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Motori
Apre i battenti la kermesse elvetica
82° Salone di Ginevra dell'Auto all'insegna dell'innovazione, ma non per tutti
Il settore automotive italiano sulla difensiva perché vessato dal fisco
di John Horsemoon
Articolo pubblicato il 9.03.2012 | h 02.00
Tag: auto, automotive, salone Ginevra, Ferrari, Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Abarth, Pagani, Unrae
L'8 marzo, giornata della donna, l'Ottantaduesima edizione del Salone Internazionale dell'Auto di Ginevra ha aperto i battenti al pubblico, dopo i due giorni riservati tradizionalmente alla stampa. La rassegna si apre all'ombra dei negativi risultati delle vendite in Europa, con un valore medio del -
Ginevra è ogni anno una cartina al tornasole per tutto il settore e non è difficile pensare che, in mancanza di idonee misure di sostegno al rinnovamento del parco circolante, il settore automotive soffrirà ancora in Italia e avrà un ruolo economico più marginale in Europa, a dispetto della ripresa già registrata in Nord America. I costruttori che intendono giocare il ruolo di player globale hanno risposto alla crisi con un orizzonte preciso, l'innovazione, con un doppio focus complementare: abbattimento dei consumi di carburante e delle emissioni di CO2 nell'atmosfera. Obiettivi che renderanno inevitabile l'adozione di motorizzazioni alternative o, nel breve termine, di sistemi ibridi in grado di raccogliere la sfida.
Il gruppo Fiat, sotto questo profilo, non sembra al passo dei tempi e a Ginevra se ne è avuta la prova concreta. Se dai principali costruttori, da Infiniti a Kia, da Mercedes a BMW, dal gruppo Peugeot-
L'edizione del 2012 sarà ricordata come quella in cui il "Padiglione Verde" ha abbandonato l'oscurità degli spazi sotterranei e ha trovato una nuova collocazione all'esterno, di fronte agli ingressi principali, proprio a testimoniare tangibilmente la mutata prospettiva: dalle show car alle automobili di tutti i giorni.
L'Italia è in una fase pericolosa di sofferenza. Il governo Monti non è stato differente dagli esecutivi precedenti e ha continuato l'imperterrita politica di vessazione fiscale sull'auto e sugli automobilisti, veri e propri limoni finanziari da spremere a base di superbolli, di limitazioni anacronistiche alla deducibilità fiscale, di assurdi tetti all'ammortamento. Le manovre economico-
L'UNRAE, Unione Nazionale Rappresentanti Veicoli Esteri, alla vigilia del Salone di Ginevra ha lanciato il monito di un settore destinato quasi al crollo, con una serie di proposte su cui torneremo in altra parte del giornale. Curioso che a distanza qualcuno abbia elevato la propria contrarietà a ogni ipotesi di nuovi incentivi (Sergio Marchionne, per non fare nomi e cognomi).
Insomma, dopo Ginevra il mondo sarà come prima, ma in Italia potrebbe crollare un sistema produttivo utile al Paese e indispensabile alla più volte annunciata ripresa economica. Sarebbe utile a tutti trovare un accordo di sistema, non spingersi in fughe solitarie di corto respiro. Sarebbe sopratutto utile che gli automobilisti facessero sentire la propria voce e la forza potenziale di un gruppo di pressione importante per spingere il governo – quale che sia – a togliere le mani dal portafoglio degli italiani, tagliando in generale la spesa improduttiva, ma alleggerendo il carico fiscale gravante sull'automobile, anche attraverso l'eliminazione di diverse anacronistiche accise sui carburanti, difficili da comprendere ancora nel 2012.
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