Orfei, Bizzarro, Cristiani (Praga): 18 circhi “coinvolti nel traffico di migranti”
Operazione ‘Golden Circus’ della Polizia di Stato di Palermo coordinata dalla locale procura. Fino a 15mila euro per finte assunzioni che servivano per entrare in Europa. Perquisiti anche uffici della Regione Siciliana, ben 41 fermati, a 500 immigrati illegali consentito l’ingresso illecito
Palermo – Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Questo il reato principale contestato ad alcune grandi famiglie circensi – da Sandra e Lino Orfei ad Alvaro Bizzarro, passando per Darvin Cristiani che gestisce il Circo di Praga – per un totale di 18 circhi coinvolti.
La procura di Palermo, dopo un’intensa indagine condotta dalla Polizia di Stato del capoluogo siciliano nell’operazione “Golden Circus”, avrebbe ricostruito l’attività illecita che consentiva – grazie a falsi permessi di lavoro rilasciati da funzionari compiacenti, rilasciati dietro il pagamento di migliaia di euro – a immigrati illegali provenienti da Bangladesh, India e Pakistan, che risultavano assunti in maniera fittizia come attrezzisti e facchini.
L’inchiesta ha portato finora al fermo di 41 persone, mentre il giro d’affari stimato dalla procura palermitana sarebbe di oltre 7 milioni di euro. Le indagini hanno riguardato Sicilia, Lombardia, Toscana, Calabria e Lazio.
Tra le altre strutture coinvolte ci sono il Circo Città di Roma, Circo Vienna Roller, Circo Martin, Circo di Praga, Circo Cristiani Bros, Circo Karoli, Circo Wigliams Brother, Circo Acquatico, Circo Acquatico Jonathan, Circo Acquatico Splash, Circo Martini, Circo Blasis, Circo Marinescu, Circo Kumar.
Ogni lavoratore ‘assunto’ in modo fittizio guadagnava tra i 2.000 e i 3.000 euro. In realtà, gli immigrati illegali provenienti dall’Asia pagavano fino a 15.000 euro per ottenere un’autorizzazione al lavoro e il benestare della Regione Siciliana, i cui burocrati ‘infedeli’ autorizzavano l’assunzione con finti certificati.
Un impiegato della Regione Sicilia – in collegamento con alcuni colleghi – sfruttava la propria posizione nella catena di autorizzazioni, convogliando le mazzette ottenute per rilasciare le autorizzazioni. Vito Gambino, 54 anni, è dipendente dell’Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro e secondo le accuse avrebbe svolto un ruolo chiave nella truffa. Insieme a lui è stata fermata anche la moglie, Provvidenza Visconti, 51 anni, anch’essa dipendente dell’assessorato.
Gambino, responsabile dell’Ufficio speciale di collocamento per i lavoratori dello spettacolo, avrebbe rilasciato falsi nulla osta al lavoro per prima occupazione, necessari per ottenere da parte delle ambasciate il visto d’ingresso nel territorio nazionale nei confronti dei cittadini stranieri.
In particolare gli impresari circensi inoltravano la domanda di assunzione dipendente regionale, il quale predisponeva, anche in mancanza dei presupposti e in alcuni casi falsificando la documentazione, il nulla osta.
Anche allo scopo di sveltire le pratiche amministrative, in un secondo momento, Gambino avrebbe deciso di mettersi “in proprio”, mantenendo comunque il suo incarico alla regione, grazie a una sorta di ufficio di collocamento “privato” in via Malaspina 167, attraverso cui teneva contatti diretti con gli imprenditori circensi. In questa nuova attività sarebbero stati coinvolti tutti i familiari del dipendente regionale, che avrebbero, tra l’altro, messo a disposizione conti correnti e postepay su cui far confluire le cifre pagate dagli imprenditori circensi.
Anche uffici della Regione Siciliana sono stati sottoposti a perquisizioni, sequestrato materiale e documenti. Gli inquirenti hanno stimato che in questo modo almeno 500 immigrati illegali sono entrati in Europa, un problema di sicurezza nazionale ed europea, come è evidente a chi ancora mantiene una sinapsi neuronale rispettosa del principio causa-effetto…
(Credit: agenzie) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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