THE HORSEMOON POST ©2012 | Motorsport | F1 2012 | Il generale Button ha espugnato le Ardenne. La guerra continua, di JH - 2.09.2012 -

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THE HORSEMOON POST ©2012 | Motorsport | F1 2012 | Il generale Button ha espugnato le Ardenne. La guerra continua, di JH - 2.09.2012

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F1, Gran Premio del Belgio – Spa-Francorchamps-Gara

Il generale Button ha espugnato le Ardenne. La guerra continua
Drammatico start, Grosjean squalificato: salterà Monza
Alonso vivo per miracolo, ma sotto accusa rimangono i cavi di ritenzione delle ruote
Maldonado 10 posizioni in griglia di penalità a Monza
di John Horsemoon  | Articolo del 2.09.2012
Tag:  F1, GP  Belgio, Gara, Jenson Button, Ferrari, Red Bull, McLaren, Mercedes, Lotus, Toro Rosso, Caterham, Marussia, HRT, Williams, Alonso, Webber, Vettel, Hamilton, Schumacher, Rosberg

Jenson Button ha dominato il GP del Belgio sul circuito di Spa-Francorchamps
Jenson Button in pole position al GP del Belgio. Era da Montecarlo 2009 che l'inglese mancava l'appuntamento con la "pole" (Foto McLaren Media)

Mettiamo insieme le Ardenne belghe. Un venerdì di libere sotto il diluvio e l’impossibilità di provare le gomme. Un sabato di qualifica sotto il sole e il caldo. Una monoposto britannica in evoluzione; incertezza sulla performance delle gomme. Mescoliamo, e non shakeriamo, e otterremo un cocktail dal gusto nuovo, ma dal colore noto. Otterremo la quattordicesima vittoria di Jenson Button in F1, la seconda stagionale.

La foto più fedele l’ha scattata la fidanzata di Button, Jessica Mitchibata, via twitter: "Oh my God he did it!!!! Absolutely amazing race. Fast, strong and simply unbeatable. Congratulations @JensonButton you are officially back!". Jenson Button è ufficialmente tornato!

Non c’è stata gara per il successo, perché l’inglese della McLaren è stato veloce, forte e semplicemente imbattibile e al comando dal primo all'ultimo metro del GP del Belgio, con la sicumera dei grandi, il silenzio (via radio) dei concentrati, non prendendo inutili rischi. Nessuna tentazione di giri veloci: la velocità è niente senza controllo, si potrebbe dire. Semplicemente, si fa per dire, Button ha fatto il Button che amministra una situazione complessa con intelligenza. Dietro il pilota della McLaren, al secondo posto si è piazzato Vettel, davanti a Räikkönen. Punto e a capo.

A parte il vincitore, che ha eguagliato Jack Brabham, Graham Hill e Emerson Fittipaldi (tutti pluri iridati), la gara è stata movimentata fin dal via, drammatico.

Prima che il rosso si trasformasse in verde, Pastor Maldonado era il più veloce a partire: troppo veloce, tanto da creare qualche qualche agitazione nelle parti alte della griglia. Ma ci pensava Grosjean a gettare il vero scompiglio alla Source: prima stringeva Hamilton (incolpevole) sul muretto, con la conseguenza di far intraversare la McLaren che finiva per tamponarlo. Il volo della Lotus del franco-svizzero finiva dopo una carambola sulla Sauber di Perez e sulla Ferrari di Alonso. Il pilota di Oviedo restava immobile per qualche tempo (apparso interminabile…) dentro l’abitacolo, ma subito dopo scendeva, seppure con qualche esitazione e con l'assistenza dal personale medico intervenuto.


Roberto Chinchero di Autosprint, su Twitter, riportava l'eco dei quesiti ricorrenti nella sala stampa di Spa: "che hanno in zucca Grosjean e Maldonado?" Ora, le battute possono sprecarsi (e noi stessi non ci siamo sottratti su Twitter e face book), però il dato più preoccupante non è l’attitudine all’arrembaggio di Romain Grosjean (uno che comunque sta stupendo in F1, con una monoposto decente), né l’ennesima scorrettezza di Maldonado (uno che andrebbe stupito con una sanzione tanto pesante da lasciare il segno: ma per altro, non per partenza anticipata). Sono cose da mettere in conto in una battaglia sportiva.


La penalità inflitta a Grosjean nel dopogara – un GP di sospensione (si apre la caccia al sedile della Lotus per Monza) e 50.000 Euro di multa - a noi sembra esagerata: forse vuole essere una penalità inflitta per tutti gli episodi dubbi in cui il pilota del team di Enstone è stato coinvolto quest'anno. Ma se non si rischia in partenza, che partenza è? Stessa considerazione per Maldonado: la giustificazione addotta (gli sarebbe scivolata dalle mani la leva della frizione) può essere credibile. La penalità di 5 posizioni in griglia per partenza anticipata (visto il ritiro anticipato e in luogo del drive through) può anche essere accettabile, ma le 5 posizioni per il tamponamento di Glock a noi sembra una penalità esagerata.

Il problema vero è stato ancora una volta il decollo delle monoposto e i cavi di ritenzione delle ruote che si sono spezzati come fossero spago. La staccata della Source è tra le curve meno veloci della F1, quindi i carichi generati dovrebbero essere più bassi, ma le ruote hanno continuano a volare. Anche Karthikeyan, alla seconda di Les Combes, ha provato l'ebbrezza di perdere una ruota e di finire a muro. Fatti che non andrebbero sottovalutati e dovrebbero essere immediatamente affrontati dalla FIA, con l'innalzamento degli standard di resistenza.

2012 BELGIAN GRAND PRIX

Tipo di circuito: stradale, permanente
Lunghezza: 7,004 Km
Numero Curve: 19
Direzione di Marcia: orario
Capacità pubblico: 90.000
Anno di inaugurazione: 1920
Anno di ristrutturazione: 1979
Progettista: Jules de Their

Timing

Venerdì 31 Agosto 2012
Prove Libere 1  10:00 - 11:30
Prove Libere 2  14:00 - 15:30

Sabato 1 Settembre 2012
Prove Libere 3  11:00 - 12:00
Qualifiche 14:00

Domenica 2 settembre 2012
Gara 14:00

Vincitore
Jenson Button
McLaren-Mercedes MP4-27


Prossima gara
GP D'ITALIA


Tipo di circuito: permanente
Lunghezza: 5,793 Km
Numero Curve: 11
Direzione di Marcia: orario
Capacità pubblico: 115.000
Anno di inaugurazione: 1922
Progettisti: Arturo Mercanti, Alfredo Rosselli e Piero Puricelli
Timing

Venerdì 7 Settembre 2012

Prove Libere 1  10:00 - 11:30
Prove Libere 2  14:00 - 15:30

Sabato 8 Settembre 2012
Prove Libere 3  11:00 - 12:00
Qualifiche 14:00

Domenica 9 settembre 2012
Gara 14:00


 
F1, GP Belgio 2012 - Spa-Francorchamps - Analisi Pirelli

Nel crash iniziale, che ha causato l'immediato ingresso della Safety Car, rimasta in pista 4 giri, Alonso, Hamilton, Grosjean e Perez hanno pagato il prezzo più salato, con l'immediato ritiro. Dopo i primi momenti di suspance (soprattutto sulla salute di Alonso, portato al centro medico e subito dimesso malgrado una botta alla schiena: la supererà in pochi giorni) la corsa ha vissuto praticamente in due spezzoni: da una parte Button, in testa e mai attaccato da alcuno; poi il resto del lotto a suonarsele di santa ragione. I due della Red Bull, con due assetti differenti; Räikkönen, Schumacher, i due della Toro Rosso, Hülkemberg, Senna e Massa, sono stati protagonisti delle prime posizioni. Con tutto il contorno di sorpassi: la chicane dell'ex "Bus Stop", Les Combes, la discesa che porta all'Eau Rouge, Fagnes, perfino l'uscita di Blanchimont: i loggionisti hanno goduto come mai.

Vettel è stato protagonista di una rimonta eccezionale dal decimo posto. Unico, insieme a Button (sempre lontano, però...), a fare un solo pit, il campione del mondo in carica ha saputo sfruttare l'assetto aerodinamico più scarico della sua Red Bull, mentre il compagno di squadra Webber (sesto al traguardo) ha avuto qualche problema in più. Il duello con Schumacher è stato puro spettacolo, perfino nella manovra "non ortodossa" del sette volte campione del mondo, che la 19° giro ha tagliato la strada a Vettel rientrando ai box, dopo aver resistito alla "Bus Stop (zio Michael ogni tanto torna alle vecchie abitudini... però, che spettacolo!).

Schumacher, dal 13° al 7° posto finale, agisce in evidente debito di monoposto. Se ne avesse una vera, e non una sottospecie, si toglierebbe qualche sfizio. Noi, potenziali compagni di ospizio del tedesco, tifiamo ancora per lui.

Altra bella gara per Räikkönen, sempre all'attacco, ma inaspettatamente in crisi con le gomme. Alla vigilia, la Lotus era considerata la monoposto più gentile con le gomme. Invece il secondo pit stop è costato molto probabilmente la vittoria al finlandese, ancora una volta a podio. Chi lo annovera tra i più accreditati alla vittoria finale non sbaglia. Il sorpasso su Schumacher, nella discesa che porta alla depressione dell'Eau Rouge/Raidillon, è stato da antologia: fotocopia di quello di Webber dello scorso anno su Alonso.

Hülkemberg, che alcune voci sostengono abbia già firmato il contratto con la Ferrari per sostituire Massa, è stato tra i protagonisti della gara. Passato indenne dal groviglio della prima curva, a lungo secondo, poi adattatosi alla performance delle gomme. Il distacco finale parla chiaro: senza il secondo pit, il tedesco della Force India avrebbe potuto lottare per la vittoria.

Ultima nota di rilievo per Felipe Massa. Partito dalla quattordicesima posizione, il brasiliano ha semplicemente patito le gomme. Partito con le medie, Massa ha faticato a risalire la china fino al primo pit. Con le dure, la F2012 si è espressa sempre meglio, fino al giro più veloce (fino a quel momento) staccato alla ventunesima tornata. Il secondo pit è costato al brasiliano quanto meno il podio. Giudicare un pilota da una scrivania o da una poltrona è facile, ma le variabili indipendenti sono talmente tante (inclusi i fattori psicologici, ovviamente) da rendere pressoché impossibile giudicare serenamente se non da dentro la monoposto. Massa ha semplicemente corso senza fantasmi e paragoni ingombranti con il compagno di squadra Alonso (che è un fuoriclasse, non un semplice buon pilota: differenza non da poco).

Lo stop di Alonso ha dimostrato che non esiste margine incolmabile quando c'è così tanto equilibrio e quando la performance delle gomme influenza così pesantemente l'esito delle gare. Vettel ha praticamente dimezzato il distacco e Button sembra rientrato tra coloro che possono ancora conquistare il titolo. A rigor di logica, solo Rosberg è ormai fuori dalla lotta per l'iride piloti. Un buon viatico per il GP d'Italia, fra soli 5 giorni a Monza.

Chi ha pagato il biglietto per andare a Spa ha investito bene i propri soldi. Chi lo ha visto in tv – a parte alcuni passaggi della telecronaca ben oltre il limite del grottesco e dell'accettabile (addavenì Sky...) - si è divertito. Ah se si potessero tenere 5 o 6 gran premi del Belgio a stagione...

PS
Il riferimento bellico dato al titolo (sia in occasione delle qualifiche di sabato che oggi) non è una strumentalizzazione o un improprio accostamento, ma un omaggio. Le Ardenne furono nella Seconda Guerra Mondiale teatro di battaglie sanguinosissime e in quei luoghi trovarono la morte migliaia di persone, sia dalla parte sbagliata che da quella giusta. Quella giusta era costituita dalle forze e dalle nazioni che si opposero al nazifascismo. Senza il sacrificio di quelle donne e di quegli uomini, oggi le Ardenne non sarebbero il posto meraviglioso che sono, luogo in cui è stato eretto nel tempo il più bel circuito automobilistico del mondo; luogo di magiche vibrazioni, splendidi panorami, anche sotto le bizze del tempo. Quel riferimento è dunque un modo affettuoso per dire, da sportivi e appassionati di automobile, "grazie" a quegli eroi senza nome. Lieto sarà il giorno in cui la guerra (quella vera, non quella sportiva) sarà bandita dalle azioni umane come atto irrazionale. Lo profetizzò un grande siciliano, Luigi Sturzo, e siamo certi che prima o poi quella profezia si avvererà. Si tratta solo di lavorarci sopra…

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F1, GP DEL BELGIO, QUALIFICHE
F1, GP DEL BELGIO, CLASSIFICA FINALE

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F1, GP DEL BELGIO, GRIGLIA DI PARTENZA
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