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F1, GP MONACO, GARA

Mark Webber, il sesto uomo
Mai sei vincitori diversi nelle prime sei gare

L’australiano alla seconda vittoria a Montecarlo. Grosjean, patatrac al via.
Alonso, terzo, in testa alla classifica piloti.  Red Bull guida tra i costruttori
di John Horsemoon

Articolo pubblicato il 27.05.2012 - h  18.42 Tag: F1, GP  Monaco, Mark Webber, Nico Rosberg, Fernando Alonso, Sebastian Vettel, Lewis Hamilton, Felipe Massa, Paul di Resta, Nico Hülkemberg, Kimi Räikkönen, Bruno Senna

Mark Webber è il sesto uomo del mondiale di Formula 1 del 2012. Non era mai successo che a vincere i primi sei gran premi fossero sei piloti diversi, come frutto di una sceneggiatura avvincente e scritta facendo ricorso alla più fervida delle fantasie. Pensate, in testa c’è il pilota meno favorito sulla carta, perché alla guida della monoposto meno competitiva - in apparenza - tra i top team. Insomma, pane per i denti più affilati dei dietrologi sportivi...

Webber ha replicato con la Red Bull il successo di due anni fa e segue quello del compagno di squadra Vettel nell’albo dei vincitori della gara monegasca, giunta alla Settantesima edizione. La gara ha vissuto attorno al dilemma pioggia, motivo per cui è probabile che in McLaren avessero configurato una della monoposto (Button?) in configurazione da bagnato, visto che le previsioni del tempo di molti team davano temporale dopo mezz’ora dallo start. Previsioni poi smentite dai fatti.

La gara è stata abbastanza noiosa, tranne che in partenza e negli ultimi dieci giri. In partenza, bagarre nelle prime file. Grosjean stringeva sulla sinistra Schumacher, che non poteva evitare in alcun modo il contatto, mandando la Lotus dello svizzero-francese in testa coda prima della St. Devote. Ne risultava una confusione generale da cui traevano tutto il danno possibile de la Rosa, con l’ala posteriore divelta; Kobayashi con il muso anteriore sconquassato: Petrov con analogo problema e lo stesso Grosjean, colpito dall’incolpevole Perez. Sospensione rotta e fine della gara per la Lotus. Maldonado, in giornata no, danneggiava l’ala anteriore e usciva di pista, con conseguente ritiro. La Safety Car neutralizzava la corsa per alcuni giri, per permettere la rimozione delle monoposto coinvolte. Finito il lavoro di Bernard Maylander, si apriva il periodo noioso della gara.

I soli momenti di eccitazione durante i pit stop. Vergne, su Toro Rosso incuriosiva per la strategia volta ad allungare molto il secondo stint, con la speranza della pioggia. In realtà Giove Pluvio apriva un po’ i rubinetti a dieci giri dalla fine e solo per quatto giri. Durante questa fase le prime sei monoposto, riavvicinatesi entro 3 secondi, vivacizzavano la gara, ma nessuno sembrava in grado di superare e Webber poteva continuare a guidare il lotto con ampi margini di sicurezza e con un’autorevolezza che a molti ha ricordato quella di Gilles Villeneuve a Jarama nel 1981 con la Ferrari CK.

Svanita la pioggia - peraltro caduta non copiosa - Webber poteva riallungare su Rosberg, Alonso, Vettel, Hamilton e Massa. Unici motivi di interesse Schumacher, Vergne e la lotta tra Button e Kovalainen per il 12° posto. Schumacher, introno al 62° passaggio, alzava di 2 secondi i tempi, circostanza che consentiva a Vergne, di Resta e Hülkemberg di superarlo. Al 64° giro il poleman virtuale di Montecarlo si ritirava per problemi di pressione carburante.

Nel frattempo Vergne aveva conquistato il sesto posto con una sola sosta al 18° giro; Button e Kovalainen in piena bagarre movimentavano lo spettacolo nelle retrovie. La pioggia arrivava a dieci giri dalla fine e compattava il gruppo dei primi cinque, con Massa in posizione attendista nel timore che davanti si agganciassero. L’illusione di un finale come quello del 1982 (successo di Riccardo Patrese in situazione convulsa) svaniva dopo pochi giri con il venir meno dell’apporto di Giove Pluvio.

Webber riprendeva il passo, mentre Button nel prova-e-riprova a superare la Caterham di Kovalainen si girava alle piscine e poi si ritirava (strategicamente?). A rimetterci anche Vergne, che doveva abdicare ai sogni di gloria alimentati da un repentino montaggio di gomme intermedie al 70° giro, scelta poi rivelatasi sbagliata: ma in situazioni diverse e più favorevoli, Vergne avrebbe potuto anche vincere il gran premio e chi vi scrive aggiudicarsi il premio Pulitzer...

Finale come in Spagna ‘81, con Webber comandante supremo, Rosberg e Alonso scudieri di lusso di un podio che è sembrato finto in ogni particolare, principessa regnante compresa. Vettel paggetto di Grand’Iride, seguito dallo stuolo di officianti Hamilton, Massa più in palla ma forse bloccato dalla strategia di squadra, di Resta, Hülkemberg, Räikkönen (mai in gara, se non in funzione di tappo) e Bruno Senna a chiudere la zona punti. Cognome che meriterebbe certo di più, ma tant’è...

Alonso, col terzo posto balza al comando solitario del mondiale piloti, con tre sole lunghezze di vantaggio sui due Torelli della Red Bull. Più staccato Hamilton (-13 punti), al quarto posto. Per la Ferrari un risultato oltre ogni ragionevole previsione, per la McLaren una batosta straordinaria, vista la superiorità espressa nelle  prime fasi del campionato. Se per Alonso è “missione compiuta”, per Massa qualche recriminazione in generale, ma anche la conferma che è il caso di cercarsi un altro “ufficio” per continuare a lavorare in questo ambiente difficile.

Mark Webber è tornato al successo dopo il GP del Brasile 2012, aggiudicandosi l'edizione numero 70 del GP di Monaco (Foto Red Bull Racing)
Mark Webber è tornato al successo dopo il GP del Brasile 2012, aggiudicandosi l'edizione numero 70 del GP di Monaco (Foto Red Bull Racing)

GRAND PRIX DE MONACO


Tipo di circuito: cittadino
Lunghezza: 3,340 Km
Numero Curve: 19
Direzione di Marcia: orario
Capacità pubblico: 120.000
Anno di inaugurazione: 1929
Ideatore: Antony Noghes

Timing
Giovedì 24 Maggio 2012
Prove Libere 1  10:00 - 11:30
Prove Libere 2  14:00 - 15:30

Sabato 26 Maggio 2012
Prove Libere 3  11:00 - 12.00

Qualifiche  14:00
___
Domenica 27 Maggio 2012
Gara 14:00

Vincitore
Mark Webber
Red Bull RB8-Renault


Prossima gara
GRAND PRIX DU CANADA 2012


Circuito "Gilles Villeneuve"
Tipo di circuito: stradale
Lunghezza: 4,361 Km
Numero Curve: 13
Numero di giri: 70
Distanza di gara: 305,270 Km
Direzione di Marcia: orario
Capacità pubblico: 100.000
Anno di inaugurazione: 1978

Timing
Venerdì 8 Giugno 2012
Prove Libere 1  10:00 - 11:30
(16:00 - 17:30 in Italia)
Prove Libere 2  14:00 - 15:30
(20:00 - 21:30 in Italia)

Sabato 26 Maggio 2012
Prove Libere 3  10:00 - 11:00
(16:00 - 17:00 in Italia)

Qualifiche  13:00
(19:00 in Italia)
___
Domenica 27 Maggio 2012
Gara 14:00
(20:00 in Italia)

 

Il dato preoccupante - al netto della fanta-politica - è che la Formula 1 attuale potrebbe essere facilmente battezzata Formula Pirelli, perché il comportamento delle gomme risulta determinante (insieme all’aerodinamica) sull’esito delle gare. Le lacune nel regolamento (vedasi alla voce “non girare in Q3 per risparmiare gomme per la gara”) falsano i risultati di una serie che avrebbe bisogno di sostanziose innovazioni regolamentari, nel senso che guardi anche alla ricaduta sulla produzione di serie. Come sempre è stato nella storia dell’automobilismo.

Altrimenti, il rischio è di assistere a spettacoli “sintetici”, quasi gare telecomandate. La Formula 1 merita qualcos’altro, perché lo spettacolo non sembri una sceneggiata degna della più vociata tradizione napoletana, anche se in punta di piedi e con la puzza sotto il naso come d’uopo nel Jet Set internazionale.

© Riproduzione riservata

>> Classifiche piloti e costruttori

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