THE HORSEMOON POST ©2012 | Sport | Una punizione esemplare per Adem Ljajic: servizio civile a favore dei disabili, di Vincenzo Scichilone - 4.05.2012 -

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Adem Ljajic si scusa su Facebook
Una punizione esemplare per Adem Ljajic:

servizio civile a favore dei disabili
L’immaginabile seguito della follia di mercoledì sera, una grande occasione di rieducazione
di Vincenzo Scichilone

Articolo pubblicato il 4.05.2012 | h 11,45 | Tag: calcio, maleducazione, denaro, violenza, terzo tempo, common law, servizio civile, disabilità

Era immaginabile che accadesse, in questo mondo globalizzato e interconnesso, dove siamo informati tutti di tutto. Al web è stata affidata per ora l’evoluzione della notte di follia di Firenze, in attesa che Delio Rossi fra qualche ora dia qualche particolare in più. Ma va registrata anche la posizione di Adem Ljajic, che ha porto pubbliche scuse all’allenatore riminese via Facebook: «Ho chiesto scusa al signor Rossi dopo la gara per la mia parte in quanto avvenuto, quello che ho fatto era per un turbine di frustrazione e il mio grande desiderio di aiutare la squadra a vincere ancora una battaglia fino al termine della stagione. Purtroppo, mi sono portato via per essere stato sostituito così presto, in una situazione normale non avrei reagito in quel modo. Voglio scusarmi con la società e i tifosi e sono pronto a prendere qualsiasi punizione per questo comportamento. Vorrei inoltre augurare al signor Rossi tutto il meglio nel lavoro futuro». La Fiorentina, che ha messo subito fuori rosa Ljajic e licenziato Rossi, ha fatto sapere che le scuse sono sincere. Bene, ma noi pensiamo non sia sufficiente.

A prescindere da una sanzione che dovrà essere dura, che questo ragazzo di 20 anni avrà il dovere di pagare, Ljajic deve potersi aspettare di essere aiutato perché una sanzione che non insegni è una semplice "vendetta dell'ordinamento" che non costruisce niente. Perché non dobbiamo dimenticare il dato anagrafico, l’inesperienza, il turbine che può travolgere un giovane di fronte alla ribalta (anche mediatica) di un lavoro svolto in costanza di pressioni interne ed esterne. Sono invece da rifiutare in toto e senza indugio le riflessioni fondate su considerazioni etniche (di cui pullulano i social network): tutto il mondo è pieno di persone perbene e di maleducati assoluti. Il “terronismo” è un dato sociologico che prescinde da quello geografico, dal luogo di origine dei propri natali. Il maleducato è il vero cittadino del mondo, l’apolide per eccellenza.

Le circostanze consentono alla magistratura sportiva di contribuire all’evoluzione dell’ordinamento nazionale, che ha urgente bisogno di intense iniezioni di “common law”, di diritto comune anglosassone, perché risulta a tutti evidente che il formalismo giuridico romano-germanico sta soffocando il sistema giudiziario in ogni suo anfratto. E la vita di tutti noi.

Per questo proponiamo che Adam Ljajic sia condannato, oltre che a una multa pesante da pagare a rate, a una forma di pena accessoria rieducativa: il servizio civile a favore di disabili. Questa forma concreta di sanzione aiuterà certamente Ljajic a migliorare la propria persona, pagando per l’enormità del gesto compiuto. Ljajic potrà così capire di essere un privilegiato dal “fato” (che chi ha fede sa essere il Signore quando gira in incognito...).

In questo modo ad Adem Ljajic si può offrire uno strumento di auto-rieducazione, che gli consentirà di capire con drammatica vicinanza la valanga di dolore che attanaglia i genitori di figli disabili, immersi nelle sabbie mobili di non sapere che accadrà della prole in difficoltà, dopo la propria dipartita. Un dolore nel dolore. Questo è il tempo delle sanzioni educative, non della sterile reazione di un ordinamento lontano dalla realtà. Si inizi da un giovane sportivo, smarritosi nel bosco delle idee e della razionalità, perché non sempre il male è nemico dl bene.


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