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Cultura
Le iniziative dell’associazione "Triskelion"
Se i volontari suppliscono alle inefficienze della Regione e dello Stato
Stipendifici e disservizi minano il patrimonio culturale e la fiducia dei cittadini
di John Horsemoon
Articolo pubblicato il 19.05.2012 - h 21.45 | Tag: Sicilia, Gela, Statuto Speciale, siti archeologici, incuria
L’articolo di Giorgia Turco ci ha informati sulla pregevole iniziativa dell’associazione “Triskelion”, impegnatasi a pulire dai rifiuti e dalle erbacce un sito archeologico di Gela, sesta città della Sicilia, il comune più vasto e popolato della provincia di Caltanissetta, l’ultima provincia italiana. Città spesso citata per fatti di sangue o legati alla criminalità, organizzata e non, ma raramente menzionata in circostanze più edificanti. Per esempio, nessuno parla del museo archeologico, uno dei più importanti del Mediterraneo, o per i ruderi delle mura di fortificazione risalenti al V secolo a.C., le uniche giunte fino ai nostri giorni.
L’azione della “Triskelion” è meritoria e le abbiamo dato il rilievo che merita, però sorge spontanea chiedersi perché sia necessario l’intervento dei volontari per assolvere alla funzione di manutenzione e pulizia di un sito archeologico. Evidentemente gli organi preposti non svolgono le mansioni di istituto.
Se gli organi periferici dello Stato non provvedono alla pulizia dei siti archeologici e alla gestione ordinaria dei beni culturali soggetti alla loro competenza significa che c’è un dispendio di denaro pubblico, che meriterebbe una certa attenzione sia del cittadino che della magistratura.
I ragazzi della “Triskelion” esercitano una funzione sussidiaria in un quadro di assoluta latitanza della Regione Siciliana (che ha competenza esclusiva in virtù dello Statuto Speciale) e degli organi periferici regionali, tanto che sarebbe più utile a tutti formalizzare questo ruolo dell’associazionismo in modo da assegnare a queste organizzazioni civiche la gestione locale dei beni culturali.
L’attivismo della “Triskelion” dimostra che le reti associazionistiche sono più efficienti dell’apparato pubblico, appesantito da una pletora di funzionari senza passione o, peggio ancora, con poche risorse per assolvere alle funzioni istituzionali. Con danni all’erario evidenti. Il debito pubblico si ingrossa anche così.
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