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Cultura
Camminare lungo le strade di Ortigia permette, in un periodo di crisi, di sentire al contrario sulla pelle il fermento culturale e la voglia di rinascita di un’intera comunità. Palazzi in restauro, nuove strutture ricettive, ristoratori accoglienti, itinerari diversificati, bike tour, scavi archeologici, inaugurazione di nuovi musei, tutto all’insegna del piano “Innova Siracusa 2020” in cui si può scorrere un lungo elenco di opere da realizzare, in parte già nate o da mettere in cantiere.
È quanto accaduto negli ultimi mesi del 2011 con l’inaugurazione dell’Arkimedeion, museo scientifico e tecnologico dedicato al matematico e fisico Archimede, vissuto proprio nella città aretusea. Uno spazio museale di nuova concezione, sviluppato lungo tre linee tematiche principali -
Le conoscenze pregresse e l’età dei fruitori sono abbattute grazie ai pannelli, in tre lingue (italiano, inglese e spagnolo), con brevi spiegazioni, immagini esemplificative, aneddoti, cenni storici e bibliografici ma, soprattutto, grazie alla riproduzione delle invenzioni e degli argomenti scientifici affrontati da Archimede, permettendo al visitatore di comprendere le grandi scoperte del matematico aretuseo senza annoiarsi, grazie proprio all'interattività. Tutto è arricchito da una caffetteria con uno spazio all’aperto, dove in primavera partiranno eventi specificamente progettati; un bookshop ben fornito; la collocazione di appositi laboratori didattici, soprattutto rivolti ai per bambini, che consentiranno al museo di svelare la sua più importante natura, quella di spazio culturale aperto a tutta la comunità.
Ma le scoperte non si limitano a questo. Avvicinandosi a piazza Minerva, ci si può imbattere in un altro evento, questa volta in divenire: il recupero dell’Artemision, tempio ionico dedicato alla dea della caccia, i cui resti -
Una parte della Siracusa greca nascosta, che alcuni lavori comunali e, successivamente, un saggio di scavo ai piedi del campanile della vecchia chiesa di San Sebastianello hanno riportato alla luce.
Dopo attenti studi e l’abbattimento della stessa chiesa, nel 2007 è stato riaperto lo scavo e avviato il progetto per la fruizione di questo straordinario tesoro, sotto la supervisione dell’archeologo e docente Giuseppe Voza, soprintendente emerito di Siracusa.
I resti calcarei del tempio saranno accessibili grazie alla realizzazione di un “padiglione sospeso”, pensato dall’architetto Vincenzo Latina, una scatola bianca sopra lo scavo che sarà collegato da percorsi pedonali in legno e da un polmone verde, il Giardino di Artemide, dove poter sostare e godere di una visuale esclusiva.
In ogni caso, già oggi è possibile “sbirciare” sotto palazzo Vermexio, grazie a un taglio orizzontale lungo tutto il padiglione, da cui si intravede una possente colonna che sembra far l’occhiolino alle immutabili compagne doriche dell’Athenaion, incastonate nell’attuale cattedrale, ricordo di un tempo in cui i due edifici templari si innalzavano sull’Acropoli.
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