti con la località egiziana non saranno interrotti, ma che per motivi di sicurezza saranno spostati gli orari e gli aerei non decolleranno più di giorno. Inoltre, Turkish ha inviato una squadra di esperti per verificare la sicurezza nello scalo egiziano.
Da Roma Fiumicino è partito regolarmente alle 13:40 il volo per Sharm el-Sheikh della compagnia egiziana Egypt Air, così come quello Meridiana da Milano.
Cameron telefona a Putin: “lotta comune al terrorismo internazionale” – Il presidente russo Vladimir Putin e il Primo Ministro britannico David Cameron hanno avuto una conversazione telefonica sul disastro aereo nel Sinai e hanno discusso inoltre della “lotta congiunta contro il terrorismo internazionale“.
Lo ha riferito il Cremlino, sottolineando che la telefonata è stata iniziativa del premier britannico. Il presidente russo ha segnalato a Cameron che “per valutare le cause della catastrofe aerea dell’Airbus A321 in Egitto è necessario lavorare sui dati che emergono dalle indagini ufficiali“.
I due leader, ha sottolineato ancora il Cremlino, si sono scambiati i rispettivi punti di vista sulla situazione nella Penisola del Sinai, dove è avvenuto l’incidente. Downing Street aveva annunciato l’intenzione di Cameron di chiamare il presidente russo per spiegargli i motivi dei timori di Londra che hanno portato al blocco dei voli passeggeri da e per Sharm el-Sheikh.
Per il leader conservatore, non vi è alcuna “certezza” che sia stata una bomba a far cadere l’aereo russo con 224 persone a bordo sul Sinai sabato scorso, ma la pista sembra sempre “più probabile”. Da qui, l’intenzione di “chiamare il presidente Putin per discutere con lui” e “spiegargli perché abbiamo intrapreso una simile azione”, sospendendo i voli passeggeri da e per la nota località turistica sul Mar Rosso.
Il colloquio telefonico tra Cameron e Putin è però importante sotto il profilo strategico, perché di fatto costituisce una inversione di tendenza nell’ottica di un riavvicinamento delle distanze tra Paesi europei e Russia. Evidentemente, la posizione russa sull’ISIS, sui migranti e sulla lotta contro il jihadismo imperialista trova la Gran Bretagna concorde e rompe il muro dell’isolamento, che la Russia ha sollevato dopo l’intervento in Ucraina contro l’appoggio ai movimenti anti-russi e al regime change ‘stimolato’ da Bruxelles e Washington.
Per quanto riguarda l’Egitto, il Paese è “del tutto pronto” a lavorare insieme con i partner per rendere più forte la sicurezza dei turisti stranieri.
Lo ha assicurato il presidente egiziano Abd al-Fattah al-Sisi, dopo aver incontrato a Londra il premier britannico Cameron. Al-Sisi ha aggiunto che le autorità egiziane avevano effettuato una verifica dei controlli di sicurezza all’aeroporto di Sharm el-Sheikh 10 mesi fa, proprio su richiesta dalla Gran Bretagna.
(Credit: AGI, Reuters) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Se hai gradito questo articolo, clicca per favore “Mi piace” sulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie.