A Silvia Nicolis e Arrigo Cipriani conferito il premio “Eccellenza Italiana” dal Registro Italiano Veicoli Storici

Il prestigioso riconoscimento ha premiato la qualità culturale del Museo Nicolis, presieduto dall’imprenditrice di Villafranca e fondato dal padre Luciano, e il noto fondatore dell’Harry’s Bar, albergatore e ristoratore di fama internazionale

Verona – Il Registro Italiano Veicoli Storici (RIVS) ha consegnato oggi il premio ‘Eccellenza Italiana’ a due protagonisti della vita economica e culturale veneta, l’imprenditrice veronese Silvia Nicolis e l’albergatore e ristoratore Arrigo Cipriani, noto in tutto il mondo. Teatro dell’evento proprio lo storico locale di Cipriani, Harry’s Bar di Venezia.

La finalità del RIVS è di riconoscere gli interpreti della qualità italiana nel mondo e, soprattutto, valorizzare chi riesce a interpretare i valori dell’italianità nella creazione, progettazione e gestione di strumenti straordinari attraverso cui questi valori possono essere trasmessi nel mondo, affamato di tutto quel che è italiano.

Se Arrigo Cipriani è noto in tutto il mondo, meno nota al grande pubblico (ancora) – ma non per questo meno interessante – è la figura di Silvia Nicolis, figlia di Luciano, storico appassionato di auto d’epoca, pioniere dell’industria del recupero di materie prime, riuscito nel 2000 a coronare un sogno: aprire un museo in cui poter esporre le sue automobili.

Il Museo Nicolis – oggi presieduto da Silvia, succeduta al padre dopo la sua prematura scomparsa nel 2012 – è anzitutto la testimonianza di come la passione per le automobili, la propensione a collezionarne tra le più belle e una funziona sociale dell’imprenditoria possano coniugarsi per produrre ‘economia’ non solo a favore di una famiglia, un’azienda o alcuni azionisti, ma anche a favore del territorio. Esempio di imprenditoria illuminata.

Luciano Nicolis, pioniere dell'industria del recupero cartaceo, ideatore e fondatore del 'Museo Nicolis', scomparso nel 2012 (Foto dal profilo Facebook di Silvia Nicolis)
Luciano Nicolis, pioniere dell’industria del recupero della carta,  ideatore e fondatore del ‘Museo Nicolis’, scomparso nel 2012 (Foto dal profilo Facebook di Silvia Nicolis)

Non c’è dubbio infatti che il premio ‘Eccellenze Italiane’, conferitole oggi, riconosce da un lato la capacità imprenditoriale nel settore culturale (quello nell’industria è certificato dai numeri e dai fatturati), dall’altro il rapporto che la cultura dell’automobile ha sul territorio di Villafranca Veronese e su tutto il comprensorio.

Conosciamo altri collezionisti, in altre zone meno ‘fortunate’ d’Italia, che a un museo non hanno mai pensato e non avrebbero mai potuto farlo, schiacciati come sarebbero stati da ‘questioni ambientali’ che demotiverebbero un toro. In quelle realtà, le collezioni (di auto come di altri oggetti di pregio) sono destinate a rimanere confinate nei confini privati dei loro fortunati possessori, mai a produrre ‘economia’, a funzionare come volano locale.

Tutto questo invece accade a Villafranca, in un territorio fertile per molte iniziative, dove la cultura del lavoro produce cultura – se ci passate il calembour – e dove l’economia locale può beneficiare della ricchezza di una passione privata che espande i propri effetti sociali sul territorio.

Chi ama le automobili non ha difficoltà a pensare a un modello di pregio come a un’opera d’arte: Ferrari o Lamborghini, più o meno recenti, Isotta Fraschini o Bugatti, Lancia o Alfa Romeo. Tutti marchi – tra i tanti che si possono citare – che hanno fatto la storia dell’automobile e hanno contribuito a rendere plastico il desiderio e il diritto di libertà di movimento. L’auto è infatti lo strumento per eccellenza della libertà di movimento individuale: lo sa chi è costretto a muoversi su lunghe distanze, ma a fatica rinuncia alla possibilità di utilizzare un’automobile, con cui oltrepassare i limiti degli orari imposti e delle vie tracciate.

Museo Nicolis di Villafranca di Verona (Foto Museo Nicolis)
Museo Nicolis di Villafranca di Verona (Foto Museo Nicolis)

Alla vigilia della consegna del premio, Silvia Nicolis ha dichiarato di sentirsi onorata del riconoscimento “al lavoro che ogni giorno portiamo avanti” e che, “attraverso un modello imprenditoriale di fare cultura” costituisce il tributo all’attività di un gruppo di persone concentrate a far crescere un sogno – quello di Luciano Nicolis – che continua e continuerà grazie a chi insieme alla sua verve opera “con passione per finalizzare questo grande progetto“.

Un esempio di imprenditoria che andrebbe divulgato anche in zone in apparenza meno fortunate d’Italia, ma desiderose di costruire il proprio futuro diverso attraverso il produttivo connubio tra economia e cultura.

(Photo Credit: profilo Facebook di Silvia Nicolis, Museo Nicolis) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Se hai gradito questo articolo, clicca per favoreMi piacesulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie.


Save the Children Italia Onlus

John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.