Il racconto di Laura Appolloni, sopravvissuta del Bataclan: “Ci hanno sparato per 10 minuti”

La giovane italiana era vicino al palscoscenico, per questa si è salvata insieme all’amico Massimiliano Natalucci. “Siamo stati due ore in silenzio sul tetto”, poi il lieto epilogo (per loro)

Parigi – “Avevano due mitra a testa e sparavano all’impazzata, come quando giocano i bambini. Un incubo“. Laura Apolloni, la giovane italiana di Senigallia sopravvissuta alla strage della sala concerti Bataclan, ha descritto così ai microfoni del Gr1 l’azione dei jihadisti che hanno ‘giustiziato’ i giovani spettatori del concerto degli Eagles of Death Metal.

Durante il concerto si sono sentiti questi spari: due personaggi con le mitragliette hanno sparato per dieci minuti ininterrottamente, avranno sparato cinquemila proiettili e io ne ho preso uno“, ha continuato la donna, secondo la quale i due “erano con dei cappelli di lana neri, giovani, neanche incappucciati, vestiti normali, scuri di carnagione ma niente di particolare, urlavano“.

Appolloni ora è in ospedale perché sta per “essere operata“, avendo una scheggia di pallottola nella spalla destra che ha sanguinato parecchio“. “Mi avevano detto domani, perché gli ospedali sono tutti pieni, pienissimi, poi il dottore mi ha detto stamattina che è una cosa che si farà in giornata, per cui sto qui aspettando“.

Dalla sala del Bataclan la giovane italiana è riuscita a fuggire grazie al fatto di trovarsi a ridosso del palcoscenico. “Io stavo, per fortuna, sotto il palco e sono fuggita passando dietro le quinte, sfondando un’uscita di sicurezza e poi andando sul tetto, io e un’altra cinquantina di persone; quindi non abbiamo vissuto l’incubo di dentro“. Una volta sul tetto “siamo rimasti due ore in silenzio, poi le forze di sicurezza ci hanno tirati giù“, ha concluso Appolloni.

(AdnKronos)

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