Opinioni | Slitta il debutto del Rosario Crocetta Show. Il caso: migliaia di elettori vittima di “lupara bianca” elettorale?, di VS - 9.11.2012 | THE HORSEMOON POST -

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Opinioni | Slitta il debutto del Rosario Crocetta Show. Il caso: migliaia di elettori vittima di “lupara bianca” elettorale?, di VS - 9.11.2012 | THE HORSEMOON POST

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Editoriale – Elezioni in Sicilia, inizio balbuziente per la nuova presidenza della regione
Slitta il debutto del Rosario Crocetta Show.
Il caso: migliaia di elettori vittima di "lupara bianca" elettorale?

Battiato assessore/non-assessore. Cultura? No, Turismo.
La CVDP lancia l'allarme: che fine hanno fatto migliaia di schede (bianche e nulle)?
di Vincenzo Scichilone | Articolo del 9.11.2012
Tag:   Sicilia, Rosario Crocetta, elezioni regionali 2012, ARS, Palazzo d'Orleans

A causa di un disguido tecnico, mancava nell'articolo la Tabella 1. Ci scusiamo con il lettori.

Rosario Crocetta, PD, è il nuovo presidente della Regione Siciliana
Rosario Crocetta, PD, è il nuovo presidente della Regione Siciliana

Rosario Crocetta è stato eletto 11 giorni fa presidente della regione, al termine della meno frequentata consultazione elettorale della storia repubblicana, con un tasso di astensionismo ufficiale del 52,59%. Eppure della proclamazione e dell'insediamento di giunta e ARS (Assemblea Regionale Siciliana, ndr) ancora neanche l'ombra. Questo perché i dipendenti delle corti d'appello non percepiscono la retribuzione degli straordinari e stanno procedendo al conteggio ed al controllo dei voti solo nell'orario ordinario di lavoro. Una circostanza da repubblica delle banane, che meriterebbe il dispiegamento degli osservatori internazionali, visto che il ritardo lascia in un alone di incertezza la sorte di migliaia di voti. Ma su questo torniamo tra un attimo.

Dovrebbe sollevare qualche quesito in più, invece, il ritardo dell'ex sindaco di Gela a rendere nota la squadra di governo, segno di un mercanteggiamento con la bilancia e il bilancino proprio delle bizantine contrattazioni della cosiddetta Prima Repubblica. Giuseppe Falci, su "LINKIESTA" ha rivelato i termini di un inciucio (Crocetta accontenta l’Udc in cambio del sostegno a Bersani
) che, se confermato dai fatti, renderebbe esplicito tutta la resistenza a ogni ipotesi di rinnovamento, in teoria sbandierato da tutti. Secondo Falci, l'UDC otterrebbe la presidenza dell'ARS (ruolo strategico da cui controllare e guidare la vita del Parlamento siciliano) in cambio dell'aiuto pro-Bersani alle primarie del PD-SEL. Un modo per fermare Matteo Renzi, attraverso il dispiegamento dei peggiori arnesi della partitocrazia siciliana, contro cui evidentemente è attesa una mobilitazione uguale e contraria.

La squadra del presidente Crocetta rimane così nell'area delle ipotesi, segno di quanto fosse organizzata la discesa in campo della coalizione contro-natura UDC-PD a favore dell'ex sindaco di Gela, una città sull'orlo della dichiarazione di dissesto finanziario, certamente non per cause riconducibili alla qualità amministrativa dell'attuale giunta, in carica solo da due anni, che ha solo ereditato la situazione.

Nonostante il buio pesto sul dream team, i primi atti del neo presidente sono stati del livello pirotecnico atteso. Franco Battiato, dopo averci pensato un po' (ma solo un po'), ha accettato la designazione ad assessore alla cultura, salvo poi auto-dirottarsi verso il turismo e spettacolo, più adatto a quello che ha in mente di organizzare, più consono alla sua distanza dai politici (con i quali non vuole avere niente da spartire...) e più adeguato ai suoi impegni: la cultura avrebbe reso indispensabile una presenza stabile a Palermo, il turismo e spettacolo consentirebbe (secondo il Maestro di Milo) di spostarsi con più libertà.

Battiato come artista e uomo di cultura può incontrare il gradimento o meno, ma non si discute. Assai discutibile invece è il metodo con cui si è pervenuti alla designazione, ma anche i distinguo, le precisazioni, i paletti e la parziale disponibilità data per seguire due aspetti strategici per il rilancio della vita economica dell'isola, turismo e spettacolo (e lo sport?). Circola la voce che Crocetta potrebbe affiancare a Battiato un burocrate interno o, peggio, un consulente esterno che faccia da tramite tra l'assessore e la burocrazia regionale. Sarebbe davvero un ottimo inizio nel solco della razionalizzazione e della spending review.

Una conferenza stampa di Crocetta programmata per domani, 10 novembre, per dipanare gli ultimi dubbi sulla composizione della giunta, pare sia stata cancellata in fretta e furia, in attesa di una proclamazione che tarda e di un effettivo inizio della legislatura, che alcuni osservatori hanno perfino rimandato alla prima decade del 2013. Un bell'inizio, ma soprattutto indice delle difficoltà di costituire il governo della Sicilia, mentre le aspettative erano del tutto diverse.


Tornando al ritardo medievale con cui si renderà ufficiale l'esito del voto, va rilevato l'allarme lanciato dalla Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipativa (CVDP), un comitato ad hoc predisposto dal movimento astensionista politico per il rilancio della sovranità popolare
, che si è preoccupato delle sorti di ben 179.189 voti, al momento scomparsi dai computi ufficiosi.

La CVDP ha comparato i dati finali dell'affluenza alle urne con la somma dei voti di lista per ciascun candidato, trovando che quasi 180 mila voti sarebbero stati fagocitati da una sorta di "lupara bianca elettorale". Il dato renderebbe ancora più consistente e preoccupante l'area del non voto, che ufficialmente si è attestato al 52,59%, ma che schizzerebbe al 56,45% se i dati delle schede bianche e di quelle nulle fossero acclarati.

Di fatto, gli eletti in Sicilia sarebbero tutti politicamente illegittimi o avrebbero comunque una legittimità ridotta, per il fatto di essere espressione del 43,55% degli aventi diritto al voto. Sull'analisi dell'astensionismo tutto o quasi tutto è stato detto in questi giorni: la sfiducia nelle istituzioni e nella politica spinge la cittadinanza a revocare la propria fiducia con l'unica modalità ammessa in un sistema sufficientemente democratico: proprio il rifiuto del voto.

Va aggiunto però un dato. Negli ultimi 24 mesi dalla Sicilia sono emigrate oltre 900 mila persone, che nella stragrande maggioranza dei casi mantengono la residenza nell'isola, pur avendo domicilio altrove. Questo flusso, di cui pochi parlano, è costituito da individui appartenenti alle fasce di scolarizzazione medio-alta, a differenza dell'immigrazione degli anni '60 e '70 dello scorso secolo.

Se si guarda la tabella dell'affluenza delle ultime due tornate elettorali (2012 e 2008), il calo dei votanti è di 846.101 persone, una cifra molto vicina a quella di cittadini che di fatto non stanno più in Sicilia. Il dato dell'astensionismo è dunque legato a questa emigrazione forzata ed è stato aggravato dalla scarsa pubblicizzazione degli sconti concessi da Alitalia (40%) per favorire la partecipazione elettorale.

Tabella 1

In ogni caso, di questi tempi, mettere mani al portafoglio e "investire" 400-500 euro per due biglietti aerei dal "continente" per esercitare un diritto sembra irrealistico. Viceversa, la partecipazione "a distanza" (con voto presso le prefetture, per posta o via web) sembra non rientrare nel novero delle possibilità valutate dal legislatore regionale che, a onor del vero, non sembra aver avuto al riguardo sufficiente apertura mentale. Almeno finora.

In attesa dell'insediamento di Rosario Crocetta e della sua giunta, da cui tutta la Sicilia si attende la soluzione dei problemi dell'isola – manco fosse il Mago Merlino a capo di una Squadra di Risolutori – duole osservare che i primi passi non sembrano all'altezza delle aspettative.

Da punti di vista opposti, in senso ideale, auguriamo tuttavia all'ex sindaco di Gela ogni successo, perché questo si tradurrà ipso facto in un successo per la Sicilia, terra straordinaria, meraviglioso incrocio di civiltà, luogo da sogno, troppo spesso trattato da fetida latrina, da immondezzaio delle idee e da discarica di varie umanità. Anzitutto da noi siciliani.

© Riproduzione riservata

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