Il profumo del maschio ‘accende’ la femmina, però la fa invecchiare prima

Una ricerca della Northwestern University ha messo in evidenza la correlazione tra il profumo maschile sul comportamento delle femmine di topi e nematodi (vermi), ma l’effetto dei feromoni potrebbe essere valido per tutti gli esseri viventi, umani inclusi. Nel mirino due feromoni maschili, dal potentissimo effetto.

Evanston (Michigan) – Il ‘profumo’ di maschio che ruolo ha nell’interazione con gli esseri viventi di sesso femminile? È noto che gli animali emettano un’essenza chimica invisibile, che accende le femmine e le spinge a riprodursi. Ma questo meccanismo sembra che le faccia anche invecchiare prima.

Un dato che emerge da una ricerca condotta su topi e nematodi, ma secondo gli studiosi si tratterebbe di un meccanismo universale, che potrebbe riguardare tutto il regno animale, esseri umani inclusi. Nel mirino due feromoni maschili, dal potentissimo effetto.

I segnali maschiliIlya Ruvinsky della Northwestern University ha spiegato al quotidiano britannico ‘The Indipendent‘ – accendono la femmina e la spingono a mettere impegno nella riproduzione. Ma il loro organismo ne soffre. C’è un delicato equilibrio tra riproduzione e conservazione fisica e questo equilibrio potrebbe essere alterato dai maschi“.

In particolare, “un feromone causa pubertà precoce nelle giovani femmine e un altro rallenta l’invecchiamento del sistema riproduttivo di quelle mature, conservandole fertili più a lungo. Ma allo stesso tempo accelera l’invecchiamento dell’organismo“.

E se il meccanismo messo in luce dai ricercatori funziona in topi e nematodi, “anche i mammiferi i maschi producono segnali che manipolano il tempo della maturazione sessuale delle femmine“, Ruvinsky ha rilevato.

L’idea è che il profumo invisibile possa giocare un ruolo simile in tutto il regno animale, con implicazioni anche per gli esseri umani.

(Credit: AdnKronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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