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F1, GP Brasile, Preview
Mondiale F1, a Interlagos di scena gli addii
La pioggia s'insinua tra Vettel e Alonso
Schumacher si ritira (definitivamente?), Hamilton lascia la McLaren (per sempre?), Perez saluta la Sauber e "nomina" il successore Gutierrez. Per la HRT il futuro non si vede, mentre Lotus, in difficoltà economiche, beve un energy drink della Coca Cola. Domenicali: grazie Felipe!
di John Horsemoon | Articolo del 23.11.2012
Tag: F1, GP Brasile, Preview, Sebastian Vettel, Fernando Alonso, Kimi Räikkönen, Lewis Hamilton, Mark Webber, Jenson Button
Lo duca e io per quel cammino ascoso
intrammo a ritornar nel chiaro mondo;
e sanza cura aver d'alcun riposo,
salimmo sù, el primo e io secondo,
tanto ch'i' vidi de le cose belle
che porta 'l ciel, per un pertugio tondo.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
Le parole del Sommo Poeta per Vettel e Alonso. Uno dei due sarà campione, l'altro secondo. Percentuali, probabilità, incognite, variabili. Parole, congetture. Oggi si passa all'azione. Alle 13 ora italiana (le 10 a San Paolo del Brasile), sul circuito di Interlagos si aprirà il sipario dell'ultimo atto della Commedia 2012. Una lunga fiction durata otto mesi, con molti colpi di scena, tanti protagonisti, alcuni comprimari, qualche deluso. Verrà il tempo dei bilanci, delle riflessioni e delle conclusioni, per ora spazio solo a qualche considerazione.
Tra i due laghi -
Tema del giorno: meglio l'asciutto o la pioggia per la Ferrari? Dal mondo degli appassionati fan della casa di Maranello s'alza l'urlo della pioggia, dimenticando che Vettel vinse il suo primo GP con una Toro Rosso in versione archetta di Noè, sotto il diluvio di Monza 2008; e che l'anno successivo in Cina aprì la serie vincente con la casa madre Red Bull proprio sotto un altro diluvio.
Di fronte a queste osservazioni, arriva in soccorso il Settimo Cavalleggeri della passione, sezione cabalisti: nelle ultime stagioni in cui il Brasile è stato l'ultimo appuntamento è stato un susseguirsi di vittorie Ferrari. Insomma, pratiche corroboranti di scaramanzia.
Vincerà con molta probabilità chi sbaglierà di meno e chi avrà la monoposto più affidabile. Vettel o Alonso meriteranno comunque la vittoria e non meriteranno di arrivare secondo, ma questa è la vita, questa è la storia dello sport, una lunga catena di vittorie e di sconfitte, in cui spesso le vittorie valgono meno delle sconfitte, anche se restano scolpite negli annuari.
Allora, meglio fare una carrellata degli addii. Michael Schumacher ha detto – avrebbe detto – basta con la F1. Usiamo il condizionale per pura solidarietà anagrafica, perché in realtà sogniamo un secondo ritorno e una terza stagione di passione, chissà. La logica e la razionalità dicono invece che sarà davvero un addio alle monoposto di F1, almeno alla guida agonistica. Sarebbe una perdita per tutto il Circus, per la storia dell'automobilismo, se Schumy si ritirasse in Texas (dove ha appena comprato una tenuta di 500 acri) ad allevare cavalli e mucche. Un peccato mortale, che dalle parti di Maranello però commisero.
Il sette volte campione del mondo non è stato avaro di commenti: «Interlagos è il posto giusto per concludere la mia carriera, perché gran parte del fascino della Formula 1 affonda le sue radici lì. Mi piace sempre l’entusiasmo dei tifosi. È semplicemente un grande circuito che ha visto molti avvenimenti memorabili e produce sempre gare spettacolari. Per me – ha commentato Schumacher -
Anche in questo caso, il cuore spinge le parole e il sogno: ma rivederlo con una divisa rossa e uno scudetto giallo, con un cavallino rampante, no? Più probabile, invece, che decida di indossare la maglia di Stoccarda e svolgere qualche mansione di prestigio. Mai dire mai, però.
Altro addio commovente quello di Lewis Hamilton alla McLaren. Un addio che ha fin da ora una sorta di nota a piè di pagina, una specie di "arrivederci", come dire: «ragazzi, giusto il tempo di vedere che cosa riesco a combinare altrove, poi torno: tenete sempre la teiera pronta per un tè, non si sa mai». Come presente a futura memoria, Luigino terrebbe a lasciare una vittoria, una coppa da primo posto, proprio quelle che Ron Dennis si è rifiutato di dargli (almeno finora). Hamilton è nato e cresciuto in McLaren e la partenza (momentanea?) ha tutto il sapore della rottura del legame edipico, una prova per raggiungere la maturità agonistica (e non solo). Come in ogni famiglia in cui c'è dialettica accesa – per usare un cortese eufemismo – con l'acquisita maturità arriva spesso il tempo della ricomposizione. Sarà così anche a Woking?
GRANDE PRÊMIO PETROBRAS
DO BRASIL 2012
Tipo di circuito: permanente
Lunghezza: 4,309 Km
Numero Curve: 15
Direzione di Marcia: orario
Capacità pubblico: 119.000
Anno di inaugurazione: 1936
Timing
Venerdì 23 Novembre 2012
Libere 1 10:00 – 11:30
(in Italia 13:00 - 14:30)
Libere 2 14:00 – 15:30
(in Italia 17:00 - 18:30)
Sabato 24 Novembre 2012
Libere 3 11:00 – 12:00
(in Italia 14:00 - 15:00)
Qualifiche 14:00
(in Italia 17:00)
Domenica 25 Novembre 2012
Gara 14:00
(in Italia 17:00)
Vettel è campione se:
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Alonso è campione se:
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GP del Brasile - Albo d'Oro
01. 1972 C Reutemann – Brabham Ford
02. 1973 E Fittipaldi – Lotus Ford
03. 1974 E Fittipaldi – McLaren Ford
04. 1975 C Pace – Brabham Ford
05. 1976 N Lauda – Ferrari
06. 1977 C Reutemann – Ferrari
07. 1978 C Reutemann – Ferrari
08. 1979 J Lafitte – Ligier Ford
09. 1980 R Arnoux – Renault
10. 1981 C Reutemann – Williams Ford
11. 1982 A Prost – Renault
12. 1983 N Piquet – Brabham BMW
13. 1984 A Prost – McLaren TAG
14. 1985 A Prost – McLaren TAG
15. 1986 N Piquet – Williams Honda
16. 1987 A Prost – McLaren TAG
17. 1988 A Prost – McLaren Honda
18. 1989 N Mansell – Ferrari
19. 1990 A Prost – Ferrari
20. 1991 A Senna – McLaren Honda
21. 1992 N Mansell – Williams Renault
22. 1993 A Senna – McLaren Ford
23. 1994 M Schumacher – Benetton Ford
24. 1995 M Schumacher – Benetton Renault
25. 1996 D Hill – Williams Renault
26. 1997 J Villeneuve – Williams Renault
27. 1998 M Hakkinen – McLaren Mercedes
28. 1999 M Hakkinen – McLaren Mercedes
29. 2000 M Schumacher – Ferrari
30. 2001 D Coulthard – McLaren Mercedes
31. 2002 M Schumacher – Ferrari
32. 2003 G Fisichella – Jordan Ford
33. 2004 J Montoya – Williams BMW
34. 2005 J Montoya – McLaren Mercedes
35. 2006 F Massa – Ferrari
36. 2007 K Raikkonen – Ferrari
37. 2008 F Massa – Ferrari
38. 2009 M Webber – Red Bull Renault
39. 2010 S Vettel – Red Bull Renault
40. 2011 M Webber – Red Bull Renaul
Doppi addii alla Sauber. Perez ha già pronta la valigia per andare alla McLaren, ma il passaggio di stato chimico-
Sulla lama del rasoio è l'HRT, messa in vendita dalla Thesan Capital, la finanziaria spagnola che la controlla. Indiscrezioni vorrebbero che il personale sia già stato messo in mobilità e che la squadra – come detto anche su queste colonne – sia in procinto di essere smantellata. Pedro de la Rosa, che ha (meglio dire avrebbe) un contratto biennale con il team madrileno, ha ieri confermato che nessuno ha informazioni su cosa accadrà in futuro e questo è particolarmente preoccupante per meccanici e ingegneri. «Spero continui – ha affermato il pilota spagnolo – ma in questo momento non posso dire niente di più».
Dopo tanti addii, un benvenuto: una big company -
Alla Red Bull – che detiene il 70% del mercato mondiale degli energy drink a fronte del 10% di Burn – hanno affidato a Twitter il commento sullo sbarco della Coca Cola in F1: "Abbiamo appena appreso che Lotus ha intenzione di appiccicare degli adesivi di una bibita energetica sulle sue vetture. Non c’è che dire, un’idea innovativa che potrebbe funzionare bene…". Commento che lascia di stucco per l'ineleganza e che con molta probabilità rende manifesto un certo nervosismo nel team di Milton Keynes, dove tutti si aspettavano di chiudere la doppia pratica iridata già negli Stati Uniti.
Adrian Newey deve peraltro tamponare la decisione della FIA di vietare l'utilizzo della presa d'aria mobile sui cestelli in carbonio dei freni anteriori. Il particolare sfruttava la forza cinetica longitudinale in accelerazione per aprire questa apertura, che si richiudeva in fase di frenata, migliorando l'efficienza della manovra grazie all'incremento di temperatura dei dischi in carbonio. Anche Vettel mostra segni di nervosismo quando rivendica il proprio ruolo nei successi ottenuti con la monoposto austro-
Sul fronte opposto, Stefano Domenicali – di cui potete vedere l'intervista effettuata da Luca Colajanni e distribuita agli organi di stampa – manifesta realismo e rende omaggio al valore di uomo squadra a Felipe Massa, per il sacrificio accettato ad Austin. Circa gli obiettivi della gara di San Paolo, il team principal della Ferrari è chiaro: sarà difficile, ma proveremo a vincere. Non abbiamo niente da perdere. Un punto di vista condivisibile a questo punto della stagione, ma forse dopo – a prescindere dal risultato finale – qualche riflessione in più sarà il caso di effettuarla. Massa vorrebbe fare tris nella pista di casa, dopo il successo nel 2006 e quello dolce-
Detto di Hamilton, alla McLaren Jenson Button promette altrettanta battaglia per la conquista del secondo posto nella classifica costruttori, che vale una decina di milioni di dollari. Obiettivo del team britannico è scavalcare la Ferrari.
Le previsioni del tempo danno per oggi bella giornata con temperature intorno ai 31 gradi; domani variabile, con temperatura in aumento; per domenica pioggia, con un brusco calo della temperatura. Tutte variabili che contribuiranno a mescolare le carte e a rendere incerto l'esito di gara e campionato fino alla fine. Per la gioia di Bernie Ecclestone e del suo conto in banca.
Primo turno di libere dalle 13 alle 14.30 (dalle 10 alle 11.30 locali), mentre il secondo è previsto dalle 17 alle 18.30 (dalle 14 alle 15.30 in Brasile). Ad affiancare i commissari sportivi, in qualità di pilota professionista, Tom Kristensen, otto volte trionfatore alla 24 Ore di Le Mans, che aveva già svolto lo stesso ruolo nel GP di Spagna.
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