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Mondiale Endurance-WEC - 6 Ore di San Paolo
La Toyota torna a vincere in endurance in sole tre corse
Battuta l'Audi campione del mondo
Alex Wurtz e Nicolas Lapierre portano al successo un'ibrida a benzina
Lucas di Grassi fa il GPV in gara, Fisichella e Bruni successo in GTE Pro
di Redazione | Articolo del 19.09.2012
Tag: WEC 2012, San Paolo del Brasile, Audi, Toyota, Ferrari
Alla terza gara dopo il rientro nelle gare endurance, la Toyota ha conquistato una storica vittoria con Nicolas Lapierre e Alex Wurtz, i quali intarsiano i loro nomi nella storia delle corse di durata per aver portato per la prima volta al successo una vettura ibrida a benzina. Per la casa delle Tre Ellissi è la concretizzazione del ritorno sulla ribalta sportiva internazionale, dopo il ritiro dalla F1.
Partiti dalla pole, Lapierre a Wurtz hanno tenuto dietro le due Audi R18 schierate dalla casa di Inglostadt, la e-
Ruolo chiave nella vittoria della Toyota si è rivelato Alex Wurtz, riuscito a recuperare il tempo perso nel primo pit stop durante la seconda metà del proprio doppio stint. Solo nel finale l'Audi R18 e-
Tra i privati, successo in LMP1 di Neel Jani e Nicolas Prost, con la Rebellion Lol-
In LMP2 successo per Stephane Sarrazin, Enzo Potolicchio e Ryan Dalziel, con l'HPD-
In GTE Pro, successo per Giancarlo Fisichella e Gianmaria Bruni, sulla Ferrari 458 Italia dell'AF Corse, davanti l'Aston Martin Vantage di Stefan Mücke e Darren Turner. Terzo posto per Marc Lieb e Richard Lietz sulla Porsche 997 del team Felbermayer. La gara ha vissuto attorno alla lotta tra la Ferrari di Fisichella e Bruni e l'Aston Martin di Mücke e Turner, penalizzati alla fine dal maggior consumo di carburante che ha richiesto un pist stop in più. Con il successo in Brasile, AF Corse rafforza il primato in GTE-
Infine in GTE-
Il minicircus del Mondiale Endurance ora si sposta sul circuito di Sakhir, dove il 29 settembre prossimo si correrà la 6 Ore del Bahrain.
Il successo della Toyota testimonia che il mondo dell'automobile non si rassegna a quel declino che molti in Europa in generale, in Italia in particolare, pensano sia inevitabile. I nipponici, pur nelle difficoltà post-
Il governo italiano – sulla linea tracciata da tutti i governi degli ultimi 30 anni – ha messo nel mirino l'automobile e la considera la mucca fiscale da mungere senza limiti: il risultato è stato in breve tempo quello di modificare le abitudini di consumo degli italiani, tanto da far registrare un calo degli introiti fiscali complessivi. Una miopia che produce declino e perdita di ruolo in un settore – quello dell'automobile – considerato uno dei segni distintivi dell'estro, della tecnologia e della fantasia produttiva tricolore. Quanto potrà durare ancora questa situazione, senza danneggiare irreparabilmente il settore italiano dell'automotive o, forse è meglio dire, preparare le basi per una invasione estera, tesa a conquistare il mercato italiano senza colpo ferire?
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