THE HORSEMOON POST ©2012 | Motorsport | F1 2012 | Vettel in piena "besteigt", Alonso suona la carica, di John Horsemoon - 11.10.2012 -

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THE HORSEMOON POST ©2012 | Motorsport | F1 2012 | Vettel in piena "besteigt", Alonso suona la carica, di John Horsemoon - 11.10.2012

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F1, GP Sud Corea , preview

F1 | Vettel in piena "besteigt", Alonso suona la carica. Per la terza volta si corre sul circuito "cittadino" di Yeongam, la pista con niente intorno

Vettel provoca Alonso: Massa non è un lento. Hamilton va fuori di testa su Twitter contro Button. Lotus abbandona il doppio DRS, Ferrari porta qualche novità (basterà?).
di John Horsemoon | Articolo dell'11.10.2012
Tag: F1, GP  Sud Corea, preview, Fernando Alonso, Sebastian Vettel, Kimi Räikkönen, Lewis Hamilton, Mark Webber, Jenson Button

La F1 arriva in Corea del Sud. Vettel lanciatissimo, ricorre alla guerra psicologica a futura memoria. Hamilton va di testa su Twitter. Alonso nervosetto (Foto Korean GP Official Page on Facebook)
La F1 arriva in Corea del Sud per il 16° appuntamento stagionale. Vettel è lanciatissimo dalla vittoria nel GP del Giappone della scorsa settimana e ricorre alla guerra psicologica su Alonso (anche a futura memoria?), che ostenta sicurezza, ma è nervosetto. Hamilton va invece fuori di testa su Twitter, accusando Button di non seguirlo più: ma Jenson non l'ha mai seguito...(Foto Korean GP Official Page on Facebook)

Un circuito cittadino, semi-permanente, senza città attorno ricorda una celeberrima caramella, pubblicizzata con un altrettanto simpatico claim: il buco con la menta intorno. Ecco, per il circuito di Yeongam il concetto andrebbe ribaltato, un tracciato con il nulla attorno, almeno per il momento. In futuro, chissà, dovrebbe esserci pure la città. Un'idea che neanche a Napoli – patria delle più originali invenzioni in tema di "sbarcare il lunario" - avrebbero mai potuto escogitare.

Il tracciato progettato dall'ormai famigerato architetto Herman Tilke sorge nei pressi della città costiera di Mokpo, nella provincia della Sud Jeolla, parte meridionale della Corea del Sud. Costato oltre 270 milioni di dollari, ospita per la terza volta un GP di Formula 1 e dovrebbe diventare il centro di gravità di una vera e propria città turistica e marittima, una specie di Montecarlo del Mar Giallo. Proprio perché sul mare, nella zona sono frequenti temporali tanto improvvisi quanto torrenziali. Nel 2010, prima edizione, la pioggia condizionò pesantemente la gara, terminata con visibilità scarsa. Fernando Alonso "battezzò" il circuito, precedendo Lewis Hamilton e il compagno di squadra Felipe Massa, nell'ultimo podio prima del secondo posto conquistato domenica scorsa a Suzuka. Lo scorso anno fu Sebastian Vettel a vincere, battendo di nuovo Lewis Hamilton e il compagno di squadra Mark Webber.

Cinquantacinque giri del tracciato di 5,615 chilometri, per un totale di 308,630 km complessivi. Questi i numeri del primo dei cinque appuntamenti che costituiscono il rush finale del mondiale di F1, riaperto a Suzuka dalla vittoria di Vettel e da contestuale ritiro di Alonso.

La gara sudcoreana è fondamentale nell'economia della lotta al titolo iridato, che solo virtualmente vede ancora in lizza nell'ordine Kimi Räikkönen (3° con 157 punti), Lewis Hamilton (4°, 152), Mark Webber (5°, 134) e Jenson Button (6°, 131), i quali però potranno giocare il ruolo di outsiders di lusso e aghi della bilancia iridata tra Alonso e Vettel.

La lotta, da ora in poi, sarà decisiva per l'esito finale. Se lo scorso anno era stato Fernando Alonso a tentare la "remuntada" sul tedesco della Red Bull, quest'anno le parti  si sono invertite e il titolare del trono iridato in carica sta perseguendo la sua "besteigt" (rimonta) sul pilota di Oviedo. Lo scenario tecnico peraltro vede la Red Bull in pieno recupero su una Ferrari ferma nello sviluppo da cinque gare, troppo in un mondo che cambia velocemente come la F1 attuale. La Lotus non si concentrerà sul doppio DRS, dirottando gli sforzi su nuovi scarichi che sfrutteranno l'effetto Coanda, ossia una ridondanza delle onde sonore degli scarichi che incidono sulla dinamica dei flussi d'aria nell'estrattore posteriore, aumentando il carico. La McLaren potrà contare invece sullo stesso tipo di gomme utilizzate a Singapore – morbide e supermorbide e dovrebbe aver fugato i dubbi sull'affidabilità del cambio di Button.

GP della Corea del Sud,
Korean International Circuit, Yeongham

Tipo di circuito: permanente
Lunghezza: 5,450 Km
Numero Curve: 18
Direzione di Marcia: anti-orario
Capacità pubblico: 135.000
Anno di inaugurazione: 2010
Progettista: Hermann Tilke


Timing
Venerdì 12 Ottobre 2012
Libere 1  10:00 - 11:30
(in Italia 03:00 - 04:30)
Libere 2  14:00 - 15:30
(in Italia 07:00 - 08:30)

Sabato 13 Ottobre 2012
Libere  3  11:00 - 12:00
(in Italia 04:00 - 05:00)
Qualifiche 14:00
(in Italia 07:00)

Domenica 14 Ottobre 2012
Race  15:00
(in Italia 08:00)

 

In Ferrari sono attese quattro piccole novità che dovrebbero aiutare Alonso nel tentativo di contrattaccare le monoposto dei bibitari. Ma sulla competitività della monoposto di Maranello pesano sicuramente i guai con la galleria del vento progettata da Renzo Piano, che andrà ristrutturata in modo profondo. Ma pesa anche una F1 che è l'unico sport professionistico dove ci si può allenare solo con sofisticati videogiochi (i simulatori), visto il perdurare del divieto di effettuare test, e dove la ricerca tecnica è orientata solo all'aerodinamica, mentre meccanica (motori e cambi) sono posti in secondo piano e bloccati nello sviluppo.

Questo passa il convento di monsignor Ecclestone, priore del Circus iridato, in cui passa per geniale invenzione un sistema che rende facili i sorpassi come il DRS (ala mobile posteriore), in cui le gomme cambiano comportamento in funzione dell'inclinazione dell'asse terrestre, in cui non si possono modificare gli assetti tra qualifiche e gara, neanche se le condizioni meteo ne imporrebbero l'adeguamento per motivi di sicurezza, un principio base dell'automobilismo.

Come sarebbe bella una F1 in cui le qualifiche si svolgessero di venerdì e sabato (come negli anni d'oro); in cui la regola del parco chiuso e dell'impossibilità di cambiare gli assetti fosse archiviata con un bollo inequivocabile ("sciocchezza", per usare un eufemismo); in cui tornasse il warm up della domenica mattina, sessione ancora presente in campionati di livello mondiale, come il WEC o la Indy Car! In attesa di un improbabile rinsavimento del "government body" della F1, ci dobbiamo sorbire questa pantomima di F1.

A movimentare la vita ci devono così pensare i piloti, utilizzando l'unico strumento/organo ancora libero: la bocca. A volte usata bene, altre volte molto meno. Prendete l'esempio di Sebastian Vettel, che alla vigilia della classica conferenza stampa del giovedì si è lasciato andare in considerazioni su Felipe Massa, ma parlando a nuora perché suocera intenda.

Il pilota della Red Bull ha elogiato Massa come persona e come pilota, ricordando che nel 2008 perse il titolo iridato per un punto e anche grazie a circostanze sfortunate. Ma il passaggio topico delle dichiarazioni di Vettel è stato rivolto, indirettamente, alla Ferrari. «Con tutto il rispetto per Fernando – ha dichiarato Vettel – penso che Felipe possa essere veloce o a volte anche  più veloce di lui. Ma non sempre capisco perché la differenza tra loro è così grande. In passato Felipe è andato molto bene nel confronto con buoni piloti come Michael Schumacher e Kimi Räikkönen ed è sempre stato veloce, quindi non capisco. Ma – ha concluso le sue considerazioni il pilota della Red Bull – non sono un pilota Ferrari quindi non so come sia la situazione lì».

Dichiarazioni singolari, che supporrebbero il sospetto di manovre della Ferrari a favore di Alonso e a sfavore di Massa (ma quando mai, non è lo stile della casa...) e di cui si può dare anche una traduzione facile (rivolta a Maranello): se pensate che io venga alla Ferrari per farmi massacrare da Alonso, vi siete bevuti il cervello.

Ovvio che sia una mossa da inserire alla voce "guerra psicologica", cui ha risposto prontamente Alonso: «La Formula 1 è uno sport di squadra: si vince e si perde tutti insieme». Sia oggi, che domani. Quisquilie di ordinaria lotta per l'iride, si direbbe.

Da derubricare a esaurimento nervoso galoppante è invece il gesto di Lewis Hamilton, vissuto in diretta due notti fa su Twitter, dove il pilota della McLaren è montato su tutte le furie verso il compagno di squadra, Jenson Button, etichettato con parole inqualificabili ("è un uomo di m...") degne delle peggiore suburra. Alla base del gesto cialtrone di Hamilton ci sarebbe stato il fatto che, nel momento in cui è stato ufficializzato il passaggio di Hamilton alla Mercedes, Button lo avrebbe cancellato dalla lista dei profili seguiti.

Il bulletto in tuta da F1 però è stato costretto dalla McLaren a precipitose scuse, una vera e propria inversione a U per rimangiarsi le sciocchezze proferite sul social network.  Particolare non trascurabile: Jenson Button su Twitter non lo aveva mai seguito e una ragione – ne siamo certi – ci sarà.

Ne consegue però un quesito rivolto a Ross Brawn (oltre a qualche dubbio sulle facoltà intellettive di Hamilton): siete sicuri alla Mercedes di aver fatto un affare ingaggiando Hamilton?


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