THE HORSEMOON POST ©2012 | Motorsport | F1 2012 | In Malesia Alonso vince e Perez trionfa, ma perde lo sport (Versione politicamente scorretta) - 25.03.2012 -

Cerca su THP
, ore
Vai ai contenuti

Menu principale:

THE HORSEMOON POST ©2012 | Motorsport | F1 2012 | In Malesia Alonso vince e Perez trionfa, ma perde lo sport (Versione politicamente scorretta) - 25.03.2012

Motorsport > F1 > granpremi > 02 Mal


F1, Gran Premio della Malesia
Dubbi legittimi sull'errore di Perez che costa una probabile vittoria
In Malesia Alonso vince e Perez trionfa, ma perde lo sport

Dopo gli ordini di scuderia, gli ordini "tra" scuderie?

Un team radio della Sauber "consiglia" al messicano di accontentarsi. E' il business, bellezza!

Red Bull: Vettel e Horner si parlano? La RAI e il ferrarismo senza limiti.
Versione politicamente scorretta
di John Horsemoon

Articolo pubblicato il 25.03.2012 - h 18.45

Tag: F1, GP Malesia, Alonso, Massa, Ferrari, Domenicali, Perez, Koayashi, Sauber, Karthikeyan, Button, Hamilton, Vettel, Webber, Raikkonen, Grosjean

F1, GP MONACO, GARA - Mark Webber, il sesto uomo. Mai sei vincitori diversi nelle prime sei gare

F1, GP MONACO, QUALIFICHE - Il ritorno dello Zio tedesco! Scumacher fa la pole, Webber parte in pole. Qualifiche a sorpresa all'ombra della Rocca dei Grimaldi

F1, GP MONACO, LIBERE 3 - Rosberg prenota la pole nelle ultime libere, Massa prove di resurrezione. La Ferrari se la gioca a Montecarlo


F1, GP MONACO, LIBERE 1-2 - Nelle prime libere si provano le qualifiche, incognita supersoft. Jenson Button il più veloce di pomeriggio, Alonso di mattina


Buon "Compleanno" a un gran signore: Elio de Angelis. 26 anni fa il volo al Paul Ricard


Il kers della monoposto di Senna forse causa del devastante incendio. Bilancio pesante: 31 feriti. Aperta un’inchiesta

Hamilton dona la pole 150 alla McLaren
Maldonado sorpresa Williams, Alonso combattente


Alonso, svetta di mattina, Button risponde nel pomeriggio
Strategia gomme decisiva, pioggia in arrivo


GP di Spagna, Alonso fiducioso, Schumacher suona la carica
Paul di Resta alla Ferrari nel 2013?


Jacques Villeneuve a Fiorano, dopo 30 anni
Emozioni a profusione sulla 312 T4 di Gilles


La leggenda del Canadese Aviatore
30 anni dopo, abbiamo ancora la "Febbre Villeneuve"


Sebastian Vettel vittoria e primato.
Grande gara di Räikkönen e Grosjean
per un podio tutto Renault


A Sakhir Vettel ritorna Re Leone, la pole è sua
Hamilton a un soffio, poi Webber


Rosberg ci prende gusto, è il più veloce nelle libere 3
Vettel e Webber inseguono, McLaren osserva


Nico Rosberg, Celeste Impero. Vittoria e podio a Tre Punte


Nico Rosberg in pole e nella storia della Mercedes. Red Bull e Ferrari sulle montagne russe

FIA decide: si corre in Bahrain. Prime libere del GP di Cina

Jacques Villeneuve sulla Ferrari 312 T4 di Gilles, una ferita che si chiude

Ecclestone avrebbe chiesto la testa di Adam Parr a Frank Williams

In Malesia Alonso vince e Perez trionfa, ma perde lo sport (versione politicamente scorretta)

Alonso vince in Malesia, Perez secondo con la Sauber
(versione politicamente corretta)


F1, a Sepang prima fila tutta McLaren, Hamilton in pole

A Sepang per ora è Hamilton Show


In Malesia la McLaren pronta a bissare l'Australia
Ferrari sostituisce il telaio di Massa


GP d'Australia 2012, Trionfa Button, il paracarro più intelligente (e veloce) del mondo

Questo è un commento politicamente scorretto. Avvertimento per i ferraristi-puri-e-duri, quelli del senza-se-e-senza-ma, quelli del “Ferrari prima di tutto”: non è roba per loro. Si premuniscano di un anti-acido, se vogliono continuare a leggere.

Oggi abbiamo assistito all'ennesima vittoria della politica sullo sport. Questo è il pensiero di molti appassionati sui social network e anche di chi scrive. Non che la vittoria di Alonso sia stata immeritata, anzi. Un azzardo sugli assetti (costato qualcosa nelle qualifiche di ieri) e la fortuna della pioggia hanno consentito al team di Maranello di cogliere le opportunità offerte dalla pioggia, che finalmente (avverbio mai tanto benedetto per Domenicali & C.) ha fatto la propria parte nel week-end malese, scompigliando i programmi di tutti. Dunque, plauso a Fernando Alonso, che è un valore aggiunto per la Ferrari. Indiscutibile.

In Malesia, Alonso vince e Perez trionfa, ma perde lo sport (Foto Sauber)
 

Eppure, questa vittoria meritata e straordinaria, lascia qualche retrogusto amaro per alcuni motivi, non tutti riguardanti la Ferrari (direttamente e non). Ce n'è pure per la Red Bull e la RAI.

Ferrari (e compagnia rombando). Il successo di Alonso è solo un raggio di sole, ma l'orizzonte della F2012 rimane nero. I tecnici sono chiamati a trovare il bandolo della competitività di una monoposto nata non benissimo. A Maranello lo sanno, realisticamente se lo dicono e, fatto di non secondaria importanza, lo dicono pure all'esterno, dimostrando realismo e correttezza. Il reale valore della monoposto è quello espresso da Massa, il quale non ha fatto una bella corsa. Se pensa sia colpa della Ferrari, lo dica ai quattro venti ed esca dalla tana psicologica in cui è stato cacciato dal GP di Germania del 2010.

In secundis: c'è un team radio della Sauber, a due giri dalla fine, che non è zucchero e guasta la bevanda. “Fai quel che vuoi, ma abbiamo bisogno dei punti del secondo posto” è un misto di realismo, autolesionismo e asportività, comportamenti che non si addicono a una corsa, ma agli ambienti più melmosi della politica. Si ha la sensazione che alla Sauber abbiano rinunciato a un successo probabile, per scelta o per pressione altrui. Se per scelta, è una mossa strategica in prospettiva di guadagni futuri. Se per pressione altrui (anche implicita, anche manifestata con uno sguardo complice, ma indimostrabile), possiamo immaginare da parte di chi. Sauber monta motori Ferrari. Sergio Perez è pilota della Ferrari Driver Academy. Fate un po' voi se non è facile fare due-più-due.

Il successivo errore di frenata di Perez (che aveva un margine di 15 secondi su Hamilton, quindi aveva una posizione blindata) ha creato le condizioni per alleggerire la pressione su Alonso. Ma Perez era in condizioni di agguantare lo spagnolo e di superarlo.  Una brutta pagina di sport, una buona pagina di business.
Peter Sauber rafforza i legami con Maranello (e chissà cos'altro). Sergio Perez coagula i propri estimatori italiani, che vorrebbero Felipe Massa licenziato in tronco per fargli posto sulla F2012. Nella migliore tradizione italiana di mancare agli impegni presi (di qualsiasi specie essi siano) e di cambiare i cavalli in corsa (dalle Guerre di Indipendenza in poi, per limitarci agli ultimi due secoli, nella politica la lista è infinita, anche se spesso giustificata da tardiva lucidità).

Non vorremmo che, dopo aver reso leciti gli ordini di scuderia, nel nuovo Patto della Concordia fossero ammessi gli ordini “tra” scuderie, rendendo la F1 una mezza barzelletta: mezza perché fa ridere solo alcuni. Alessandro Forconi (in nomen est omen, si potrebbe dire), blogger e osservatore del motorsport, ha scritto su Twitter:  “per fortuna stasera c'è la IndyCar dove queste cose non succedono”. Eloquente e ampiamente condiviso. Qualcosa significherà?

Per quanto riguarda la Red Bull, sarebbe utile che a Milton Keynes imparassero una lezione essenziale: le bugie devono essere scientifiche, ossia a prova di prova. Sul contatto tra Vettel e Karthikeyan ci sono due versioni. Quella di Vettel, rilasciata alla stampa nell'immediatezza del dopo gara sul “ring” (il luogo dove i piloti incontrano la stampa internazionale, una sorta di recinto circolare, ndr). Quella di Chris Horner lanciata su Twitter. Esaminiamole (in soldoni).

Vettel:  «perdere la gara nel modo in cui è successo è davvero frustrante. Molta gente ha bisogno di guardare dove sta andando […] Prima dell’incidente con la HRT il modo in cui si era svolta la gara era stato ottimo, credo sia frustrante perdere la gara in questo modo» Traduzione: Karthikeyan ha sbagliato, non guarda gli specchietti. Il contatto è stato inevitabile e mi ha rovinato la gara.

Horner (via Twitter):  «Seb's incident with HRT caused rear brake damage, so we wanted to stop the car for safety reasons»; ovvero “L'incidente di Seb (Vettel, ndr) con l'HRT è stato causato da un danno ai freni posteriori, così volevamo si fermasse per motivi di sicurezza”.

Tutto questo per coprire la furbata di far ritirare Vettel (ormai fuori dalla zona punti), per sostituire motore e cambio in Cina, senza pagare penalità (azione lecita se la monoposto si ritira nella gara precedente). Quindi, Horner bugiardo scoperto, ma ingenuo: Twitter è un megafono sul mondo. Vettel sincero, ma pollo. Doveva capirlo da solo di fermarsi per utilizzare lecitamente una possibilità ammessa dal regolamento. Ergo: ragazzi, non raccontateci panzane, perché non abbiamo scritto “scemi” in fronte. E svegliatevi!

Infine, una considerazione sulla RAI. La Ferrari non è la nazionale italiana, perché se lo fosse dovrebbe avere sempre e comunque due piloti italiani. La Ferrari è la squadra più prestigiosa della Formula 1, forse di tutto il motorsport. È la punta di diamante dell'automobilismo italiano, ma ha estimatori in tutto il mondo, cosa che inorgoglisce tutti noi.

La RAI è, al contrario, la televisione di Stato, foraggiata dal canone pagato da tutti, a prescindere che si  tenga o meno per la Ferrari, dato semplicemente irrilevante ai fini dell'esazione di un balzello fastidioso, perché sentito come incompatibile con un sistema in cui la RAI si finanzia anche attraverso la raccolta pubblicitaria.

Per questo motivo, tra gli appassionati di sport e di motorsport (tra i quali anche molti ferraristi “illuminati”) monta una certa rabbia verso le telecronache della tv di Stato, inelegantemente schierate a favore della Ferrari, quasi uno “spot pubblicitario” continuo e intollerabile.

Non entriamo nel merito della qualità delle telecronache, degli errori marchiani (degni di una emittente di periferia) o delle interviste improbabili, fatte in un inglese claudicante o altrettanto improbabile, con lo spettro di una competenza spesso sommaria (non per tutti i giornalisti, evidentemente). Bisognerebbe avere sul collo il fiato della diretta e trovarsi nell'agitazione della situazione per dimostrare di essere in grado di fare di meglio (e non è assolutamente il nostro intento, né interesse).

Dalla RAI possiamo invece pretendere una equidistanza che rispetti tutti, perché la Ferrari si autoalimenta del “Mito”, non ha bisogno di pubblicità occulte, non trasparenti, di tifo giornalistico: al Cavallino Rampante basta la pubblicità istituzionale dei giornali che hanno cointeressenze con il Gruppo FIAT. Per le altre considerazioni, invece, abbiamo la sensazione che se ci fosse competizione la RAI soccomberebbe impietosamente.


© Riproduzione riservata

GP Petronas di Malesia
Kuala Lumpur, Circuito di Sepang

Tipo di circuito: permanente
Lunghezza: km 5,543
Curve: 15
Senso di marcia: orario
Capienza spettatori: 133.000
Prima edizione: 1999
Progettista: Hermann Tilke


La monoposto vincente in Malesia

Prossimo appuntamento

GP UBS di Cina
Circuito internazionale di Shangai

Tipo di circuito: permanente
Lunghezza: km 5,451
Curve: 16
Senso di marcia: orario
Capienza spettatori: 200.000
Prima edizione: 2004
Progettista: Hermann Tilke

 
 

Tip
Iscriviti per ricevere
aggiornamenti e promozioni
Traduzione by Google Traslate
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu