THE HORSEMOON POST ©2012 | Economia | Gela e la sfida dei distretti turistici, di Giorgia Turco (27.02.2012) -

Cerca su THP
, ore
Vai ai contenuti

Menu principale:

THE HORSEMOON POST ©2012 | Economia | Gela e la sfida dei distretti turistici, di Giorgia Turco (27.02.2012)

Economia > Sicilia

Economia


Una nuova prospettiva per l'economia della Sicilia centro meridionale
Gela e la sfida dei distretti turistici
Nuovi scenari economici, tra richiami europeisti e spinte isolane
di Giorgia Turco

Articolo pubblicato il 27.02.2012 - h 18.00 | Tag: economia, turismo, distretti turistici, Valle dei Templi, Agrigento, Venere di Morgantina, Gela, Sicilia, sviluppo

E’ di questi giorni la notizia per cui Gela entrerà a far parte del distretto turistico della Valle dei Templi e di quello tematico legato alla Venere di Morgantina. Al di là della distinzione meramente terminologica, c'è la volontà di favorire l’integrazione e la cooperazione tra territori collegati sotto il profilo storico e culturale, per incentivare il turismo, soprattutto grazie al “traino” di alcune delle realtà più conosciute.

Chi ancora crede che un territorio sia semplice spazio materiale, non si rende conto al contrario che comprendere e  conoscere un'area determinata significhi analizzare  le interazioni e le energie in movimento atte alla creazione di reti e sistemi identificabili, sia a livello locale che globale. Far parte o provenire da un territorio significa riconoscersi in un insieme di caratteristiche sociali, storiche, linguistiche intese come modi di esprimersi, come manifestazioni estetiche, costumi alimentari, ma soprattutto valori che permettono di realizzare quella che viente definita “identità territoriale”.

Lo spirito del distretto è proprio questo, tanto che il processo di adesione non è semplice patto formale, quanto percorso anzitutto locale volto alla conoscenza di queste omogeneità, tese a poter realizzare delle reti sociali allargate. Unire caratteristiche e professionalità comuni per individuare le potenzialità di un territorio e farne sistema economico; conoscere e sentire ciò che questo porta con sé, la sua dote allargata appunto, per favorirne crescita anche come società di valori, sono la conseguenza di una pianificazione seria e prolungata nel tempo. E’ questa la sfida che la città di Gela, insieme agli altri comuni del distretto, dovrà portare avanti perché tutto non si tramuti nella solita bolla di sapone.

Il potenziale turistico-culturale (se ancora si può parlare di turismo culturale...) è una evidente alternativa di sviluppo economico e sociale per una città che paga ancora il prezzo di tanti danni perpetrati all’enorme patrimonio, a favore di una crescita veloce, più facile e malsana. Patrimonio sconosciuto però alla maggior parte della sua popolazione che, invece, dovrebbe essere il primo turista cui rivolgersi perché il distretto stesso possa avere basi solide e crescita sostenibile.

Ma comprendersi, dunque comprendere ciò che ci appartiene o ciò che vogliamo ci appartenga a qualsiasi livello (personale, professionale) significa anche acquisire una consapevolezza territoriale e identitaria, volta alla diffusione e all’interazione con ciò che è differente, con l’altro, con il globale. In un mondo dove i confini sono abbattuti e dove quindi, apparentemente, le realtà territoriali sono superate in virtù di un villaggio globale a portata di mouse (sic!), diventa fondamentale interagire e arricchirsi dal confronto multiculturale, inserirsi in un sistema e in una rete molto più ampia divenendone parte anche con la propria specificità.

Gela, così come la Sicilia e i suoi distretti, non può esulare dall’Europa e dalla direzione che essa sta prendendo. Oggi si parla della novità dei distretti turistici come di una chiave di volta per i beni culturali dell’isola mentre il resto della Comunità europea si interroga su distretti e industrie creative, su come la creatività quindi, intesa come innovazione, tecnologia digitale, performing arts, capacità di mettere insieme industria e cultura, debba essere la nuova cifra dell’Europa e della sua pianificazione anzitutto economica.

Una rete di reti, quindi, in una visione ancora più ampia, fatta sì di “culture territoriali” ma anche di cooperazione e coesione internazionale, volta allo scambio e all’interazione dinamici e appunto creativi. La Sicilia è sempre stata caratterizzata da commistione, diversità e originalità ma la scelta dei distretti turistici sembra essere una nota fuori tempo. Il segreto per favorire la sopravvivenza dei territori a rischio di estinzione identitaria può essere aprirsi agli altri per ritrovare se stessi, ma il pericolo può essere, paradossalmente, non riuscire a vedere gli altri per la troppa fretta di raccogliere tutto quanto si è smarrito per strada.

© Riproduzione riservata

THE HORSEMOON POST NEWSLETTER

Tip
Iscriviti per ricevere
aggiornamenti e promozioni
Traduzione by Google Traslate
 
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu