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Cultura
Inaugurazione ante factum, post multae parolae...
Gela, "aperto" il Teatro Eschilo
Un gruppo di giovani intellettuali inscena un "flash mob" polemico
verso il ritardo nella riapertura del teatro cittadino
di Vincenzo Scichilone
Articolo pubblicato il 1.05.2012 | h 05.10 | Tag: cultura, teatro, Eschilo, Gela
Se, utilizzando una macchina che percorresse lo spazio e il tempo, potessimo disturbare Eschilo negli inferi per un’intervista, probabilmente il premio “Pulitzer” non ce lo leverebbe nessuno; ma rischieremmo altrettanto verosimilmente di sentire parole non liete, nel momento in cui dovessimo chiedere al celeberrimo tragediografo greco, nato a Eleusi, un suo ricordo di Gela, ridente (si fa per dire...) città della Sicilia meridionale, più a sud di Tunisi (in senso geografico). Perché a Gela Eschilo trovò la morte, dice la leggenda a causa di un’aquila che, scambiando la sua pelata per una pietra, lasciò andare una tartaruga con l’intento di romperla per cibarsene, nel 456 a.C. Una farsa che si trasformò in tragedia, potremmo dire. Unica certezza su cui concordano gli storici è che non morì per un attacco cardiaco mentre assisteva a uno spettacolo di burlesque.
A Eschilo è intitolato il teatro municipale, che dopo anni di abbandono è stato qualche tempo fa oggetto di un’importante opera di restauro, forse di una vera e propria ricostruzione. Malgrado la crisi, la domanda di cultura nella città del golfo è imponente e da più parti si è chiesto a più voci un’accelerazione della riapertura della struttura, per riconsegnarla alla fruizione della città e del circondario.
Qualche mese fa, il sindaco Angelo Fasulo, pressato dalle associazioni culturali attive in città, aveva assicurato una perentoria dead line -
Per trasformare la rabbia in molla positiva, un gruppo di cittadini -
L’evidente intento polemico del flash mob avrà un seguito, perché queste persone -
Qualcuno, con un tono ironico in sintonia con il luogo, ha proposto persino che alla vera inaugurazione sia invitato il presidente del Parlamento Europeo, il socialista Martin Schulz, il quale ha potuto apprezzare de visu le gesta eroicche di alcuni consiglieri comunali nel corso di una recente visita al Parlamento europeo, nella sede di Bruxelles. Occasione in cui, a detta di persone presenti all’incontro ma che vogliono mantenere l’anonimato, alcuni di costoro si sarebbero distinti per il giovanile distacco dalle norme di etichetta e cerimoniale (o forse dalla semplice buona educazione) prescritte per i luoghi istituzionali, soprattutto obbligatorie per “rappresentanti del popolo”. Questa è però un’altra storia, probabilmente più farsa che tragedia, con buona pace di Eschilo.
© Riproduzione riservata
La "cerimonia di apertura" del
Teatro Eschilo di Gela
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