Jihad è guerra di religione. Bergoglio non dice la verità
Il vescovo di Roma, capo della Chiesa Cattolica, espone la Cristianità in generale e il cattolicesimo in particolare alla violenza jihadista infinita. Inaccettabile
La qualità dei condottieri si riconosce dal rapporto tra verità e realtà in funzione della comunità guidata.
Chi mente sapendo di mentire, non solo pecca davanti a Dio, ma fallisce di fronte agli Uomini ed espone il proprio popolo a una violenza maggiore.
Dovevamo capire che Jeorge Mario Bergoglio, transeunte vescovo di Roma, è pericoloso per la Cristianità tutta e per la Chiesa cattolica in particolare quando si rifiutò di dare udienza ai familiari di Asia Bibi, condannata a morte in Pakistan per blasfemia (mai avvenuta, peraltro).
Personaggi del genere vanno detronizzati dal popolo, ma il popolo cattolico è paralizzato dalla paura, anestetizzato dalla menzogna seriale, impalato alla sconoscenza della questione jihad/imperialismo islamico: non sa, non approfondisce, non studia.
Andate a messa portandovi l’immagine del Sacro Cuore di Gesù, come segno di protesta verso le bugie del Pontefice. Attaccatevelo al petto come veniva imposto dai nazisti ai nostri fratelli maggiori ebrei.
Siate combattenti per la libertà in questo piccolo modo. Se morirete in un attacco jihadista almeno avrete detto di esservi opposti a questo scempio della verità.
Il jihad islamico è una guerra di conquista: è una guerra globale, lanciata in nome del Corano e di Allah. È una guerra di dominio materiale e immateriale, per la conquista di territori, l’imposizione di un credo e il dominio del mondo sotto la sharia, la legge coranica.
Che il Papa neghi la dimensione della guerra è grave, ma soprattutto è una inaccettabile bugia o una scandalosa valutazione ignorante e per questo ancora più grave e pericolosa.
(Credit photo: AsiaNews) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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