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THE HORSEMOON POST ©2012 | Motorsport | F1 2012 | Suzuka, pista per piloti veri. Inizia il rush finale per il titolo 2012, di JH - 4.10.2012

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GP Giappone
Suzuka, pista per piloti veri
Inizia il rush finale per il titolo 2012
Mercato piloti dopo il terremoto Hamilton-Mercedes, Perez-McLaren e il ritiro di Schumacher
Perché Massa potrebbe rimanere un altro anno
di JH | Articolo del 4.10.2012

Tag:  F1, GP  Giappone, Preview, Ferrari, Red Bull, McLaren, Mercedes, Lotus, Toro Rosso, Caterham, Marussia, HRT, Williams, Lewis Hamilton, Sergio Perez, Fernando Alonso, Felipe Massa, Kimi Räikkönen, Michael Schumacher, Nico Rosberg, Paul di Resta, Kamui Kobayashi, Bruno Senna

Il via del GP del Giappone del 2011 sul circuito di Suzuka: inizia l'ultima fase del campionato
Il via del GP del Giappone del 2011 sul circuito di Suzuka: inizia l'ultima fase del campionato

La Formula 1 sbarca a Suzuka e, non ancora smaltito il "trauma" del passaggio di Lewis Hamilton alla Mercedes e di Sergio Perez alla McLaren, subisce una ulteriore doccia fredda, l'annuncio del ritiro di Michael Schumacher a fine stagione. Un annuncio temuto, più che atteso, ma evidentemente il sette volte iridato ha compreso che il tempo passa per tutti e ciascuno se ne deve fare una ragione. Cosa pensiamo per il suo futuro, lo abbiamo scritto. Qui permetteteci di formulare l'auspicio di vederlo nell'ambiente con un altro ruolo. La sua storia sportiva è inimitabile ed è rafforzata da una maturità personale che può essere impegnata proficuamente nel motorsport e nell'automobilismo. A noi quel grigio argento non piace tanto e, pur appartenendo alla frangia eretica del ferrarismo di rito villeneuviano, vorremmo che il Cavaliere del Ciuffo riportasse Schumacher a Maranello.

Suzuka è una pista vera per uomini e piloti veri. La ventottesima edizione del GP del Giappone – seppure non sia l'ultimo appuntamento stagionale – è la prima di sei finalissime, quasi ad eliminazione diretta. Eliminazione diretta di cui la pista di proprietà della Honda fu scenario nel biennio 1988-89 con la saga Senna-Prost, Prost-Senna. La storia della gara del Sol Levante era però iniziata prima, nel 1976 al Fuji, con le scintille e la pioggia. Passò alla storia come la gara del "gran rifiuto" di Lauda, tornato con i segni indelebili dell'incidente al Nürburgring, che si ritirò (per legittima fifa) e consegnò a James Hunt il titolo iridato. Scintille anche l'anno successivo, con Villeneuve all'arrembaggio su Peterson e volo annesso (costato la vita a due spettatori presenti in una zona vietata al pubblico).

Poi per dieci anni scese il sipario. Nel 1987 la gara nipponica tornò in calendario sul circuito di Suzuka, come detto di proprietà della Honda, motorista presente nella massima formula. Trasferito nuovamente al Fuji nel biennio 2008-09, il GP del Giappone si è corso da allora ininterrottamente a Suzuka, pista che ha il caratteristico tracciato a forma di otto, con un sottopassaggio. Pista per uomini e piloti veri dicevamo, con molte parti da "pelo sullo stomaco". Il complex delle curve "S" parallele al rettilineo del traguardo (quelle che costarono il titolo a Mansell proprio nell'edizione del ritorno, 1987); la "Dunlop" che immette alle due curve "Degner" con raggio diverso e una staccata importante per arrivare al tornantino; la "Spoon" (cucchiaio), una curva veloce di raggio ampio che è importante perché immette nella parte più veloce, l'allungo che porta alla famigerata "130R", una sinistra velocissima e pericolosa; il "Triangolo", la chicane prima del traguardo, l'unica versa staccata dove tentare un sorpasso di attacco. Altrove il sorpasso si deve inventare e lasciare ai Numi tutelari quasi tutto il resto.

Insomma, non c'è un attimo di respiro su una pista stretta e con le vie di fuga pericolose, perché alla fine dell'asfalto c'è sempre della terra malandrina capace di obbligarti a un non programmato pic nic.

Il Re di Suzuka è Michael Schumacher, con sei successi. Sarebbe bello se potesse aggiungere una vittoria allo straordinario palmares, ma è oggettivamente molto difficile. I protagonisti per la vittoria sono concentrati ragionevolmente tra chi lotta per il titolo: Alonso, Vettel, Webber, Hamilton, Button. Meno probabile Massa, chiamato a fare il proprio dovere di scudiero di lusso (nel senso che costa quanto un pluri-iridato).

Alonso si ritiene miracolato a comandare la classifica, ma è solo un modo per pungere il team a darsi una mossa. I 29 punti di vantaggio su Vettel – che ha rilanciato le proprie chances mondiali con la vittoria a Singapore – possono essere tanti, se si hanno idee per il futuro; sono pochi, pochissimi, se nel cilindro tecnico di Maranello hanno solo stelle filanti e fischietti.

GP del Giappone
Suzuka Circuit


Tipo di circuito: permanente
Lunghezza: 5,807 Km
Numero Curve: 17
Direzione di Marcia: misto
Capacità pubblico: 100.000
Anno di inaugurazione: 1962
Progettista: John Hugenholtz

Timing
Venerdì 5 Ottobre 2012

Libere 1  10:00 - 11:30
(in Italia 03:00 - 04:30)
Libere 2  14:00 - 15:30
(in Italia 07:00 - 08:30)

Sabato 6 Ottobre 2012
Libere  3  11:00 - 12:00
(in Italia 04:00 - 05:00)
Qualifiche 14:00
(in Italia 07:00)

Domenica 7 Ottobre 2012
Race  15:00
(in Italia 08:00)

Albo d’oro
01. 1976 M Andretti – Lotus Ford
02. 1977 J Hunt – McLaren Ford
03. 1987 G Berger – Ferrari
04. 1988 A Senna – McLaren Honda
05. 1989 A Nannini – Benetton Ford
06. 1990 N Piquet – Benetton Ford
07. 1991 G Berger – McLaren Honda
08. 1992 R Patrese – Williams Renault
09. 1993 A Senna – McLaren Ford
10. 1994 D Hill – Williams Renault
11. 1995 M Schumacher – Benetton Renault
12. 1996 D Hill – Williams Renault
13. 1997 M Schumacher – Ferrari
14. 1998 M Hakkinen – McLaren Mercedes
15. 1999 M Hakkinen – McLaren Mercedes
16. 2000 M Schumacher – Ferrari
17. 2001 M Schumacher – Ferrari
18. 2002 M Schumacher – Ferrari
19. 2003 R Barrichello – Ferrari
20. 2004 M Schumacher – Ferrari
21. 2005 K Raikkonen – McLaren Mercedes
22. 2006 F Alonso – Renault
23. 2007 L Hamilton – McLaren Mercedes
24. 2008 F Alonso – Renault
25. 2009 S Vettel – Red Bull Renault
26. 2010 S Vettel – Red Bull Renault
27. 2011 J Button – McLaren Mercedes

Il titolare del trono iridato è in pieno forma, ma deve confrontarsi con l'incognita affidabilità, mentre il compagno di squadra Webber è al capolinea. Solo una vittoria a Suzuka può rilanciarne le ambizioni, soprattutto all'interno del team.

Sotto il profilo psicologico Kimi Räikkönen fa storia a parte. Tomo tomo, cacchio cacchio, il finlandese
della Lotus se ne sta al terzo posto, in attesa di quel che succede, forte di una incredibile striscia di risultati utili. Certo 45 punti di ritardo dal leader sono molti, forse troppi, ma se la Lotus abbandona una certa propensione all'autocomplicazione della vita, forse la monoposto di Enstone ha ancora da dare qualcosa di nuovo.


Lewis Hamilton, è rinvigorito dall'aver attraversato una tappa – umana e professionale – che lo fa transitare nell'età adulta (gli amici psicologi potrebbero sbizzarrirsi nel leggere l'abbandono della McLaren come "l'uccisione del padre" Ron Dennis, dopo l'allontanamento del padre Antony dalla gestione della propria carriera: temiamo che il problema sia invece molto più prosaico. Soldi e nulla più...). Le possibilità di portarsi il numero 1 sulla Mercedes di Ross Brawn sono ridotte, ma crederci fino in fondo può fare la differenza.

Per Jenson Button il discorso è diverso. Non deve dimostrare niente, se non che i passi falsi del 2012 sono addebitabili alla macchina e non alla propria forma. Il britannico, che ha rifiutato di andare in Ferrari (e ha fatto benissimo), è libero di fare quel che gli pare e questa è sempre stata la sua forza, soprattutto negli ultimi due anni, in cui è maturato come uomo prima che come pilota.

Tra i comprimari, oltre a Massa, Romain Grosjean, i due della Force India, Paul di Resta e Nico Hülkemberg (entrambi in odore di trasferimento ad altri lidi...), i due della Williams, con Maldonado più accreditato di Senna, che però risulta sempre il più produttivo (sempre che la monoposto non accusi cali preoccupanti di affidabilità).

Nelle retrovie si combattono le battaglie per la sopravvivenza, sia come piloti per la conferma del sedile, che come team, per i bonus distribuiti dalla FOM. Nel mercato piloti, tra i top team c'è ancora l'incognita Massa e il posto lasciato libero da Perez alla Sauber. Massa a nostro avviso sarà confermato, perché il Gruppo FIAT deve rendere tributo al mercato brasiliano, in cui realizza gli unici utili nel brand di Torino. L'alternativa potrebbe essere un altro pilota brasiliano, Senna o Di Grassi (attuale tester Pirelli), ma attualmente non si vede all'orizzonte questa soluzione.

Un "congelamento" in prospettiva 2013 (o addirittura 2014) potrebbe essere benefico per i bilanci del gruppo di Detroit (pardon: di Torino) e per l'immagine della FIAT in Sudamerica. Nico Hülkemberg, che voci vorrebbero già legato alla Ferrari, potrebbe anche essere una soluzione a più lungo termine, magari parcheggiato momentaneamente alla Sauber, che con la partenza di Perez si troverà a dover risolvere seri problemi finanziari per la perdita dello sponsor Telmex di Carlos Slim (mentore di Perez). Non sarà una passeggiata.

A Suzuka ci attende l'ennesimo episodio della soap opera "Ali Flessibili" che ha come indiscusse protagoniste Red Bull e McLaren. Sarà utilizzato un metodo diverso per la misurazione della flessibilità, pare a seguito di una segnalazione della Ferrari. Se i regolamenti fossero più chiari, forse tutto questo spazio alle denunzie anonime e agli imbrogli tecnici non ci sarebbero. Attenzione, management della F1, la gente si sta stancando.

La prima sessione di prove libere è prevista dalle 3 alle 4.30 in Italia, mentre la seconda dalle 7 alle 8.30

© Riproduzione riservata

F1, GP Giappone-Suzuka-Analisi Pirelli

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Traduzione by Google Traslate
 
 


 
 
 
 
 
 
 
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